Assediata da grattacieli avveniristici dalla forme più strane (la scheggia, il cetriolo, il walkie-talkie e tanti altri), la fortezza nota come Torre di Londra si affaccia in tutta la sua maestosa austerità sulla riva nord del Tamigi.
Nonostante il prezzo salatissimo dei biglietti d’ingresso, c’è sempre gran folla in attesa di entrare. quello che colpisce è l’estrema semplicità delle stanze e le loro dimensioni veramente ridotte. Nella parte più antica, le pareti non sono intonacate e lasciano vedere la tecnica di costruzione: enormi travi di legno che si intersecano costituiscono la struttura portante, mentre i mattoni servono a riempire gli spazi tra una trave e l’altra……non avevo mai visto altrove una tecnica di questo genere.
Per il resto è una fortezza come tante, che conserva però il fascino di una storia intrisa di misteriosi fatti di sangue e di tradimenti.
Anche qui non è mancato il tocco folcloristico: nei cortili interni dei figuranti, in costumi medioevali, intrattenevano il pubblico con una sceneggiata che voleva rievocare gli alterchi urlati tra assediati e assedianti e a mezzogiorno un cannone sparava un numero imprecisato di colpi a salve …..
Ma più che i cimeli e i reperti storici, sono stati i “corvi della regina” a interessare Samuele e Davide: così grossi, così neri, rinchiusi in grosse gabbie, secondo una tradizione, la loro presenza continua garantisce la continuità della monarchia….