76 anni fa, fu riconosciuto alle donne il diritto di voto, furono considerate cittadine, ma non era la prima volta che lo stato italiano si ricordava che la metà dei suoi cittadini era rappresentato dal gentil sesso.
Infatti, 20 anni prima, il duce, per attirarsi le simpatie femminili, consentì alle donne di votare nelle elezioni amministrative, ma subito dopo tale diritto non poté più essere esercitato perché le cariche amministrative locali furono assegnate con nomina del governo.
La decisione del 1 febbraio 1945 fu presa certamente in considerazione del ruolo che tante donne avevano avuto durante la guerra nelle attività produttive del Paese sostituendo nelle fabbriche, nei campi e negli uffici gli uomini che erano stati richiamati sotto le armi, ma anche in considerazione del loro apporto coraggioso nella lotta di Resistenza.
Credo che se tutti fossimo consapevoli di quante battaglie e di quanti sacrifici sia costato il diritto di voto, nessuno rinuncerebbe ad esercitarlo con leggerezza.