Ieri, alla Scala, andava in scena un concerto che sul filo rosso della rievocazione della vita e della carriera artistica di Maria Callas, ci ha dato modo di ascoltare e apprezzare molti giovani artisti (tenori, baritoni, bassi, soprani e contralti) che interpretavano arie non notissime di Verdi, Rossini, Donizetti, Bellini.
Erano stati invitati pensionati e studenti delle scuole medie e superiori, che hanno ascoltato i vari pezzi di non facile comprensione in religioso silenzio.
Mi ha sorpreso constatare come tanti giovani stranieri (la maggior parte provenienti dall’Estremo Oriente) si appassionino tanto al modo di cantare all’italiana (bene immateriale dell’Unesco) da lasciare il proprio paese per venire a Milano all’accademia di perfezionamento. E devo dire che i risultati sono davvero entusiasmanti: abbiamo potuto ascoltare con ammirazione voci stupende, capaci di virtuosismi vocali sorprendenti e di espressività raffinata. Durante la presentazione dei brani, tutti riferiti ad opere interpretate dalla Callas, mi veniva alla mente la voce sublime di questa cantante e mi è parso di di risentirla in uno dei suoi cavalli di battaglia “Casta Diva”
Se posso fare un appunto all’organizzazione, direi che sarebbe stato auspicabile poter seguire meglio i testi dei brani eseguiti, visto che la tecnologia odierna lo consente.
A parte ciò, è stato un pomeriggio veramente unico.