«Ci confronteremo sul cambiamento di un rapporto che – sottolinea ancora l’esperto – va oggi letto al di à del conflitto e al di là della facili generalizzazioni del tipo “padre-mammo” e “padre amico”. Spesso incontro padri che mi chiedono cosa possono fare “per” il figlio. Cerco di spiegare loro che sarebbe più opportuno fare qualcosa “con” il figlio. Non significa limitarsi a una dimensione “orizzontale” del rapporto che finisce per trasformare il padre solo in un “papà” – oggi i padri sono “papaizzati” scrive Kundera nel suo romanzo L’identità – o addirittura in un compagno di giochi. Ma neppure tornare alle gerarchie verticali della tradizione. Il nuovo equilibrio va trovato tra ragione e sentimento»
Queste riportate qui sopra sono le righe conclusive di questo articolo di AVVENIRE; in esso si riflette sul cambiamento in atto sul modo di interpretare la figura genitoriale da parte dei giovani papà. E’ una cosa che si nota con piacere: i giovani padri si stanno staccando dallo stereotipo del padre-padrone e da quello del marito-macho, forse sotto la spinta del nuovo modo delle donne d interpretare la parte di madre e di moglie.
Come ho già avuto modo di notare, questo cambiamento è evidente anche nelle riunioni dei genitori: una volta si vedevano solo mamme arrivare trafelate all’appuntamento, ora arrivano mamme e papà insieme e, in certi casi, se la mamma è presa da impegni di lavoro viene il papà da solo!!! Cosa che non sarebbe mai accaduta qualche decina di anni fa.
Questo è senz’altro un momento di forte transizione verso nuovi rapporti all’interno delle famiglie e c’è chi intelligentemente sa adeguarsi e scoprire la bellezza di un modo paritario di stare insieme e c’è chi, non riuscendo a fare questo passo ricorre alla violenza più bruta…..come purtroppo dicono le cronache di queti ultimi giorni.