Oggi avrebbe 140 anni, proprio come mia nonna Marcellina.
Questa mattina, infatti, la RAI ha ricordato il 140° anniversario della nascita di Alcide De Gasperi, avvenuta a Trento nel 1888, quando il Trentino era sotto il governo austriaco. Già negli anni dell’Università, a Vienna, partecipò a manifestazioni per chiedere il riconoscimento della cultura italiana e in difesa della sua regione e per questo subì un arresto e una breve detenzione in carcere.
Dopo la laurea, seguì le orme di don Sturzo e lo sostituì quando questi fu costretto all’esilio. Da quel momento si impegnò in politica, intendendola come servizio alla comunità nazionale e come la “forma più alta di carità” (Paolo VI).
Il suo modo di vivere la politica è e sarà sempre un luminoso esempio di coerenza al proprio credo religioso, ma anche di limpida laicità, sapendo ben distinguere i suoi doveri di cristiano e quelli che gli derivavano dai ruoli politici sempre più importanti che andava via via ricoprendo.
Riuscì a meritare rispetto per l’Italia sconfitta, devastata dalla guerra, e a porre le basi per rendere realizzabile il sogno di una nuova Europa.
I politici di oggi, spesso più interessati a conquistare visibilità a ogni costo per poter essere rieletti, dovrebbero tutti avere sulla scrivania una sua foto per non dimenticare mai quale sia il modo più autentico di fare politica.