Cosa c’ è di male a bere una bibita zuccherata?

Copio e incollo qui la mail che mi è stata inviata da OXFAM ….dopo aver letto credo che chi deve rinunciare allo zucchero e ai dolci  per riequilibrare la propria dieta, affronterà più volentieri i piccoli disagi e le rinunce che si trova ad infliggersi.

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Sapevi che spesso lo zucchero contenuto nelle tue bevande e nei tuoi cibi preferiti viene prodotto dopo aver cacciato i contadini dalla loro terra? La corsa allo zucchero sta affamando intere famiglie, ma TU puoi cambiare la situazione!
Coca-Cola, Pepsi e Associated British Foods (ABF) comprano e producono un’enorme quantità di zucchero in tutto il mondo. E come la domanda mondiale di zucchero cresce, così aumenta la corsa alla terra per coltivarlo.
In Brasile e Cambogia, i contadini sono stati sfrattati dalle aziende che riforniscono Coca-Cola e Pepsi. In altri paesi, ABF – il maggior produttore di zucchero in Africa – è coinvolta in una serie di controversie sulla proprietà della terra ancora irrisolte.

Coca-Cola, Pepsi e ABF non stanno facendo granché per cambiare le cose. In molti casi le loro politiche aziendali sono troppo deboli e non riescono a sapere nemmeno se il proprio zucchero proviene da terra accaparrata.
Firma la petizione e chiedi a Coca-Cola, Pepsi e ABF di fare in modo che il loro zucchero non causi land grabbing.
Grazie di cuore! Insieme possiamo costruire un futuro migliore per chi coltiva il cibo che mangiamo.Elisa Bacciotti
Direttrice Dipartimento Campagne

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Anche bere una bibita può contribuire a creare le condizioni perchè si verifichino tragedie come quella di oggi all’ Isola dei Conigli; cerchiamo di bere tanta buona acqua e non dovremo sentirci complici di chi caccia i contadini dalle pRoprie terre.

Pronti?…..Via!!!

Gli amici dell' UTE all' uscita dal Santuario di Alzate Brianza
Bello ritrovare gli amici !!

Oggi si è celebrata una messa ad Alzate Brianza, santuario della Madonna di Rogoredo, per inaugurare il nuovo anno accademico dell’ Università della Terza Età di Erba: è stato bello ritrovare tanti visi conosciuti ! Dopodomani cominceranno le lezioni e credo che  vorrò perdermene il meno possibile: gli argomenti sembrano particolarmente interessanti…..

 

Il mio nome è S. e vengo dalla Siria…

– Il mio nome è S. e vengo dalla Siria, sono in Italia da vent’ anni.-

Così si è presentata questa mattina una signora di mezza età per la prima volta alla scuola di italiano per stranieri. Ha difficoltà nel leggere e nello scrivere in italiano, ma parla molto bene la nostra lingua.

Quando, terminato il test mirante a individuare il suo livello di preparazione, sta per andarsene, lei tiene a precisare che è andata a scuola, dietro le insistenze della madre, solo fino a 7 anni, mentre nella sua famiglia i maschi sono arrivati anche all’ università.

– In Siria è così – continua – se sei femmina non hai diritto di andare a scuola, subito devi lavorare.-

-E’ difficile la vita delle donne in Siria – osservo io – ma speriamo che le cose possano cambiare.-

– Là non cambierà mai nulla – dice S. – Qui io ho fatto studiare i miei figli : sono stati loro a spingermi a venire a questa scuola e io verrò ogni volta che potrò-

S. per far studiare i suoi figli ha lavorato molto e non ha finora potuto imparare a leggere l’ italiano; ora che ha perso il lavoro e i figli son cresciuti, può pensare un po’ a sè. Mentre se ne va, mi chiedo se il suo risentimento per i suoi diritti negati sia comune a molte altre donne nel suo paese o se sia frutto dell’ aver sperimentato il nostro modo di vivere.

L’ istruzione delle donne , meglio delle bambine, è il primo passo verso l’ affermazione del diritto all’ uguaglianza  e io , contrariamente a S. , spero che qualcosa cambi  e cambi in fretta; per questo auspico che a livello mondiale si applichino delle sanzioni a quei paesi che continuano a negare i diritti fondamentali alla popolazione femminile.

