Giampiero Neri, ieri sera, ad Arcellasco ha letto alcune sue composizioni che potremmo definire prosa poetica o poesia senza schemi espressivi. Il temaconduttore è quello della memoria dei luoghi in cui l’autore ha trascorso la prima parte della sua vita: Erba, i paesi vicini, i personaggi della sua infanzia.
Neri è infatti solo uno pseudonimo: il suo vero nome è Giampietro Pontiggia, nato a Erba, in via Majnoni, un giovedì di mercato del 1927. Ha la bellezza di novant’anni!!!!
La lettura dei versi è stata intervallata da brani musicali eseguiti da Marco e Dafne Colombo; la voce di quest’ultima è veramente splendida e Dafne sa modularla con sensibilità e bravura … peccato che a tratti il suono degli strumenti (in un locale dall’acustica non certo perfetta) sovrastasse la voce di Dafne, impedendo di apprezzarne in pieno le sfumature.
Molto divertente è stato il dibattito che è seguito alle letture: Neri, erbese di nascita, confessava di non sentirsi affatto milanese, nonostante i quasi 70 anni di permanenza in quella città, mentre tra il pubblico un anziano nato a Milano, ma residente a Erba, ricordava la sua milanesità. Ciò conferma quello che io stessa ho sperimentato: i luoghi in cui si vivono gli anni giovanili lasciano in noi un “imprinting” indelebile, che ci caratterizza per tutta la vita.
Come era prevedibile, le presenze allo spettacolo sono state davvero poche: ad Arcellasco la poesia non è molto seguita, nè apprezzata…. Peccato!