La diabetologa, Laura Molteni, responsabile del centro diabetologico dell’ospedale di Erba, ieri ci ha parlato dell’obesità. Per obesità si intende un accumulo abnorme ed eccessivo di grasso corporeo. Il grasso è una riserva di energia da utilizzare in tempi difficili. Attualmente l’obesità sta aumentando in tutta Europa e anche nei bambini
Per capire se il nostro peso è nella norma bisogna fare un facile calcolo: bisogna dividere il proprio peso per la propria altezza elevata al quadrato. Il risultato deve essere compreso tra 18,50 e 25. Un altro indicatore da considerare è la misura del girovita che con dovrebbe superare i 102 cm per gli uomini e gli 88 cm per le donne. L’obesità a livello dell’addome è la più pericolosa.
Nasce da uno squilibrio tra alimentazione e consumo energetico, ma spesso non basta mangiare meno per dimagrire, perchè intervengono diverse variabili; chi è obeso è più stimolato a mangiare.
L’obesità va considerata alla stregua di tutte le malattie, condiziona negativamente il funzionamento di organi importanti del nostro corpo, perciò aumenta il rischio di mortalità e diminuisce di conseguenza l’aspettativa di vita. Chi è obeso è più soggetto a malattie cardiovascolari, a diabete e a insorgenza di tumori; può essere affetto da apnee notturne, può incorrere in situazioni di insulino-resistenza e di depressione.
La terapia prevede una dieta priva di alimenti nocivi (contenenti grassi animali, dolci, bevande gassate) e ricca di fibre. Esistono farmaci da usare sotto stretta sorveglianza del medico. Nei casi più estremi si può ricorrere ad interventi di chirurgia bariatrica , che vanno personalizzati con cura.
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POLOCK (arte americana) – La dr.ssa Emanuela Beretta ci ha parlato della pittura americana del novecento, cominciando dal pittore originario della costa occidentale Jackson Pollock (nato a Cody nel 1912 e morto a Long Island nel 1956).
Alla grande crisi del 1929, Roosevelt rispose con il New-Deal, una serie di provvedimenti per innescare la ripresa economica e tra questi provvedimenti inserì anche una norma a tutela degli artisti, che potevano ottenere uno stipendio minimo in cambio di opere di abbellimento degli edifici pubblici. Fu così che si diffuse una pittura molto simile ai murales messicani, un’arte figurativa che rappresentava la vita dell’americano medio: contadino, modesto, dignitoso. Nello stesso tempo invece in Europa la pittura figurativa stava scomparendo, soppiantata da astrattismo, cubismo, ecc.
E’ del 1929 l’apertura del MOMA (museo di arte moderna) e questo fece sì che venissero esposte opere di pittori europei (Guernica di Picasso, opere di Kandinskij) e da quel momento i pittori americani si mettono in cerca di nuovi modi espressivi. Durante la seconda guerra mondiale poi molti pittori europei si rifugiano in America e fondano una scuola a New York che innova la pittura americana.
POLOCK è uno dei primi a trovare nuovi linguaggi espressivi e, partendo da opere che risentono dell’influenza di pittori europei, arriva gradualmente a una pittura con un uso minimo del colore, non usa pennelli ma spatole, non ci sono forme, ma un groviglio di linee; non usa cavalletti, ma dipinge su grandi tele appoggiate a terra, usa materiali diversi: sassolini, pezzi di stoffa o di metallo. Nella sua vita ebbe grande importanza la protezione di Peggy Guggenheim, una donna ricchissima, che lo finanziò e gli donò una casa in cui poter lavorare .
Le su opere sono autoritratti interiori, in cui Pollock non illustra i suoi sentimenti, ma li esprime.
Sono state due lezioni diverse: la prima ci ha dato informazioni utili per la nostra salute; la seconda ci ha aiutato a cercare di capire un’arte che non è sempre così accessibile.