Ecco alcuni dei consigli della psicoterapeuta canadese Victoria Prooday ai genitori per crescere dei bambini felici:
– Fissate dei limiti, e ricordate che voi siete i genitori del bambino, non degli amici; non abbiate paura di dire “No!” quando ciò che il bambino vuole non è ciò di cui ha bisogno; date a vostro figlio cibi nutrienti e limitate gli snack
– Trascorrete almeno un’ora al giorno in uno spazio verde: andando in bici, camminando, pescando, osservando insetti o uccelli.
– Mettete via i cellulari durante i pasti, fate giochi da tavolo, fate svolgere al bambino piccoli lavori domestici, assicuratevi che il bambino dorma un numero sufficiente di ore in una camera priva di dispositivi tecnologici.
– Insegnategli la responsabilità e l’indipendenza e non proteggetelo dai piccoli fallimenti. In questo modo, imparerà a superare le grandi sfide della vita;non siate voi a preparargli lo zaino per la scuola, non portateglielo voi, se ha dimenticato a casa il pranzo o il diario non portateglielo a scuola, non sbucciate una banana per un bambino di 5 anni. Insegnategli piuttosto come si fa.
– Cercate di ritardare le gratificazioni e fornitegli opportunità di “annoiarsi”, perché è proprio nei momenti di noia che si risveglia la creatività; non ritenetevi la fonte d’intrattenimento dei vostri figli; non curate la noia con la tecnologia.
– Non usate strumenti tecnologici durate i pasti, in macchina, al ristorante, nei supermercati. Usate questi momenti come opportunità per insegnare ai bambini a essere attivi anche nei momenti di noia
– Siate presenti per i vostri bambini e insegnate loro come disciplinarsi e comportarsi
– Insegnate al bambino come riconoscere e gestire la rabbia o la frustrazione, insegnategli a salutare, a condividere, a stare a tavola, a ringraziare, siategli vicini dal punto di vista emotivo: sorridetegli, abbracciatelo, leggete per lui, giocate insieme.
“Occorre fare dei cambiamenti nella vita dei nostri bambini prima che un’intera generazione vada sotto farmaci. Non è ancora troppo tardi, ma presto potrebbe esserlo”, conclude Victoria Prooday.
Qui l’articolo integrale