Film: Taxi Teheran.

Penso che  Jafar Panahi, regista iraniano, abbia preso spunto da “Il tassinaro” di Sordi. Il regime iraniano gli ha ingiunto di non fare più film per vent’anni? Bene, lui girerà un film nel chiuso di un taxi.

E’ così che, girando per le vie di Teheran, accoglie sul suo taxi persone di varia estrazione sociale e culturale: un uomo favorevole all’estensione delle condanne a morte e un’ insegnante che lo controbatte; un uomo che va a vendere dischi e film proibiti a domicilio; due anziane signore vittime della superstizione; un uomo che è stato derubato, ma non denuncia chi lo ha aggredito, pur avendoli riconosciuti, perché sarebbero condannati a morte; un’attrice che vende fiori perché condannata dal regime a non esercitare più il suo lavoro; un uomo ferito in un incidente che vuole ad ogni costo registrare le sue ultime volontà per impedire che, in caso di sua morte, la moglie venga spogliata di ogni avere;  una bambina che deve girare un filmato come compito scolastico, ma l’insegnate le ha dettato le regole da seguire: non deve mostrare cose sgradite al governo e deve quindi autocensurarsi.

Dalle conversazioni tra tassista e passeggeri, esce il quadro delle condizioni di repressioni in cui si vive in Iran e gli spettatori si rendono conto di quanto coraggio occorra per continuare a opporsi. C’è da dire che il film è stato girato nel 2015 ed è quindi immaginabile che oggi la situazione sia molto peggiorata, con le proteste di piazza guidate dalle donne in rivolta da molti mesi e con i tanti processi sommari seguiti da impiccagioni.

I tanti premi vinti da questo film sono ben motivati: all’inizio, se uno non sa come è stato girato, sembra un po’ noioso anche perchè non è doppiato e si fa fatica a seguire i sottotitoli, poi man mano che ci si rende conto di cosa viene raccontato, ci si sente sempre più coinvolti.

Visione ampiamente consigliata su Raiplay.

 

Ute: l’invecchiamento della pelle- Benjamin e Adorno a confronto.

Dopo un breve richiamo alla lezione precedente,  il dr. Lissoni affronta il tema di oggi: la pelle invecchia con il passare del tempo come tutti gli organi del corpo. Su tale processo influiscono anche il contatto con sostanze aggressive, fattori meccanici e  l’esposizione al sole,  che può intaccare il leggero strato di sebo che protegge la cute.

Anche il collagene e il sottocute si impoveriscono; la pelle tende a raggrinzirsi e a cambiare aspetto (rughe, macchie, lividi…). I raggi ultravioletti, specialmente quelli a più breve lunghezza d’onda (VBC),  sono molto nocivi per la pelle, ma lo strato dell’ozono che circonda la terra ci protegge. Gli UVA e gli UVB sono  meno pericolosi, tuttavia  riescono a penetrare nell’atmosfera ed è qundi necessario proteggersi con  filtri solari oggi disponibili. Il SpF (fattore di protezione solare) può essere di varia intensità per adattarsi ai diversi tipi di pelle.

Le modificazioni della pelle si manifestano soprattutto nelle parti più esposte: mani e piedi. L’ipercheratosi (ispessimento della pelle) è presente spesso nei piedi, sollecitati da calzature non sempre idonee. La pelle delle mani può presentare ragadi, secchezza… è bene proteggerle con guanti e non fare lavaggi troppo frequenti a temperatura elevata, usare saponi non sgrassanti e non frizionare troppo energicamente per asciugarsi. Sono consigliabili le creme idratanti; le creme esfolianti servono a pulire la pelle, ma vanno usate con cautela perché possono creare irritazioni.

