-Mi dà dello spezzatino?- chiedo al macellaio . Mi sento chiedere : -Grasso o magro?- La cosa mi sorprende un po’, visto che sono abituata a prendere una vaschetta dal banco frigo del supermercato e a regolarmi secondo l’estetica del prodotto: quello che mi appaga di più l’occhio è mio…. Allora gli dico di farmi vedere quello che ha e lui si allontana nel retrobottega , dove lo vedo armeggiare a lungo. Intanto la moglie del macellaio sta affettando il prosciutto e intrattiene le clienti in attesa con chiacchiere amene. Quando il macellaio torna porta con sè un bel pezzo di carne e lo taglia a cubetti davanti ai miei occhi. Così anche per il macinato: viene preparato al momento. D’accordo: il tutto richiede tempi piuttosto dilatati, ma credo che mangerò ottima carne.
Nel supermercatino invece devo fermarmi per comprare la pasta : un solo pacchetto di pasta, ma alla cassa staziona una fila lunghissima; c’è una cassiera poco esperta e sulla seconda cassa fa bella mostra di sè un cartello con la scritta “GUASTA”. La signora dietro di me dice che è da un bel po’ che quella macchina non funziona e che sarebbe ora di cambiarla…..l’attesa si prolunga, ma nessuno si spazientisce davvero. Solo una badante freme: ha solo poche cose da pagare e la sua assistita è molto impaziente….la lasciamo passare. Intanto si intrecciano dialoghi e battute tra quelli che sono in attesa…. e l’atmosfera è molto rilassata. Mi vien da pensare che se accadesse a Erba di dover attendere tanto a lungo per pagare il conto, succederebbe un pandemonio.
Nei paesi il ritmo di vita è più rilassante, più a misura d’uomo…ha un andamento lento….