Chissà se un giorno anche S. potrà dire come me : DONNA E’ BELLO!

 

 

E venne un uomo…

Papa Francesco e Scalfari: incontro-intervista

Consiglio vivamente la lettura di questo articolo che Repubblica.it mette in primo piano oggi, trascurando le pur importanti notizie che riguardano la nostra caotica e ,direi, demenziale situazione politica.

Il fascino di questo colloquio è nel sentire come due persone anziane, così diverse tra loro per storia personale, scelte di vita e culture antitetiche, almeno apparentemente, riescano  a parlarsi direi quasi a cuore aperto e sentire come si stabilisca tra loro un rapporto di affettuoso rispetto.

A volte , in tempi non lontani, non ero più molto sicura di  essere una “brava” cattolica: troppe cose mi disturbavano nelle scelte e nel linguaggio delle gerarchie ecclesiastiche, spesso più attente al loro tornaconto che al bene della Chiesa, che è il POPOLO di DIO. Ora questo papa parla un linguaggio diverso, che scalda i cuori e riaccende le speranze. Dice che l’ amore è la cosa più importante , e amare vuol dire ascoltarsi senza pretendere di cambiare l’ altro o di convertirlo , ma con la volontà di capirlo. Dice che la Chiesa deve essere povera e vicina ai più deboli , che al momento sono i giovani senza lavoro e i vecchi sempre più soli.

Se avrete la pazienza di leggere tutto il bell’ articolo che ho segnalato, alla fine forse penserete anche voi come me: “E venne un uomo mandato da Dio: il suo nome ….è Francesco”

L’ altro verso della medaglia.

Le assicurazioni – auto on line sono decisamente più a buon mercato di quelle stipulate con il tradizionale assicuratore, che viene anche a prendersi i soldi della polizza a domicilio, ma cosa capita quando capita un incidente?

E’ questa domanda che mi ha sempre trattenuto dal cambiare compagnia assicurativa, ma non tutti hanno le mie stesse incertezze e fra questi ultimi c’ è anche mio figlio.
Era soddisfatto di aver risparmiato, ma 15 giorni fa , un venerdì sera, accade un incidente tra due auto e una di queste viene sbalzata proprio addosso alla sua che aveva parcheggiato nei pressi.
Dopo aver contattato la sua compagnia di assicurazione , gli arriva una mail in cui gli si chiede di inviare tramite raccomandata i seguenti documenti:
– originale modello C.A.I (constatazione amichevole di incidente);
-copia della patente di guida;
– tutte le informazioni sulle persone coinvolte;
– eventuale scambio di generalità rilasciato dalle autorità intervenute;
– eventuali dichiarazioni testimoniali complete di copia dei documenti di identità e dei codici fiscali dei testi oculari;
– verbale dei Carabinieri intervenuti sul luogo dell’ incidente (che sarà pronto non prima di 60 gg).
Io capisco che se paghi di meno la polizza, puoi avere un po’ meno assistenza, ma dovrebbero dire al momento della stipula del contratto che in caso di incidente uno deve cambiare mestiere e improvvisarsi investigatore privato!!!!
C’ è sempre un rovescio della medaglia che cercano di tenerti nascosto, quando ti offrono l’ affare del secolo!!!

Poesia per l’ autunno.

NAZIM HIKMET – Veder cadere le foglie

ALFRED SISLEY - Autumn Landscape Dipinto di Sisley

Veder cadere le foglie mi lacera dentro     

soprattutto le foglie dei viali

Soprattutto se sono ippocastani

soprattutto se passano dei bimbi

soprattutto se il cielo è sereno

soprattutto se mi è giunta una buona notizia,

soprattutto se il cuore, quel giorno,

non mi fa male

soprattutto se credo, quel giorno,

che quella che amo mi ami

soprattutto se quel giorno

mi sento d’accordo

con gli uomini e con me stesso.

Veder cadere le foglie mi lacera dentro

soprattutto le foglie dei viali

dei viali d’ippocastani.

 

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L’ autunno che arriva ricorda che il tempo passa, che tutto ha una fine e che anche la felicità presente non sarà eterna.

Come Cassandra….