Il viso  invecchia: la fronte si allarga, le orecchie e la punta del naso tendono ad afflosciarsi. I muscoli sottocutanei del viso si modificano e si formano le rughe. E’ utile rilassare la muscolatura del volto abbastanza frequentemente. Sconsigliabile dormire con la faccia schiacciata sul cuscino. Le rughe più sottili (attorno a gli occhi e labbra) sono derivate dalla modificazione dello strato intermedio della cute. Quelle più profonde (a lato delle labbra e naso) derivano dalla perdita di tessuto adiposo nel terzo strato della cute.  Le borse sotto gli occhi derivano dalla perdita di elasticità; nel collo le rughe sono più difficilmente controllabili e a volte si ricorre alla chirurgia estetica.

Durante la menopausa si possono verificare fenomeni di peluria più folta e scura; i capelli incanutiscono e si diradano.

Le modalità dell’invecchiamento cambiano da persona a persona ed è determinante il fattore genetico, ma influiscono anche lo stile di vita e le abitudini. Con l’aumento dell’età della popolazione, sono  aumentati esponenzialmente il volume di commercializzazione di prodotti cosmetici, i trattamenti medici non invasivi, nonché quelli chirurgici.

Le creme  non possono agire in profondità. I prodotti cosmetici sono finalizzati ad  migliorare l’aspetto esteriore,  i farmaci sono usati per curare patologie e devono essere riconosciuti come efficaci e sicuri. I prodotti cosmeceutici contengono per lo più cellule bioattive di origine vegetale, ma non ne è dimostrata l’efficacia. Gli anti-aging sono spesso solo specchietti per allodole.

I capelli: si può rallentare la calvizie con prodotti ormonali e ora si effettuano anche trapianti, ma sono molto costosi.

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BENJAMIN E ADORNO A CONFRONTO.

Benjamin e Adorno hanno origine ebraica e vengono dalla scuola di Francoforte. Essi si pongono questo problema: Che cosa è cambiato nell’arte?

 

Avendo dovuto seguire le lezioni on line, per difficoltà tecniche non ho potuto seguire con continuità la lezione quindi chi volesse sapere qualcosa di più di questi due filosofi (e non solo) può cliccare qui: Benjamin e Adorno

Cugini.

Coi cugini a ModenaCi si incontra spesso da piccoli, nelle riunioni di famiglia o quando i genitori si fanno visita reciprocamente, poi ci si forma una famiglia e si è presi dal lavoro, dai figli, da mille impegni e ci si perde , come dice Vasco, “ognuno dentro ai fatti suoi”.

Ma poi il tempo passa, gli impegni familiari e lavorativi diminuiscono, i genitori a poco a poco scompaiono e allora si sente il bisogno di ritrovare un po’ delle proprie radici e della propria storia e , per fortuna, c’è facebook che azzera le distanze e ci si ritrova… Grazie, cugine e cugini!!!

Pellegrinaggio annuale nelle terre di S. Paolo VI

Come ogni anno, stiamo preparando il pellegrinaggio quaresimale, che quest’anno, il 18 marzo, ci porterà nelle terre di S. Paolo VI, a Brescia e dintorni.

La prima tappa prevede la visita e la sosta in DuomDuomo-Vecchio-31o Vecchio, una chiesa antichissima con una struttura architettonica piuttosto singolare: un grande anello circolare sovrasta la navata centrale.  Con una passeggiata di circa 15 minuti ci porteremo poi sulla collinetta dominata dal complesso architettonico del Santo Corpo di

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Cristo (Santo Cristo) una chiesa ormai sconsacrata e stupendamente affrescata. Qui potremo anche consumare il pranzo al sacco ospitati da un accogliente salone o, chi vorrà, potrà recarsi alla “Trattoria Ma'” dove si potrà consumare un pranzo a base di casoncelli, manzo all’olio e contorno.

abbazia-olivetana-san-nicolaDopo la pausa pranzo, ci si recherà al pullman che ci porterà all’abbazia olivetana di Rodengo, a pochi chilometri da Brescia, riportata all’antico splendore, dopo un periodo di abbandono, per volontà di Paolo VI.

