UTE: archeologia – difesa del territorio.

pieve di Santa eufemia                                                                                              Da più di un anno la chiesa di S. Eufemia, la più antica di Erba e dei dintorni (risale a undici secoli fa), è inaccessibile per restauri. All’ UTE il dr. Marieni ci ha documentato le varie fasi degli scavi miranti a trovare conferme circa la storia della Chiesa e le modifiche subite nel corso dei secoli; ci ha illustrato inoltre alcuni affascinanti enigmi che le strutture via via tornate alla luce hanno posto agli archeologi . I lavori di restauro dureranno ancora almeno un anno con una spesa davvero notevole, ma alla fine il monumento simbolo di questa nostra città potrà ripresentarsi nella sua veste migliore e potrà ricominciare a sfidare i secoli.

Bisognerebbe imparare a valorizzare il nostro patrimonio architettonico-storico-artistico in modo da farlo diventare fonte di lavoro e di reddito e non più solo una voce di spesa nei bilanci nazionali. (A breve, cliccando sul link dell’ UTE qui a destra, potrete anche vedere tutte le foto scattate durante i lavori, per documentarne le varie fasi).

P.S. Domani 21/10/12, in occasione della festa del Masigott ,alle ore 9 e alle 10.30 sarà possibile visitare la chiesa con la guida del dr. Marieni

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Altro argomento di estremo interesse : Valle Bova : progetti per la difesa del territorio.
Nella lezione introduttiva ci sono stati illustrati tutti i fattori che concorrono a determinare il rischio idrogeologico in un ambiente naturale, dove frane e crolli di porzioni di roccia sono un fenomeno del tutto naturale, innescato da eventi atmosferici e dalla forza di gravità cui tutte le cose devono sottostare.

Tre donne in libera uscita.

Ieri sera sono uscita a mangiare la pizza con due ex colleghe; loro sono un po’ più giovani di me, ma altrettanto non avvezze a uscite serali senza mariti al seguito.

Abbiamo passato più di tre ore in quel ristorante a parlare, parlare, lamentarci (qualche volta) , ridere (molto spesso). Intorno a noi non c’ era più nessuno e noi continuavamo a parlare mentre le cameriere sistemavano i tavoli per il giorno dopo e ci lanciavano ogni tanto sguardi piuttosto eloquenti, ma noi sembravamo tre scolare che avessero bigiato la scuola.

A un certo punto c’ è stato un accenno di abbassamento delle luci e abbiamo capito che era proprio l’ ora di levare le tende, così ci siamo congedate con la promessa di ripetere a breve l’ esperimento , visto il successo del primo tentativo.

Tentativi di riorganizzazione….

Nel tentativo di riorganizzare la mia esistenza e di riempirla di un qualche senso, mi sto guardando attorno per trovare occasioni di impegno sociale ed ecco che appena ho messo il naso fuori dalla porta (metaforicamente) mi son piombate addosso tante possibilità di impiegare il mio tempo in tanti modi diversi , tutti molto stimolanti.

All’ UTE (Università Terza Età) deve essersi sparsa la voce che so accendere un computer ed ecco che mi hanno proposto di affiancare il tecnico che si occupa della registrazione audio-video delle lezioni (!!!!) : sono molto scettica circa le mie capacità di apprendimento in questo campo, ma umilmente cercherò di imparare , pur non potendo garantire risultati a breve termine.

Oggi invece sono andata alla Casa della Gioventù , su invito di una ex-insegnante che si dedica all’ insegnamento dell’ italiano agli stranieri. Ho scoperto così un mondo nuovo per me e forse sconosciuto ai più.
Tanti giovani, tante donne ( anche coi bambini nei passeggini)di nazionalità diverse sono arrivati , si sono iscritti ai corsi e si sono seduti sui banchi ansiosi di imparare quella lingua che permetterà loro di trovare un lavoro, di seguire i figli nei compiti, di muoversi con più tranquillità nell’ ambiente in cui vivono.

Anch’ io ero un po’ spaesata come loro, ma il lavoro è tanto che subito mi hanno assegnato il compito di gestire il gruppo dei nuovi iscritti per sottoporre loro un breve test mirante ad individuare il loro livello di comprensione della lingua.

Fortunatamente è venuta in mio soccorso una “collega” già esperta che ha preso in mano la situazione e ha cominciato a insegnare le prime parole utili per presentarsi. C’ erano un ragazzo e una ragazza pakistani, due fratelli indiani con la loro mamma e due ragazze del Togo.

E’ stato molto bello vedere con quanto impegno tutti seguivano la lezione e addirittura commovente, direi, vedere la mamma indiana un po’ smarrita affidarsi ai suggerimenti dei due figli.

Il gruppo che gestisce questa benemerita attività è composto solo da donne (almeno così mi è parso di capire) che dedicano una parte del loro tempo a costruire un ponte tra culture diverse per contribuire all’ integrazione dei “nuovi italiani” : ancora una volta mi vien da dire “W LE DONNE!!!”

Ringraziamenti…

Un dilemma si affacciava spesso nella mia mente: avrò o non avrò diritto all’ esenzione dal ticket sanitario?
Come ormai sono solita fare , ho posto la domanda al computer , che mi ha subito fornito l’ indirizzo del sito della Regione Lombardia.

Ho cliccato su “scrivici” e ho inviato via e.mail i miei dati e il mio quesito.
Tempo un paio d’ ore ed ecco la risposta: ho diritto all’ esenzione E01, pertanto devo andare all’ ASL per compilare l’ autocertificazione e consegnare la ricevuta che mi verrà fornita al mio medico.

