Bellano è un paese sulle rive del Lago di Como: è lì che abita lo scrittore Andrea Vitali ed è lì che il suo libro “Una finestra vistalago” è ambientato.
Vi si racconta la vita di quel borgo, fatta di vicende a volte grottesche, a volte drammatiche, vissute da personaggi che, dietro una parvenza di assoluta normalità, hanno spesso molti segreti da nascondere.
La lettura è abbastanza facile, ma io mi sarei aspettata che, oltre alla descrizione di una infinita successione di “fatti di cronaca”, ci fosse spazio per considerazioni più profonde, per pagine più impegnative e più poetiche e invece tutto questo non l’ho trovato. Il libro comincia con la storia di un bambino figlio di una serva e del suo padrone e finisce quando questi muore a 103 anni dopo che per i 4/5 del libro non se ne era saputo più nulla.
Il libro di Vitali pare abbia avuto molti premi, ma non c’è una pagina che mi sia rimasta impressa nell’anima: forse piacerà molto ai “laghée” (credo si chiamino così gli abitanti dei paesi in riva al Lario), che ci ritrovano gli spalloni (i contrabbandieri), i pescatori di frodo e le figure tipiche della zona; per me è stata una lettura che mi ha fatto passare qualche ora serena, ma che non mi ha mai coinvolta veramente.