Essendo un pellegrinaggio e non una gita turistica, ogni tappa prevede una riflessione e una preghiera guidata da don Claudio.

Per le prenotazioni e le informazioni rivolgersi alla segreteria parrocchiale di Arcellasco.

 

Evviva!! Tutti assolti!!! Tutti innocenti???

Se devo essere sincera questa sentenza  mi lascia disorientata: da quel che posso capire l’assoluzione non dipende dal fatto che le accuse fossero immotivate, ma dal fatto che il processo non è stato regolare, perciò solo per un vizio di forma!!!???!!!

Ora io mi chiedo chi abbia commesso un tale madornale errore e come tale errore non sia stato mai rilevato nel corso di 11 anni, durata di questo processo… che è conosciuto come Ruby ter  (che penso significhi terzo processo)

Mi viene il dubbio che l’errore non sia stato involontario, ma ben calcolato perché tutto finisse a tarallucci e vino… forse sono troppo maliziosa, ma sapete cosa diceva Andreotti: A pensar male si fa peccato, ma molto spesso si indovina….

La mia fiducia nella Giustizia italiana sta vacillando paurosamente…

Ute: Kinesio taping – Il centenario di Italo Calvino.

Il nostro docente, Fausto Turato, valente massoterapista, ci ha presentato un nuovo sistema di terapia: il Kinesio-tape, una specie di nastro rigido o elastico, che aderisce alla pelle e si usa come sistema terapeutico, preventivo e riabilitativo che si basa sui processi di guarigione naturale.

Il Kinesio-tape non contiene farmaci, ma va applicato solo da persone che conoscono bene la struttura del corpo e in particolare dell’apparato muscolare, circolatorio e scheletrico.

E’ stato inventato negli anni ’70 dal cinese Kenzo Kase ed è efficace perchè: supporta i legamenti delle articolazioni , scarica i tendini, drena la muscolatura in caso di edemi, migliora il movimento. Non dà fastidio perchè diventa una seconda pelle, ma la sua efficacia è piuttosto breve e varia secondo il tipo che è stato scelto.

Si usa in caso di infiammazione perchè favorisce l’eliminazione dell’ipertermia locale  e diminuisce la pressione sui tessuti, quindi elimina anche il dolore. Ultimamente si sta diffondendo l’uso del Kinesio-tape anche in estetistica.

Le lezioni di Turato suscitano sempre una sequela di domande, per cui la fine di ogni lezione è sempre seguita da numerosi interventi dei presenti.

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ITALO CALVINO – Il prof. Porro ieri è venuto accompagnato dal suo ex-allievo Christian Poggioni, che ci ha sapientemente fatto ascoltare alcune pagine dei romanzi dell’ultimo periodo di Calvino.

Ricollegandosi a quanto detto in precedenza dal prof. Galli, il prof. Porro ha preso le mosse da “Barone rampante” , romanzo anche ecologico, in quanto il protagonista vive sugli alberi non per sfuggire alla realtà, ma per migliorarla.  Nel libro “La speculazione edilizia”, Calvino esprime la sua forte nostalgia per la bellezza del paesaggio ligure, devastato dalla coltura intensiva dei fiori e dalla speculazione edilizia.

Anche nel “Marcovaldo” è presente il tema ecologico. Il romanzo pubblicato prima a puntate su l'”Unità”, è stato poi edito in forma di libro, ottenendo una grande diffusione anche nelle scuole. Marcovaldo è un operaio che vive (forse) a Torino e ha quattro figli. Egli cerca ostinatamente la natura in città, ma le sue avventure hanno sempre un finale sconsolante.

