Andando a scuola…

In queste mattine accompagnavo io a scuola il nipotino; il prefabbricato che sostituisce il vecchio edificio lesionato dal terremoto non è molto distante e lo si può raggiungere comodamente a piedi in meno di dieci minuti.

Quando ero piccola io, erano veramente rari i genitori che accompagnavano i figli a scuola: ci accompagnavamo l’ uno con l’ altro. Si partiva da casa coi figli dei vicini, poi il drappello aumentava di numero a ogni casolare, mentre una mamma o una nonna si affacciava sulla soglia e ci accompagnava per un po’ con lo sguardo .Camminando si chiacchierava , si scherzava, ci si divertiva; ci si conosceva tutti e ci si fidava l’ uno dell’ altro.

Ora invece anche in questo piccolo centro ogni bambino viene accompagnato fino al cancello della scuola da un adulto, che molto spesso non ha tempo da perdere, nè ha tanta voglia di scherzare.

Davanti ai cancelli però i bambini si prendono la loro rivincita e si cercano, si chiamano, formano capannelli, giocano tra di loro. Da un paio di mattine c’ è poi un’ attrazione insolita: una bambina porta con sè un coniglietto a pelo lungo tenendolo al guinzaglio.Tutti lo vogliono toccare o tenere in braccio almeno per un po’ e il povero coniglio non vede l’ ora che suoni la campanella.

 All’ apertura  del portone tutti  salutano il loro accompagnatore ed entrano …. ci sono  molti bambini stranieri (cinesi e pakistani) che in genere si tengono un po’ in disparte e mi fa una certa pena vedere bimbe, anche delle prime classi , avvolte nel tradizionale “hijab” (il velo che lascia scoperto il volto) : quel velo, che non può essere frutto di una scelta a quell’ età, mi pare faccia presagire una difficile ( e forse nemmeno voluta) integrazione. 

Giochi che odorano di morte.

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Il Qatar, l’ emirato con il reddito pro capite tra i più elevati al mondo, sta preparando gli impianti sportivi per ospitare le Olimpiadi del 2022 ; la manodopera impiegata è costituita in massima parte da immigrati asiatici, che vengono ridotti in schiavitù: le condizioni  di lavoro sono disumane,  gli alloggi in cui vengono stipati come animali sono indecenti, vengono privati dei passaporti perchè non possano fuggire e infine viene loro negata la paga, tanto si sa che in quelle condizioni climatiche non possono resistere a lungo. Ne sono già morti 1.200!!!!!

Credo che, , se ci sarò ancora, non guarderò quelle Olimpiadi che gronderanno sangue!

P.S. rileggendo il post mi son detta che forse  la stessa cosa  o quasi , accade anche in Italia là dove ora si raccolgono pomodori o altri prodotti agricoli.

Paura dei disabili a scuola?

Genitori cambiano scuola ai figli per la presenza di un alunno disabile.

La legge per l’ inserimento dei disabili a scuola è stata approvata più di trenta anni fa e ancora assistiamo a casi di grave intolleranza come quello accaduto nella scuola di Napoli (cliccare sul link in alto).

Ho già avuto modo di ricordare tempo fa  una mia esperienza risalente al periodo antecedente la promulgazione della legge e la riassumo qui brevemente.

Un istituto di riabilitazione e recupero di bambini con handicap aveva iscritto tra i 57 bambini residenti che dovevano frequentare la prima classe, alcuni suoi pazienti con gravi difficoltà motorie e/o di apprendimento. Eravamo in due a dover prendere in carico le due sezioni di classe prima previste dal provveditorato e l’ impresa si presentava ai limiti delle umane possibilità. Riuscimmo a convincere il collegio docenti ad assegnare l’ unica insegnante di sostegno  alle nostre sezioni  e facemmo insieme una scelta per quei tempi poco praticata. Considerammo gli iscritti come un unico gruppo da dividere in tre sottogruppi che si modificavano secondo le diverse attività e sui quali ruotavamo a turno noi tre insegnanti.

Non avevamo locali adatti, non avevamo una palestra, nè un laboratorio, ma con l’ aiuto dei bambini gli spazi venivano adeguati alle varie esigenze. Dopo un primo periodo di sconcerto fra i genitori e i colleghi, in breve tempo i nostri bambini si mostrarono entusiasti  di questa scuola un po’ movimentata e anche i genitori furono ben felici dei risultati che ottenevano tutti, perchè dovendo adeguare la didattica e le attività anche alle esigenze dei meno fortunati, ne beneficiarono tutti e tutti raggiunsero gli obiettivi programmati .

Questo “modus operandi” si protrasse per ben tre anni , finché le autorità scolastiche non si rassegnarono a riconoscere la necessità di tre classi  effettive e noi insegnanti proseguimmo a programmare per classi aperte, come avevamo fatto fin dall’ inizio.

