Insidie telefoniche.

Driin!!

Corro al telefono fisso: da questo apparecchio ricevo solo poche chiamate di amiche di vecchia data che molti anni fa  hanno memorizzato il numero di casa, quindi penso che sia una di loro a chiamarmi.

Prendo il ricevitore e al mio ” Pronto!” risponde la giovane voce sconosciuta di un ragazzo: – Buongiorno,  signora! la chiamo da parte di …(non ricordo) e vorrei chiederle se ha problemi di insonnia … – Alla mia risposta negativa , lui insiste:- E quando si alza la mattina non ha dolori? – Io rispondo : “Alla mia età, sarebbe strano se non ne avessi”.

Dopo poche altre battute il ragazzo ringrazia e saluta.

Il giorno seguente un altro squillo dal telefono fisso (da dove mai avranno preso questo numero?). Questa volta dall’altra parte del filo c’è una donna che mi ringrazia per aver risposto all’intervista telefonica, dando così, a suo dire, un notevole contributo alla loro ricerca (!!!)  e per questo ho meritato un omaggio che mi verrà consegnato a domicilio. Io ribatto che non mi interessa il suo omaggio, che non credo a questa beneficenza immotivata, ma lei insiste e mi dice che il giorno seguente passerà un certo sig. Luciani verso le 18:30 per la consegna. Alla fine esausta dico che va bene, ma intanto medito una strategia difensiva…

Appena incontro la vicina, le racconto quello che mi è successo e le propongo di chiamarla appena l’intruso si farà vivo, in modo da cercare di smascherare i suoi loschi fini. Naturalmente lei accetta di buon grado.

All’ora fissata per la visita a domicilio, non si presenta nessuno: forse dalle mie risposte era evidente che subodoravo la truffa e prudentemente i malintenzionati si sono diretti verso altri lidi.

Le lezioni tenute dai vigili all’UTE sono state utili: mi hanno messo in guardia dalle insidie che possono venire anche dal telefono.

Il cedro pendulo.

Quando il giardiniere lo piantò nella mia aiuola , probabilmente non aveva tenuto presente le possibilità di crescita di questa pianta.

Sinceramente all’inizio mi faceva un po’ di tristezza: così ripiegato su se stesso e così “gracile” … ma passarono alcuni anni e il cedro dispiegò i suoi rami flessuosi che formarono quasi una cupola che arrivava a sfiorare l’erba del prato.

Forse avrebbe dovuto capire che aveva ormai occupato tutto lo spazio a sua disposizione, invece  ha continuato ad irrobustire i suoi rami e ad espandersi fino a invadere il vialetto di accesso alla casa e quindi mi sono vista costretta a farlo ridimensionare: un taglio deciso ai rami più vecchi e rinsecchiti, l’accorciamento di quelli che  avevano occupato arbitrariamente spazi non di loro competenza, dopodiché siamo andati di buon accordo per alcuni anni.

Ora ha abbondantemente superato i quarant’anni e di nuovo sta debordando; per di più, ad ogni colpo di vento e ad ogni acquazzone lascia cadere quantità industriali di foglie (sono aghifoglie) che s’infilano in ogni fessura e in ogni “rugosità” del terreno e impediscono l’attecchimento di qualsiasi fiore o pianticella nel suo raggio d’azione. Per questo ogni giorno devo occuparmi del cedro e, armata di scopa, rastrello e paletta, raccogliere tutto quello che lascia cadere. Devo però riconoscere che la sua ombra mi è particolarmente gradita in questi giorni d’estate.cedrus-atlantica

Assisi, luogo dell’anima.

Andare ad Assisi è un’esperienza non solo culturale, ma direi soprattutto spirituale.

IMG20230607135852La città stessa con le sue vie strette, le tante scalinate, le case dai colori tenui e caldi, i fiori sui davanzali e davanti alle porte delle case ti fa immergere in un’atmosfera che parla di bellezza. Anche gli immancabili negozi di souvenir non guastano l’armonia del luogo, perché sono abbastanza discreti.

IMG20230605175514Quando poi visiti i luoghi francescani, percepisci a fior di pelle la fede profonda e semplice che ha plasmato la vita di S. Francesco e di  S. Chiara, una fede totalizzante che non ammetteva sconti e che permeava ogni momento della vita di ogni giorno.

IMG20230608135556Se infine pensi alle opere d’arte di cui la città e i dintorni abbondano, ti viene da pensare che pochi altri luoghi nel mondo possono vantare una tale ricchezza di capolavori che non temono il passare del tempo perché sanno parlare alle menti e al cuore degli uomini con un linguaggio sempre attuale: il linguaggio della bellezza e dell’armonia che rispecchia la bellezza e l’armonia del creato e del Creatore.

 

 

 

Notiziari edulcorati?

Ci avete fatto caso? Il TG1 è per metà del tempo occupato da notizie del tutto futili. 

Forse è per non disturbare i manovratori al governo con approfondimenti troppo esaustivi sui provvedimenti adottati e da adottare, così si parla degli inizi cinematografici di Gina Lollobrigida, del concerto della Pausini, della bimba fotografata dopo il terremoto del Belice … mi torna alla mente il periodo dei “telefoni bianchi” , ma ora i telefoni tradizionali sono quasi scomparsi e magari andiamo verso il periodo dei “cellulari rosa”.

Parigi brucia.

La Francia brucia, è messa a ferro e fuoco dopo l’uccisione immotivata di un minorenne da parte di un poliziotto.

Già altre volte le periferie delle città francesi hanno dato prova di essere delle polveriere pronte a saltare in aria e questo terribile abuso di potere non ha fatto altro che dare il pretesto per manifestazioni di  violenza che, pur motivate, non dovrebbero mai verificarsi perché non risolvono certo il problema dell’emarginazione, ma anzi lo accentuano.

