Ho appena finito di leggere il libro di Ammanniti : “ANNA”.
E’ un libro che, se fosse un film, definirei del genere horror. E’ ambientato in Sicilia, dove, dopo una misteriosa epidemia che ha ucciso tutti gli adulti, si aggirano bande di orfani in un mondo devastato dove ci si imbatte a ogni piè sospinto in cadaveri o scheletri abbandonati . Tutt’attorno è devastazione: case e negozi saccheggiati dai bambini in cerca di cibo, carcasse di auto, camion e computer inutilizzabili . In questo scenario si muove Anna, una tredicenne che ha promesso alla madre morente di proteggere il fratellino, seguendo una specie di memoriale che la mamma le ha lasciato con le istruzioni su come poter sopravvivere in quell’ apocalisse.
Devo dire che nel romanzo appare evidente il desiderio dell’autore di stupire i lettori con trovate sempre più macabre, mentre appare , a mio avviso, meno evidente il messaggio del racconto. Si sa che questi bambini sono destinati a morire appena finisce la loro infanzia e quindi tutta l’ umanità scomparirà, ma Anna continua a cercare una impossibile salvezza per sè e per il fratellino …..
Ho letto un’ intervista fatta allo scrittore a proposito di questo libro e lui afferma di aver voluto descrivere l’ evoluzione dei sentimenti in questa bambina che vive in condizioni così estreme….. Sarà anche vero, ma a me è parso più un gioco , un esercizio letterario alla ricerca di “effetti speciali”.