I contagi crescono in Italia a ritmi vertiginosi, ma altrove, nel mondo, le cose non vanno meglio, anzi direi che vanno molto peggio.
Governare in tempi di pandemia non è cosa facile: si devono affrontare situazioni del tutto nuove e si devono cercare risposte altrettanto nuove, e possibilmente rapide, con la certezza che molti ne resteranno danneggiati e che questi potrebbero scatenare la loro rabbia sulle piazze. Ma il virus non sente ragioni e obbedisce all’unica legge che la natura gli ha assegnato: moltiplicarsi ….
Tra i nostri ministri nell’occhio del ciclone c’è il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina, che non vuole la chiusura delle scuole, forse ricordando come in primavera tutti lamentavano che le scuole chiuse erano la chiara testimonianza di come il governo avesse ignorato i bambini e i giovani. Molti si stracciavano le vesti perchè coi figli a casa i genitori non sapevano come conciliare la loro cura e le necessità del lavoro, altri ponevano l’accento sui danni che un lockdown prolungato poteva arrecare all’istruzione e al benessere psicologico dei nostri bambini, per non parlare delle inevitabili carenze della didattica a distanza e dell’emarginazione di chi non poteva accedervi.
Forse la signora Azzolina oggi ricorda tutto questo e non vuole chiudere le scuole, ma proprio per questo molti chiedono la sua testa….che fatica fare il ministro…