In questi mesi abbiamo ammirato tutti l’eroismo e l’abnegazione di tantissimi medici impegnati ad affrontare la pandemia, senza avere la certezza di come andasse affrontata e senza avere a disposizione i mezzi necessari per questa impresa titanica. Abbiamo anche visto medici, ormai in pensione, ritornare ad indossare il camice per portare il proprio aiuto ai colleghi e ai malati e molti di essi sono stati sopraffatti dal virus e sono andati ad ingrossare le statistiche dei deceduti.
E’ pensando a questi medici che hanno saputo tener fede al giuramento di Ippocrate fino all’estremo sacrificio, che mi sento assalire dall’indignazione quando invece sento di medici che, puntando sulla paura della malattia dei propri pazienti, non esitano a speculare su di essa, esigendo parcelle stratosferiche per un consulto. A questo punto il medico non è più tale, ma solo un affarista.
Secondo me, in un paese veramente civile, si dovrebbe riconoscere ai medici un compenso adeguato al servizio preziosissimo che svolgono a favore della cittadinanza, ma non si dovrebbe consentire a nessuno di speculare sulla salute, nemmeno a quelli che si fanno passare per maghi del bisturi o dello stetoscopio.