Il mio paese natale è un piccolo centro della bassa reggiana, che ha una particolarità : è forse l’ unico paese al mondo la cui giunta comunale, in seguito al lascito degli antichi Signori , i conti Sessi, può scegliere il proprio parroco. Naturalmente per poter scegliere è necessario che si offrano più opzioni , ma non è sempre così in tempi come quelli di oggi in cui i sacerdoti sono ormai una rarità….
Alla fine è stato eletto don Jean Marie, congolese. Quando l’ ho saputo, ho temuto per lui: chissà come sarebbe stato accolto in parrocchia ….
Ieri invece ho avuto la piacevole sorpresa di trovarlo sulla porta della chiesa a salutare cordialmente i fedeli che entravano, per poi affrettarsi a indossare i paramenti sacri. Le tre navate erano piene soprattutto di giovani, che animavano la messa con letture e bei canti nuovi e gioiosi. Tutti , anche i bambini, hanno seguito con attenzione la breve omelia dalla quale traspariva soprattutto una richiesta di coerenza con la propria fede, mentre si sa spesso i principi evangelici si lasciano sui banchi della chiesa per poterli ritrovare intatti la domenica successiva…
Chi ben comincia è a metà dell’ opera , dice un proverbio, perciò ci sono i presupposti perchè tutto vada nel migliore dei modi.