Questo articolo, pubblicato il 5 luglio scorso, mi era sfuggito, ma ora lo segnalo perché mi ha fatto riflettere e mi ha ispirato pensieri positivi.
È Romano Prodi che parla di come è stata affrontata la pandemia in diverse parti del mondo: in Cina e in altri paesi orientali, con l’obiettivo prevalente di preservare il bene collettivo, non si è esitato a limitare drasticamente le libertà individuali; in USA invece, per difendere queste ultime, si è trascurato l’interesse della collettività. Solo in Europa, dice Prodi, si è cercato di trovare il giusto equilibrio tra libertà individuali e bene comune e di questo, dice Prodi, dobbiamo sentirci orgogliosi. Parlando poi a Bologna, ieri, il Professore, ha aggiunto che l’Italia deve sentirsi particolarmente fiera del modo in cui ha affrontato la pandemia, adottando provvedimenti che prima tutti avevano considerato esagerati (ricordate le prese in giro di francesi, inglesi e tedeschi? ), ma che poi tutti hanno a loro volta adottato. Ed è stato con quei provvedimenti che l’Italia, ha detto Prodi a Bologna, ha salvato l’Europa, consentendo l’arginamento della pandemia.
Leggendo l’articolo linkato sopra, mi è venuto in mente quanto ci aveva detto don Ivano Colombo in una delle sue dotte lezioni all’UTE: in Oriente la cultura dominante è sempre stata quella di considerare l’individuo come suddito, in Europa, grazie alla cultura greca prima, e cristiana poi, si è messo al centro l’uomo considerato come cittadino, soggetto di diritti inalienabili