In questi giorni a Lisbona un milione di ragazzi di tutto il mondo si ritrova a camminare, cantare, ballare, giocare insieme… ma non solo: pregano, meditano, parlano dei problemi del mondo di oggi, cercano ipotesi da proporre per risolverli.
Vedere le immagini che vengono dalla Giornata Mondiale della Gioventù riempie il cuore di speranza. Sono consapevole che non tutti sono arrivati lì animati soltanto dalla fede; per molti sarà stata l’idea di fare una vacanza particolare o un’esperienza interessante, ma credo che anche in questi resterà un segno indelebile. Il solo fatto di vedere giovani di tutte le lingue, di tutte le culture, di tutte le tradizioni riuscire a stare insieme, riuscire a capirsi, vivere le stesse emozioni, condividere paure e speranze autorizza a sperare che il mondo abbia una possibilità di costruire una convivenza fondata sul rispetto e sulla solidarietà …
Sui giornali di solito finiscono storie di giovani che fanno rabbrividire, ma ci sono anche giovani che sanno impegnarsi e cercano di dare un senso alla loro vita.