E ci ha lasciato anche lui, Gigi Proietti, al quale va il mio grazie per i momenti sereni e per le risate che mi ha regalato, sempre in modo intelligente e garbato.
Mi piace postare qui questa poesia satirica di Trilussa e mi piace fare finta di sentire la voce di Gigi che la legge con tutta l’ironia di cui era capace.
Anticamente, quanno li regnanti
ciaveveno er Buffone incaricato
de falli ride — come adesso cianno
li ministri de Stato,
che li fanno sta’ seri, che li fanno —
puro el Leone, Re de la Foresta,
se mésse in testa de volé er Buffone.
Tutte le bestie agnedero ar concorso:
l’Orso je fece un ballo,
er Pappagallo spiferò un discorso,
e la Scimmia, la Pecora, er Cavallo…
Ogni animale, insomma, je faceva
tutto quer che poteva
pe’ fallo ride e guadambiasse er posto;
però el Leone, tosto,
restava indiferente: nu’ rideva.
Finché, scocciato, disse chiaramente:
— Lassamo annà: nun è pe’ cattiveria,
ma l’omo solo è bono a fa’ er buffone:
nojantri nun ciavemo vocazzione,
nojantri semo gente troppo seria!
Ciao, Gigi! Tu sei stato un buffone nobile, uno che ha onorato l’arte della recitazione e dell’intrattenimento con tutta la maestria e la versatilità straordinaria di cui eri dotato.