E’ un grande Stefano Accorsi quello che vediamo in questo film: interpreta la parte di Diego, un cuoco che soffre di numerosi tic e che ha perso il lavoro perché ogni tanto “sbrocca” se le cose non vanno per il verso giusto.
E’ perciò seguito in un centro di riabilitazione insieme a un gruppo di persone affette da disturbi psicologici diversi. Tra queste c’è Clara, una aspirante attrice che dice tante bugie da non riuscire più a distinguerle dalla verità tanto da riuscire a convincersi di essere come Marylin Monroe, anche se lei ha gli occhi neri.
Clara, prendendo spunto dal fatto che Diego è davvero un ottimo cuoco, inventa un sito in Internet dedicato a un fantomatico ristorante cui dà il nome di Monroe e lo pubblicizza tanto bene da guadagnarsi delle buone recensioni. E allora a Diego viene un’idea brillante: perchè non aprire davvero un ristorante? Comincia così un’avventura che porterà tutto il gruppo degli ospiti del centro a lavorare con successo e a conquistarsi una insperata nuova dignità.
Dicevo della bravura di Accorsi: è sembrato sempre credibile, non è mai scaduto nella macchietta, ma ha saputo ben esprimere anche il dramma di chi per la malattia mentale rischia di veder allontanare gli affetti più cari. Altrettanto brava è Miriam Leone nei panni di Clara: dunque una gran bella coppia cinematografica.