Come nasce nella notte dei tempi il culto religioso in un luogo particolare? Forse non è dato saperlo sempre, ma nel caso di Oropa lo si può affermare con buone probabilità di essere nel giusto.
Una grande radura in mezzo ai boschi, circondata da tre lati dalle montagne e, in mezzo, un grosso masso erratico … venuto chissà da dove, trasportato fin lì da chissà quale forza sovrumana… Per gli antichi Celti, primi abitatori di quella zona, era inevitabile attribuire poteri soprannaturali (si riteneva che favorisse la fertilità) a quel masso e considerare sacro il luogo in cui si trovava.
E’ in questo contesto culturale che S. Eusebio, nel IV secolo d.C., si trova ad operare e allora cosa fa? Dice agli abitanti di quelle valli: è vero quel luogo è certamente un luogo sacro, dove è più facile sentire la presenza di Dio, ma lo dedicheremo non a qualche divinità pagana, ma alla madre di Dio.
Nel corso dei secoli questo culto mariano non si è mai spento e ne sono testimonianza gli innumerevoli ex-voto esposti nei corridoi del complesso di Oropa, che ha usufruito anche della protezione e dell’attenzione dei regnanti di Casa Savoia, oltre che della generosità dei fedeli del biellese che si sentivano protetti dalla Madonna cui avevano dedicato una chiesa, meta di pellegrini e di processioni dai paesi vicini.
Ora il complesso del santuario è veramente grandioso e alla chiesa antica se ne è aggiunta una più recente poco più a monte. E’ rimasta l’originaria vocazione all’accoglienza dei pellegrini, infatti sono disponibili 700 posti letto e, cosa che rende particolare questo santuario, è ancora del tutto isolato e non è assediato da negozi e chioschi che vendono souvenir, come succede fin troppo spesso.