Nel 1953 la politica italiana era scossa dal dibattito su quella che è passata alla storia come “legge truffa” (poi respinta); Calvino si era candidato nelle elezioni e visitò il seggio situato all’interno del “Cottolengo”. Ritornò nello stesso seggio nel ’61 come scrutatore  e fissò  le sue riflessioni su questa esperienza nel breve romanzo “La giornata di uno scrutatore” (pubblicato nel ’63), il cui tema fondamentale è il dilemma che investe da sempre la democrazia: tutti possono votare, anche quelli che sono inconsapevoli? Il protagonista è Amerigo Ormea, che, stando nel seggio, vede le suore che fanno votare i loro pazienti, anche quelli che non sono in grado di capire ciò che fanno e in lui nasce un profondo senso di ribellione, poi vede  un contadino che va a visitare il figlio cerebroleso, che non dà segni di vita , si siede accanto a lui, lo coccola e lo imbocca….così ogni domenica e Calvino conclude che  “l’umano arriva fin dove arriva l’amore”.

L’ultimo romanzo di cui ci ha parlato il prof. Porro è “La città invisibile”, da molti ritenuto la sua opera migliore. In questo libro Calvino descrive cinquantacinque città immaginarie e riporta dialoghi (sempre immaginari) tra Marco Polo e Kublai Kan.

Molto piacevole la lettura di alcuni brani: grazie al prof Porro e all’attore Poggioni e grazie anche all’UTE che ci offre l’opportunità di passare momenti veramente piacevoli.

 

 

Riflessioni sul voto.

Ebbene sì! Ci godremo ancora per cinque anni la sanità lombarda targata Lega e FdI!!!

Ai Lombardi deve essere piaciuta molto la gestione della pandemia da parte del governatore (ricordate i primi malati di COVID ricoverati nelle RSA??), visto che lo hanno riconfermato …. e devono aver gradito anche il fatto che non esiste una sanità a livello territoriale ….

Quanti sfottò e quanti risolini di compatimento si sono visti e sentiti sul PD partito bollito, partito in confusione, partito in liquidazione, ma mi pare che abbia tenuto, mentre chi lo dava ormai per spacciato (Terzo Polo) si ritrova ridotto ai minimi termini.

L’amarezza più grande però è constatare le dimensioni dell’astensionismo: chi si astiene è come se insultasse le tombe dei tanti che hanno dato la vita perchè potessimo votare liberamente. Tanti nel mondo lottano ancora per conquistare questo diritto e noi qui non sappiamo apprezzare la fortuna di poterlo esercitare.

Concorso letterario”Giovanni Segantini”

Come è noto, Segantini ha passato un periodo della sua vita qui in Brianza e, in particolare, a Pusiano e alcune sue opere ritraggono proprio momenti di vita rutale sulle rive del lago.

Per ricordare questo suo illustre cittadino (anche se solo per un periodo), a Pusiano è sorta  l’associazione “Promoterre” che si pone il fine di far conoscere sempre più l’opera di Segantini. E’ nell’ambito di queste attività che è stato indetto un concorso letterario. I partecipanti dovevano inviare poesie, racconti e saggi ispirati ai quadri del pittore. Gli elaborati inviati sono stati poi raccolti e pubblicati in un libro dal titolo : “Giovanni Segantini -Concorso letterario”,  che  è stato presentato  ieri, a Palazzo Beauharnais,  nella sala Civica di Pusiano.

Sono state proiettate alcune diapositive riproducenti le opere dell’artista e intanto un pianista, un clarinettista e un violinista commentavano le immagini con le loro note. A condurre la presentazione c’era il prof. Creuso, che si è rivelato anche un buon flautista e un attore appassionato.

La sala era affollatissima e si è reso necessario aggiungere molte sedie a quelle predisposte in anticipo; molti tra i presenti erano gli autori dei testi pubblicati: scrittori già conosciuti, ma anche persone semplici e alunni delle scuole dei paesi vicini.

E’ stato un bel momento e per me anche un’occasione per conoscere un po’ di più Palazzo Beauharnais.

Io ho inviato questo racconto : nella stalla ++