Per quanti secoli le donne sono state ritenute esseri umani di serie B!! E fino a pochissimo tempo fa le famiglie non ritenevano utile far studiare le figlie femmine: a loro doveva bastare il saper fare le mogli e le madri.
Solo poche fortunate hanno potuto accedere a studi superiori, favorite dalla condizione sociale e da genitori particolarmente illuminati; eppure anche in questi casi, anche quando queste donne hanno saputo arrivare ai vertici della scienza o dell’arte o della politica, la storia non le ha mai tenute in considerazione: sono state rese invisibili. Questa riflessione mi è stata indotta dall’essere venuta a conoscenza della vicenda umana di due sorelle milanesi: Maria Gaetana Agnesi e sua sorella Maria Teresa. Pur avendo dimostrato la loro genialità nel campo della musica e della scienza, pochi ne hanno sentito parlare.
Che dire poi di Ipazia? Astronoma e matematica di grandissimo valore, è stata riportata alla nostra memoria solo recentemente per merito di un film che ne racconta le vicende, conclusesi con la sua uccisione da parte di fanatici cristiani e poi dimenticata per secoli.
Anche la regina Brunilde dei Franchi non viene mai citata nei libri di storia anche se è stata una personalità di prima grandezza tra il V e il VI secolo d.C.
La stessa sorte è toccata anche a una grandissima pittrice, Artemisia Gentileschi, solo recentemente valorizzata e celebrata come merita.
Il silenzio che ha sepolto nelle pieghe della storia queste ed altre figure di donne è dovuto certamente all’intenzione di soffocare nel genere femminile l’idea di potersi confrontare alla pari con gli uomini. E, se si considera che oggi le donne si laureano in genere prima dei ragazzi loro coetanei e con risultati più brillanti, bisogna riconoscere che gli uomini avevano ragione a temerne la concorrenza .
Ancora oggi tuttavia per le donne fare carriera è molto più difficile che per gli uomini e vengono pagate meno dei loro colleghi anche se svolgono lo stesso lavoro.
La strada per la piena parità è ancora lunga qui nelle nostre società che, almeno in teoria, riconoscono la parità di diritti a tutti i cittadini indipendentemente dal loro sesso, ma è ancora un miraggio in molte altre parti del mondo, dove le donne sono ancora considerate proprietà di padri, fratelli, mariti.