Nell’ospedale di Lewisham, dove sono stata curata dopo la frattura alla gamba, gran parte del personale medico e paramedico, altamente qualificato, è di origine indiana o indo-pakistana. Sono in gran parte donne, che contribuiscono col loro lavoro al sostentamento della propria famiglia e al funzionamento dei servizi per la comunità.
Da questo punto di osservazione sembra inverosimile che in India si possa ancora proibire l’accesso a un tempio alle donne, solo per il fatto di essere donne. E sembra altresì inverosimile che le donne subiscano ancora tanti soprusi e siano oggetto di tanta discriminazione.
E’ perciò con grande soddisfazione che leggo di milioni di donne che hanno fatto una catena lunga 620 Km. per garantirsi la possibilità di entrare in un tempio. La libertà bisogna guadagnarsela, nessuno ce la regala, perciò, donne, non perdetevi di coraggio e continuate su questa strada. Potrete così contribuire di più al progresso del vostro paese e soprattutto potrete lasciare alle vostre figlie una speranza di una vita più dignitosa.