Erba ha conquistato il record del comune comasco in cui più selvaggio è stato il consumo di suolo.
Questo è un fenomeno abbastanza paradossale visto che gli appartamenti sfitti sono innumerevoli e visto che buona parte del centro-città è occupato dagli scheletri di vecchie fabbriche ormai dismesse da decenni, in cui trovano comoda dimora colonie ben nutrite di topi e ratti.
Il problema del centro di Erba si sa non è di facile soluzione, perchè i proprietari delle aree dismesse non sono obbligati a riqualificarle se l’investimento non è ritenuto vantaggioso, ma proprio questo è il punto su cui sarebbe il caso di riflettere. Può il proprietario di un bene lasciarlo in abbandono fino al punto da costituire un pericolo per la salute pubblica?
Chi venisse da fuori per visitare la città non potrebbe non rimanere sconcertato nel vedere lo stato di abbandono e di degrado in cui versano certe zone del centro cittadino e potrebbe solo farsi un’immagine desolante di questa città, che non lo merita.
A questo punto ricordo le parole di Francesco: La proprietà privata non è un diritto inalienabile …..
Una comunità che si sente danneggiata dalla presenza al suo interno di una proprietà privata non ben gestita, perchè non deve poter espropriare quel bene con equo compenso?
Se a Erba si potessero recuperare le aree dismesse del centro, tutta la città ne trarrebbe grande giovamento e forse sarebbe più difficile imporre lo scempio della cementificazione selvaggia.