Elisa è stata in aereo solo quando era piccolissima e non se ne ricorda, perciò ieri per lei è stato , si può dire, il suo primo volo. La sua più grande preoccupazione era il controllo bagagli da parte della polizia: temeva di far scattare il dispositivo sonoro e di attirare su di sè l’ attenzione degli agenti; lì però tutto è andato bene e per lei è stato un bel sollievo. in seguito ha affrontato benissimo la lunga attesa prima dell’ imbarco e anche al momento del decollo non ha mostrato particolari cedimenti. Il volo poi è andato benissimo e, visto che le nuvole impedivano di ammirare la terra dall’ alto, ci siamo messe a giocare a carte. All’arrivo a Stansted abbiamo avuto il nostro momento di brivido: ci hanno fatto atterrare in una zona diversa rispetto al solito e quindi ci siamo viste condurre verso un trenino che non avevo mai preso. Alla prima fermata io stavo per scendere, ma si è levato un mormorio diffuso: “No…No..” dicevano tutti scuotendo la testa e facendo qualche sorrisino di cortese compatimento. Non sapevo dove mi stessero portando e quasi temevo di aver sbagliato qualcosa; a quel punto Elisa si èagitata. Per fortuna poco dopo il treno si è fermato e ho riconosciuto il posto di polizia per il controllo dei documenti. Era di nuovo tutto in ordine!
Breve fila e poi tocca a noi…le nostre carte di identità, tutte e due nuove, non vogliono uscire dalla custodia di plastica in cui sono inserite: il caldo ha ammorbidito la plastica che che si è incollata alle foto…..Ho dovuto faticare un bel po’ a estrarre i documenti, per fortuna c’ era una poliziotta anziana che è stata molto gentile e comprensiva e in italiano ( meraviglia!!!) mi ha invitata a fornirmi di passaporto per i prossimi voli. Ero un po’ agitata: quando si vorrebbe fare in fretta perchè c’ è una lunga fila dietro di te, è veramente spiacevole non riuscire a fare velocemente e bene ciò che ti viene richiesto….
Sul bus per Stratford abbiamo percorso una strada mai vista, chissà per quale motivo non abbiamo imboccato subito l’ autostrada e abbiamo raddoppiato il tempo di percorrenza, ma poi finalmente abbiamo visto il profilo inconfondibile della stazione dove ci aspettavano Samuele e la sua mamma per fare insieme l’ ultimo tratto di strada in treno.
Eravamo stanche , ma finalmente il nostro peregrinare si era concluso: Londra coi suoi grattacieli , i suoi canali e le sue luci ci veniva incontro…