La prof Alberta Chiesa ci ha raccontato la storia sorprendente dell’ultima imperatrice della Cina.
Cixi era una donna molto ambiziosa e colta, che riuscì a indirizzare la politica della Cina nell’ultimo periodo dell’impero (dinastia mancese Qing).
La Compagnia inglese delle Indie aveva instaurato forti rapporti commerciali con la Cina, da cui acquistava tè, tabacco, spezie, mentre inondava il mercato cinese di oppio. Il consumo di tale sostanza si era diffuso in maniera preoccupante e il governo cinese ne aveva inutilmente proibito l’uso, in momenti diversi ne aveva poi bruciato grandi quantitativi e tassato fortemente l’uso, provocando gravi perdite alla compagnia inglese.
Scoppiò così la Prima Guerra dell’Oppio (1840) che vide la Cina rinunciare a Hong Kong, che divenne colonia inglese.
E’ in questo contesto che nel 1835 nacque Cixi, da un’ umile famiglia contadina; alla morte della madre, il padre la vendette e la piccola ebbe la fortuna di essere adottata da un ufficiale che la fece studiare. Nel 1851 fu selezionata per entrare nella città proibita; due anni dopo diede alla luce un figlio maschio e Cixi capì che era necessario farsi amica l’imperatrice madre.
L’affondamento di una nave britannica carica di oppio fornì il pretesto per lo scoppio della Seconda Guerra dell’Oppio (1860) nella quale Francia, Russia e Stati Uniti combatterono al fianco del Regno Unito. La Cina venne sconfitta e Pechino fu saccheggiata tra violenze inaudite.
Poco dopo, alla morte dell’imperatore, Cixi , in nome del figlio erede al trono e ancora bambino, assunse il governo dell’impero accanto all’imperatrice madre . Questa reggenza durò 12 anni. La Cina era un paese molto arretrato e per tentare di modernizzarlo Cixi impose una tassazione molto pesante che impoverì la popolazione; per reazione sorse la setta dei Taiping, che predicava teorie di tipo comunista ivi compresa la distribuzione delle terre.. Scoppiò una rivoluzione contadina che fu repressa da Cixi con il terribile costo di 20milioni di morti.
I tentativi per modernizzare il paese trovavano l’opposizione di mandarini e dei notabili cinesi che presero di mira, coi loro attacchi, obiettivi occidentali.
Dal 1875 al 1889 si ebbe la la seconda reggenza di Cixi (dopo un biennio di governo del figlio). La fine del XIX secolo vide numerosi attacchi alla Cina da parte di paesi europei e del Giappone e il malcontento sfociò nella rivoluzione dei Boxer e nella guerra delle “Otto nazioni” da cui la Cina uscì sconfitta e ulteriormente indebolita.
Cixi morì nel 1908 e tre anni dopo l’ultimo imperatore Pu Yi abdicò e fu proclamata la repubblica.
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LA FISICA DEL TEMPO- Il prof. Galoppo ci ha intrattenuto su un argomento molto affascinante su cui si sono cimentati molti pensatori in ogni epoca:
– Cos’è il tempo?. Solitamente intendiamo il tempo come il modo in cui lo viviamo: possiamo misurarlo, ma nessuno ha mai potuto definire cosa sia il tempo in sé.
I Babilonesi sono stati i primi a misurare il tempo dividendo l’anno in 12 mesi (corrispondenti alle fasi lunari) e i giorni in 12 ore diurne e 12 notturne; divisero le ore secondo il sistema di numerazione sessagesimale, perché avevano dato il nome solo ai numeri fino al 60.
Per Eraclito il tempo è un fiume che scorre : non possiamo mai bagnarci nella stessa acqua; per Aristotele il tempo è ciò che intercorre tra il prima e il poi (cambiamento); per S. Agostino invece il tempo di per sé non esiste, esiste solo come percezione dell’uomo.
Per Newton il tempo è assoluto, infatti scorre indipendentemente dalla realtà; questo concetto però viene totalmente ribaltato da Einstein che afferma che il tempo è legato alla velocità, allo spazio (spazio e tempo sono strettamente collegati tra loro) e alla forza di gravità. Questa teoria (teoria della relatività) definisce il tempo come spazio-tempo : Einstein dimostra che salendo il tempo scorre più velocemente e afferma che la gravità è un meccanismo che attira gli oggetti là dove il tempo scorre più lentamente.
Se volete rinfrescare la vostra memoria sul famoso “paradosso dei gemelli”, cliccate QUI
Per riprendere una bella consuetudine introdotta dal compianto e amatissimo prof. Damiani, anche il nostro docente ha voluto concludere la lezione con una poesia:
Non chiedere, non è concesso saperlo, Leuconoe, il destino che a me e a te hanno dato gli dei; non consultare i calcoli dei Caldei: quant’è meglio accettare ciò che sarà, sia che Giove ci abbia assegnato molti inverni, 5 o per ultimo questo che logora il mare Tirreno contro gli scogli; sii saggia, filtra il vino e tronca nel breve spazio le troppo lunghe speranze; mentre parliamo, sarà già fuggito il tempo invidioso: cogli l’attimo e affidati meno che puoi al domani. (Orazio – ODI 1-11)