Ricordo quel periodo come uno dei più faticosi della mia esperienza scolastica per i tanti progetti che abbiamo dovuto sottoporre ai dirigenti scolastici, ma è stato anche un periodo di grande entusiasmo, di grande sintonia con le colleghe e di grandi soddisfazioni.

Se la scuola mette a disposizione risorse adeguate, sia professionali che economiche , i genitori non devono temere nulla dall’ inserimento dei disabili, anzi devono considerare questa evenienza come una preziosa opportunità di crescita per i loro figli, crescita nel sapere e crescita in umanità.

 

Chi è Babbo Natale?

Dopo cena, Davide guarda un cartone ed Elisa disegna vicino a me. Ad un tratto con sguardo complice mi dice sottovoce:- La mamma mi ha detto che Babbo Natale sei tu….allora eri tu che rispondevi alla mia lettera?-

Io divertita le dico, sempre sottovoce, che insieme a me erano un po’ Babbo Natale anche i suoi genitori e gli zii; e lei :- Forse sono l’ unica della mia classe a conoscere questo segreto….

Elisa ha 11 anni e va in prima media !!! A volte i bambini di oggi ci appaiono così ansiosi di crescere, ci appaiono anche più smaliziati e più informati di quanto lo fossimo noi o i nostri figli alla loro età, eppure può accadere che un gruppo di amichette si rifiuti di rinunciare ai sogni dell’ infanzia.

 

Un tranquillo (!!!) week.end ….di trasloco.

Cosa c’è di più bello che andare ad abitare  in una casa nuova ? E’  un’ occasione  per rinnovarsi , per eliminare tante cose rimaste negli angoli più nascosti , come zavorra che appesantisce il cammino e la vita quotidiana.

Questo ultimo fine-settimana è stato dedicato proprio allo smontaggio e rimontaggio di armadi, letti, lampadari, abat.jour , lavori questi eseguiti dagli uomini, mentre noi femminucce ci dedicavamo allo svuotamento dei mobili e successiva risistemazione di indumenti e biancheria di casa , con l’ aiuto anche di Elisa e Davide. Quante volte saranno state percorse le scale di casa? Non saprei….ma le mie gambe oggi stanno protestando timidamente….anche perché sanno che non darò loro retta.

Elisa era un po’ triste al pensiero di lasciare il vecchio appartamento, mentre Davide era a dir poco entusiasta di avere una cameretta tutta per sé.

Le operazioni non sono certo finite e occorreranno ancora alcuni giorni di lavoro e di piccoli disagi, ma alla fine ne sarà valsa la pena perché il terremoto farà meno paura.

 

 

Diritto all’ infanzia delle spose- bambine.

Mai più spose bambine.

Cliccando sul link potrete aderire a una campagna che mi pare particolarmente importante, perchè chiede all’ ONU e ai governi che non lo hanno ancora fatto, di prevedere come reato il matrimonio tra bambine anche molto piccole con adulti e vecchi. Mi pare un modo bieco e abominevole di autorizzare la pedofilia, pratica particolarmente odiosa e che spesso condiziona per sempre la vita delle piccole vittime, ma non di rado ne causa menomazioni fisiche o addirittura la morte.
Ogni essere umano ha diritto all’ infanzia! Io ho firmato e spero che lo facciano in tanti….

Equinozio d’ autunno.

Domani 22 Settembre si avrà l’ EQUINOZIO d’ autunno: avremo le stesse le ore di luce e  di buio , perchè il sole sarà di nuovo perpendicolare all’ equatore. Saluteremo l’ estate con un po’ di nostalgia, ma anche con gratitudine perché ci ha regalato belle giornate , senza affliggerci troppo a lungo con canicole insopportabili. Daremo il  benvenuto all’ autunno, sperando che sia altrettanto benevolo e ci regali ancora momenti piacevoli prima dell’ arrivo del freddo.

 

Cactus…..cactus…cactus!!

Anni fa, mi hanno regalato un vasetto di piante grasse, che ho tenuto in casa per molto tempo senza che dessero segno di un benchè minimo sviluppo: sembravano di plastica.

Un’ estate però dovendo assentarmi a lungo da casa, mi decisi a metterle all’ esterno e al mio ritorno ….. miracolo!!!! Erano cresciute in modo impressionante (a parte una che non aveva retto allo choc ed era defunta).

Da allora ogni anno, quando la primavera si faceva più tiepida, mettevo le piantine fuori all’ aperto e le ritiravo prima che facesse freddo. Due di quei cactus divennero talmente alti che non potei più ad un certo punto tenerli in casa : potevano costituire un pericolo con le loro spine e una gelata invernale segnò il loro destino; l’ altro invece cominciò a produrre nuove piantine , che io staccavo torcendole piano piano e, adagiate appena su un poco di terriccio, attecchivano e crescevano senza difficoltà .

Così in autunno, da 15 anni a questa parte, quando devo ritirare i vasi in casa , dato che non ho tanto spazio, preparo dei vasetti da regalare ad amici e parenti con soddisfazione della donatrice e dei destinatari del dono.