E’ un altro bel film italiano che affronta il problema della disabilità, mettendo a fuoco il disagio di chi ha un fratello disabile e, per forza di cose, si sente o trascurato dai genitori o comunque si sente in imbarazzo davanti ai coetanei.
Qui è Jack a raccontare la storia: ha un fratello down e due genitori che cercano di vivere la loro situazione nel modo più sereno possibile, coinvolgendo tutta la famiglia nell’avventura di crescere un figlio con problemi. Jack però, arrivato all’adolescenza, si vergogna di dire alla sua prima ragazza che ha un fratello down e comincia così a dire una serie di bugie, con la più netta disapprovazione dell’amico di sempre. Arriva persino a cancellare da You Tube i video girati dal fratello, per timore che la sua bugia venga scoperta, e poi fa in modo che tutti ne diano la responsabilità a un fantomatico gruppo neonazista. Quest’ultima mossa fa sì che i suoi familiari e la sua ragazza(molto impegnata politicamente) promuovano una manifestazione nella piazza della cittadina e sarà a quel punto che Jack confesserà a tutti, pubblicamente, le sue responsabilità e, aiutato dalla famiglia, imparerà ad accettare la diversità del fratellino (che ama tanto).
E’ un film ben interpretato e ben costruito che sa parlare di un problema importante con leggerezza e delicatezza.