Gira insistentemente sulla rete in questi giorni una frase di Indro Montanelli, che, avendo conosciuto da vicino il signore di Arcore, prediceva un finale disastroso  dell’ Italia berlusconiana….La stessa frase sarà forse rimbalzata anche nel 1994 sui vari giornali e notiziari, anche se non me ne ricordo, vista la mia reazione alla  prima vittoria elettorale di Forza Italia.

Ero a casa di mia madre e mi stavo occupando delle normali faccende domestiche, quando la radio annunciò l’ esito del voto e quella notizia mi gettò in una grande agitazione. Parlando con mia madre, che non aveva certo votato FI, continuavo a paventare scenari tanto inquietanti che ad un certo punto lei mi rimproverò :- Non esagerare!! Alla fine non sarà mica un delinquente!!-

Purtroppo, ora , dopo vent’ anni di malgoverno e di stravolgimento di tutti i valori morali e civili, mi accorgo di essere stata mio malgrado una inutile Cassandra ( e più di me  il grande Montanelli), visto che stiamo toccando con mano a quale punto di cinismo, di disprezzo per lo Stato e di mistificazione della realtà dei fatti l’ inquietante vecchio di Arcore stia dando prova: i suoi ministri si sono dimessi durante una seduta in cui si discuteva della sua decadenza da parlamentare, ma lui vuol convincerci che lo hanno fatto per opporsi all’ aumento dell’ IVA !!!!

Ma intanto con la crisi non verranno convertiti in legge i decreti che annullavano l’ IMU e verranno congelati gli stanziamenti per la scuola o per i cassintegrati e sarà un grave danno per le tasche di tutti noi.

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Ecco qui Cassandra, figlia di Priamo e di Ecuba, che si strappa i capelli mentre Troia brucia, catastrofe da lei inutilmente annunciata fin dalla nascita di Paride.

 

Il lupo e l’ agnello

 

Chi ha studiato un po’ di latino avrà certo tradotto almeno una volta questa favola di Fedro, che a sua volta l’aveva tradotta dal greco (Esopo)

Il lupo e l’agnello

 
Ad rivum eundem lupus et agnus venerantsiti compulsi; superior stabat lupus

longeque inferior agnus. Tunc fauce improba

latro incitatus iurgi causam intulit.

«Cur» — inquit — «turbulentam fecisti mihi

aquam bibenti?». Laniger contra timens:

«Qui possum, quaeso, facere, quod quereris, lupe?

A te decurrit ad meos haustus liquor».

Repulsus ille veritatis viribus:

«Ante hos sex rnenses male, ait, dixisti mihi».

Respondit agnus: «Equidem natus non eram».

«Pater hercle tuus, ille inquit, male dixit mihi».

Atque ita correptum lacerat iniusta nece.

Haec propter illos scripta est homines fabula,

qui fictis causis innocentes opprimunt.

 

 

Traduzione   

Un lupo e un agnello, erano giunti al medesimo ruscello spinti dalla sete; il lupo era superiore (in un luogo più alto) l’agnello di gran lunga in basso. Allora il brigante sollecitato dalla sua insaziabile fame suscitò un pretesto per litigare. «Perché», disse, « mi hai reso torbida l’acqua  che bevevo?». L’agnello, timoroso, di rimando : «In che modo posso di grazia fare ciò che lamenti, lupo? L’acqua scorre da te alle mie labbra». Quello spinto dalla forza della verità: «Hai sparlato di me, sei mesi fa». L’agnello rispose: «In verità non ero nato». «Tuo padre in verità, quello aveva sparlato di me». E così afferra l’agnello e lo sbrana per un’ingiusta morte. Questa favola è stata scritta per quegli uomini, che opprimono gli innocenti con finti pretesti.

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Il sacerdote questa sera, commentando la parabola del ricco e del povero Lazzaro, ha citato questa favola, che a me pare sia perfetta per descrivere quello che sta accadendo qui da noi: il prepotente di turno, riconosciuto ufficialmente come corruttore di giovani donne e di giudici e come evasore fraudolento, fa cadere il governo e dice che è colpa di coloro che pretendono il rispetto della legge. Il guaio è che a fare la parte del povero agnello siamo tutti noi!!!!!