Ringrazio lo sconosciuto impiegato del call center della Regione che mi ha risposto così sollecitamente e con tanta cortesia…. e ringrazio pure internet che ci risolve tanti piccoli problemi di ogni giorno.

Cuccioli: primi approcci con le donne, queste sconosciute…

Davide (6 anni)
Davide: La maestra mi ha messo nel banco insieme con una bambina!-
Mamma : – Bene e com’ è?
Davide: – Non so….
Mamma: – Ma ti piace? E’ bella?-
Davide:- ha gli occhi verdi …. ma mi dà fastidio perchè vuole sempre aiutarmi !!!
Davide ha proprio ragione: si è imbattuto nel tipo di donna più pericoloso: la missionaria a tutti i costi !! Quella che ti circonda di mille premure e rischia di soffocarti… In guardia, Davide!

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Samuele (5 anni)
Mamma:- Samuele, con chi hai giocato oggi a scuola?
Samuele :- Ho giocato con una nuova amica!
Mamma:- Bene! Sono contenta. E com’ è?
Samuele:- Non so….(un attimo di pausa e poi , con entusiasmo aggiunge) Ha una bella lunch-box (cestino per la merenda)!!!

Selay, costruttrice di pace.

Una coraggiosa giovane donna afghana.

Si chiama Selay, ha 28 anni, è afghana e si batte per i diritti delle donne e dei bambini nel suo paese.
Selay incontra le donne, insegna nelle case, fa un lavoro capillare per combattere tradizioni che risalgono alla notte dei tempi e che fanno delle donne e delle bambine quasi una merce di scambio tra famiglie, esseri di serie B cui è inutile riservare istruzione o anche cure sanitarie adeguate.

Nell’ articolo Selay paventa il momento in cui le forze occidentali lascieranno il paese in balia dei talebani … io credo però che se i paesi occidentali, pur ritirando le truppe militari, continueranno a sostenere le organizzazioni che ora supportano il lavoro di Selay e , spendendo infinitamente meno di ora, incentiveranno l’ istruzione e gli investimenti in attività finalizzate allo sviluppo economico , forse la situazione potrà evolvere in modo positivo e Selay sarà facilitata nella missione che si è eroicamente scelta fin da ragazzina.

Ora questa giovane donna, coraggiosa costruttrice di pace, si trova in Italia per reperire fondi e io le auguro un grande successo.

I gioielli non sono più i migliori amici delle donne.

minatori sudafricani in rivolta.

L’ articolo qui sopra è della fine di settembre, ma ho preferito segnalare questo rispetto ad alri più recenti, perchè vi è anche descritta un po’ la situazione in Sud Africa oggi.
Dopo la liberazione di Mandela 20 anni fa, forse tutti abbiamo dato per scontato che l’ apartheid fosse ormai solo un ricordo e che finalmente si fossero affermati i diritti di ogni individuo, senza distinzione tra neri e bianchi. In realtà però non è così: all’ apartheid per motivi di razza si è sostituita una apartheid di classe: solo una minoranza di neri ricchi ha potuto beneficiare della fine della segregazione razziale, ma i poveri restano comunque ai margini, vittime di sfruttamento cinico e disumano da parte di società straniere e sudafricane.

Da due mesi i minatori sono in rivolta e la risposta è stata dapprima una violenta e sanguinosa rappresaglia con 34 morti, poi sono seguiti i licenziamenti in massa….tanto nei paesi confinanti non manca certo la mano d’ opera a bassissimo costo. Il braccio di ferro continua e il governo spalleggia i padroni delle miniere, ordinando sempre nuovi arresti .

Donne, non chiedete più gioielli in oro, platino o diamanti….ditelo ai vostri mariti e fidanzati che gradirete altri doni a Natale, magari acquistati nei negozi del commercio Equo e Solidale. Potrete indossarli a cuor leggero, senza sentire l’ odore di sangue che trasuda da certi gioielli.

Scuola e storie dal mondo…

Storia di Malala
Storia di Yom
Nella settimana che sta per finire sono comparse sui giornali due storie che mi hanno colpito in modo particolare; si possono leggere cliccando sui link qui sopra .
Una quattordicenne pakistana è in fin di vita per aver affermato il diritto suo e dei suoi coetanei di andare a scuola perchè il futuro offra loro una prospettiva diversa da quella di imbracciare un fucile. Qualcuno ha ritenuto queste sue parole così rivoluzionarie e pericolose da decidere di sopprimerla.

La seconda viene dal SUd Sudan ed è la storia di Yom: 40 anni, abbandonata dal marito, si occupa da sola dei quattro figli e li mantiene coltivando un po’ di terra. Nonostante ciò ha cominciato a frequentare la scuola coi suoi due figli più piccoli: vuole imparare a leggere e a scrivere.

Malala e Yom hanno capito che l’ arma più potente contro la fame, la povertà, il fanatismo è l’ istruzione, che mette le persone in condizione di conoscere meglio i propri diritti e
i propri doveri e che le rende meno manipolabili.

Purtroppo qui da noi pare che invece la scuola sia sempre meno considerata: gli edifici scolastici cadono a pezzi, gli insegnanti sono sempre più insoddisfatti e sono sempre meno i fondi che vengono destinati all’ istruzione. Ieri in molte città italiane ci sono state numerose manifestazioni studentesche per esprimere il disagio dei lavoratori della scuola e i timori dei giovani circa le prospettive per il loro futuro più che mai incerto.
Credo che i ragazzi abbiano ragione a urlare per le strade e mi auguro che lo facciano fino a che non venga riconosciuto alla scuola il ruolo (e quindi l’ attenzione) che le compete.