Alla scuola per stranieri, nella classe seguita da me, in questi giorni ci sono pochi studenti: forse qualcuno ha trovato lavoro, forse qualcun altro invece è partito in cerca di lavoro altrove o più semplicemente qualcuno preferisce fare altro vista la bella stagione.
Ieri erano solo in tre e questo ci ha permesso di parlare più liberamente tra di noi. Ognuno ha storie particolari da raccontare….
C’è S. , giovane mamma turca, che mostra, con gli occhi che le brillano di orgoglio, le foto della sua bambina vestita da principessa nel giorno di Carnevale. E’ una bambina veramente graziosa; nella foto appare insieme ad una sua amichetta e allora S. mi racconta che è la figlia di una sua amica che è morta recentemente all’ improvviso, lasciando il marito e tre figli. Il sabato e la domenica S. ospita i bambini orfani a casa sua, per far loro sentire meno la mancanza della mamma.
C’è X., che viene dalla Cina. Lo credevo poco più che un ragazzino con quella sua faccina pulita e sempre sorridente. Ecco invece che scopro che è già padre di una bambina di cinque anni. Ora lei vive in Cina coi nonni, ma X.racconta, con quel suo linguaggio stentato e senza “R,” che a novembre andrà a prendere la sua bambina per portarla qui: potranno vivere insieme !!! E la sua gioia è proprio evidentissima.
C’è poi S., che viene dal Senegal. E’ giovane e bellissima, con uno spiccato senso estetico, che traspare da come si veste, da come copre con eleganza i suoi capelli (è musulmana), da come ama ornarsi con bijoux di buon gusto. Grandi occhi dolcissimi e neri, pelle di luna, sorride spesso mostrando denti bianchissimi e regolari e intanto sulle guance le si disegna una simpatica fossetta . E’ qui da appena un anno, ma ha già imparato ad esprimersi abbastanza bene nella nostra lingua, anche se gli articoli e le preposizioni fanno ancora brutti scherzi. Lei racconta che per venire qui a scuola per le nove, deve prendere un pullman alle 7.10 e aspettare poi più di un’ ora l’ inizio delle lezioni. Racconta anche che insieme a suo marito sta risparmiando i soldi per tornare in Senegal quest’ estate a riabbracciare le famiglie. E da come racconta si sente che questa è una cosa molto importante per lei.
Sono proprio dei bravi ragazzi e nonostante le loro facce variamente colorate, penso che assomiglino tanto ai miei figli…