Forse che i cittadini, francesi di nascita, guarderanno con più comprensione i ragazzi delle periferie dopo averli visti saccheggiare, devastare, incendiare? Certamente no, anzi crescerà la diffidenza e la volontà di tenerli a distanza …

Creare dei ghetti è sempre sbagliato e qui deve intervenire la politica per creare le condizioni che favoriscano la convivenza e l’integrazione: politiche che facilitino l’accesso al lavoro dignitoso, una politica della casa che calmieri i prezzi degli affitti anche in zone tranquille e una politica scolastica mirata a una effettiva integrazione.

In Italia ancora non si sono verificate situazioni di tanta gravità, ma ciò che accade in Francia oggi potrebbe accadere anche qui da noi se non sapremo prevenirlo con saggezza, spirito di solidarietà e rispetto delle diversità.

Bambini come arma di guerra…

Qualcuno pensa sia solo propaganda antirussa, ma non credo che Papa Francesco avrebbe mandato il card. Zuppi a Mosca a trattare questo problema se non sapesse che è un fatto accertato.

Mi riferisco ai bambini deportati dalle zone ucraine occupate in Russia, di cui si parla anche in questo video .

Che cosa orribile approfittare della propria forza, del proprio potere per imporre a dei poveri bambini un cambiamento di identità, convincendoli che i loro genitori sono morti o che non li vogliono più …

Mi pare che Zuppi abbia ottenuto dalla funzionaria russa, responsabile di questi ostaggi di guerra, l’impegno a restituire ai legittimi genitori che ne facciano richiesta i propri figli. Ma se davvero sono stati sottoposti a un così terribile lavaggio del cervello, cosa ne  sarà di quei bambini?

La guerra riesce a tirar fuori dagli uomini il peggio di sé e, come sempre , le vittime che vengono colpite più crudelmente sono i più inermi, i più innocenti …

 

L’uomo che amava il deserto.

Sto leggendo un libro che parla della vita e della spiritualità di Charles De Foucauld, proclamato santo da Papa Francesco. Ecco in breve la sua vita.

Nato a Strasburgo il 15 settembre 1858, rimasto orfano andò a vivere presso il nonno materno e durante il liceo abbandonò la pratica religiosa considerandosi ateo. Nel 1876 entrò nell’accademia militare e nella scuola di cavalleria, ma fu espulso per indisciplina aggravata da cattiva condotta, dopo aver sperperato l’eredità del nonno. Nell’ottobre 1886 entrò nella chiesa di S. Agostino a Parigi e grazie all’aiuto di un sacerdote di grande spiritualità cominciò un cammino di conversione. Dopo un pellegrinaggio in Terrasanta, entrò prima nella trappa di Notre-Dame des Neiges, nell’Ardèche, poi in quella di Akbè, in Siria; dopo 7 anni si recò a Nazareth lavorando come domestico in un monastero di Clarisse. Vi trascorse alcuni anni, ma consigliato dal suo direttore spirituale si preparò al sacerdozio e fu ordinato il 9 giugno 1901. Si recò quindi a Beni Abbès, nel Sahara algerino, dove costruì un romitaggio e si dedicò all’accoglienza dei pellegrini, collaborando al riscatto degli schiavi. Si stabilì poi definitivamente nel villaggio di Tamanrasset, facendo amicizia coi Tuareg e imparandone la lingua al punto che compilerà un dizionario tuareg-francese. Tra il 1909 e il 1913 compì alcuni viaggi in Francia nella speranza di coinvolgere dei laici nell’opera di evangelizzazione secondo il modello delle prime comunità cristiane organizzandoli in una Unione dei fratelli e sorelle del Sacro Cuore di Gesù. Ma il 1° dicembre 1916 una banda di predoni, aiutati da un uomo che fratel Charles aveva beneficato, prese in ostaggio l’eremita per saccheggiargli la casa. Purtroppo, il giovane incaricato di sorvegliarlo, all’arrivo di due cammellieri francesi si spaventò e sparò alla tempia di Charles uccidendolo sul colpo. Il suo sogno di fondatore verrà realizzato pochi anni dopo da René Voillaume, dando vita alla congregazione dei Piccoli Fratelli di Gesù. Charles de Foucauld è stato beatificato da Giovanni Paolo II il 13 dicembre 2005. Mentre è stato proclamato Santo da papa Francesco il 15 Maggio 2022

Charles si era costruito da sé un piccolo eremo e conduceva un’esistenza poverissima, tanto che rischiò di morire di denutrizione e fu curato dai tuareg. Penso a quanto dovevano essere disperati e miserabili quei predoni che hanno assalito e saccheggiato la sua casa …

Poesia: Giugno (G. Carducci)

Giugno, il mese con le giornate più lunghe e le notti più brevi , ci sta lasciando.  Io lo saluto con questa poesia di Giosuè Carducci.

Giugno
É il mese dei prati erbosi e delle rose;
il mese dei giorni lunghi e delle notti chiare.
Le rose fioriscono nei giardini, si arrampicano
sui muri delle case. Nei campi, tra il grano,
fioriscono gli azzurri fiordalisi e i papaveri
fiammanti e la sera mille e mille lucciole
scintillano fra le spighe.
Il campo di grano ondeggia al passare
del vento: sembra un mare d’oro.
Il contadino guarda le messi e sorride. Ancora
pochi giorni e raccoglierà il frutto delle sue fatiche.

L’immagine che più mi piace in questa poesia descrittiva è quella del campo di grano che ondeggia sotto il vento e pare un mare dorato.

Questa poesia un po’ dimessa, senza rime e fatta di parole semplici non si direbbe di Carducci, che, spesso, nelle sue poesie più conosciute ama i toni enfatici.