Pensando a Giovanna….

Sul sito della diocesi di Carpi ho trovato questo articolo riguardante mia sorella, suor Giovanna, per la cui salute in questi giorni siamo stati in apprensione tutti noi che la amiamo….
CATELLANI Suor GIOVANNA
(Convent Mater Ecclesia – Bang Seng Arun Thabsake
77130 Pachuab – THAILANDIA)

La mia Vocazione

E’ sempre cosa difficile il tradurre in linguaggio umano una forte esperienza spirituale. E penso che lo sia in modo particolare il poter dire come è nata la propria vocazione
religiosa.
Nel lontano 1958, quando avevo 15 anni di età, il papa Pio XII mandò un riadiomessaggio
ai giovani che io ascoltai con molto interesse. Era il tempo infatti in cui cercavo di capire la volontà di Dio nella mia vita… Un frase mi rimase impressa nel cuore e ricordo ancora il timbro sonoro e angelico della voce del Santo Padre che ad un certo punto disse ai giovani:

“FLORETE FLORES”…,LA VOSTRA VITA ACQUISTERA’ SIGNIFICATO E VALORE DONANDOLA, “UT DETUR”.

Con queste parole che mi risuonavano in cuore incominciai a fare un profondo discernimento PER COMPRENDERE I DISEGNI DI DIO SU DI ME.

Circa due anni dopo mi fu possibile rispondere alla chiamata del Signore entrando in un monastero di Vita Contemplativa : Le Clarisse Cappuccine di Carpi.

In fondo al cuore sentivo forte il desiderio della Missione ma nello stesso tempo mi sembrava che quel “UT DETUR” che mi risuonava in cuore potesse trovare una realizzazione più completa… Dopo pochi anni si presentò la possibilità di una nuova scelta: incrementare la vita dell’Ordine nella Missione della Thailandia dove allora c’era un unico monastero. Mi offersi con tutto il cuore pensando di poter realizzare così in modo più profondo la mia totale offerta al Signore . Era l’anno 1968.

Il 5 Novembre prossimo compirò i miei 37 anni (n.d.r. ora sono 44) di Missione. Missione che ho amato e a cui ho donato tutta me stessa. Il Signore si è servito di questo umile strumento per la diffusione dell’Ordine delle Clarisse cappuccine in questa terra in cui i cristiani sono ancora il piccolo gregge, ma i monasteri ora sono sette con più di 100 suore professe. Ne sia ringraziato il Signore.

Auguro a tanti altri giovani di poter sentire e rispondere generosamente alla chiamata del Signore e di fare della propria vita un DONO per Dio per i Fratelli.

CATELLANI Suor GIOVANNA
(Convent Mater Ecclesia – Bang Seng Arun Thabsake
77130 Pachuab – THAILANDIA)

Jessica è scomparsa!

Scomparsa!

Non passa giorno che non si registri la scomparsa di qualche ragazza…. Questa volta parrebbe un allontanamento volontario, ma come escludere che da quel colpo di testa non sia scaturita una situazione di grave pericolo?
Per questo riporto qui alcuni dati :La targa della vettura, una Seat Ibiza verde, è AW476TH. Al momento della scomparsa, Jessica indossava un pantaloncino corto nero, una maglietta e scarpe nere con tacco. Chi l’avesse vista può chiamare i numeri 392.8017300; 333.8699512; 339.4670208.

Aveva ragione l’ Olimpia….

C’ era una donna molto anziana che abitava vicino a casa mia quando abitavo in Villa Bianca (un nome altisonante per indicare un piccolo gruppo di case un po’ fuori dal paese). Era alta e magra, aveva il viso solcato da profonde rughe, i capelli bianchi e sopracciglia ancora nere. Vestiva sempre di nero come tutte le donne anziane in quel tempo, e sulle gonne lunghe fin sotto il polpaccio portava sempre un grembiule. Un giorno l’ ho sentita dire che a fare un piacere alla gente spesso ci se ne doveva pentire per una settimana ; lei, si chiamava Olimpia, lo disse in dialetto e con un linguaggio molto più fiorito di quel che , per convenienza , ho usato io…… ma dev’ esserci qualcosa di vero. Sentite questa.

treno per il viaggio di ritorno. Mi ero munita di una cartina topografica e a un certo punto non sapevo se stessi percorrendo la strada giusta perché non vedevo nessuna targhetta con l’ indicazione del nome della via.
Era poco dopo l’una . Faceva un gran caldo, per strada pochissima gente e i negozi erano ormai chiusi. Vedo arrivare in senso contrario al mio un ciclista che veniva giù velocemente per la via leggermente in discesa e istintivamente ho alzato una mano chiedendo “E’ questa la via Mazzini?”
Mentre facevo quel gesto in un lampo ho visto quel che poteva succedere e infatti è successo ….

Il gentilissimo ciclista ha frenato di colpo, probabilmente bloccando la ruota anteriore… e in un attimo si è vista la bicicletta impennarsi e cadere, il ciclista precipitare a terra , mentre gli occhiali da sole schizzavano in mezzo alla strada e una lente di questi volava ancora più lontano….

Tutto si è svolto in qualche attimo, ma in una successione ben individuabile. Io non sapevo come scusarmi per aver indirettamente causato questo gran pasticcio, ma il gentilissimo ciclista diceva , alzandosi e rimettendo a posto occhiali e bicicletta, che non dovevo sentirmi in colpa, che tutto era a posto e che era stato lui a sbagliare…..

Ripensando alla scena , lungo la strada mi veniva da ridere, ma temo che il ciclista abbia detto proprio come diceva tanto tempo fa l’ Olimpia…

In viaggio…

Abbiamo trascorso 10 giorni in Romagna, Samuele, la sua mamma ed io. Sono stati giorni tranquilli contrassegnati dal gran caldo e dalle disavventure ferroviarie. Infatti all’ andata siamo capitati in una carrozza in cui dopo un’ ora di viaggio si è guastato l’ impianto dell’ aria condizionata e la temperatura ha cominciato a salire rapidamente tra le proteste dei viaggiatori (in quelle carrozze, come è noto, non è possibile aprire i finestrini).
A un certo punto il personale ferroviario ha cominciato a portare bottiglie d’ acqua e ha invitato i passeggeri a spostarsi in un’ altra carrozza, ma per noi il viaggio era quasi finito, ormai, e non abbiamo seguito l’ invito.
Al ritorno, quando siamo arrivati alla stazione di Cattolica , ci siamo resi conto che il nostro treno era troppo in ritardo e non ci avrebbe consentito di prendere la “freccia bianca” a Rimini, perciò abbiamo preso un taxi. Anche la ” freccia bianca” però portava 40 minuti di ritardo e siamo rimasti sulla banchina ad aspettare per quasi un’ ora: per fortuna non faceva troppo caldo.
Il ritardo si è accentuato man mano , ma siamo arrivati a Milano Centrale in tempo per prendere
(dopo un tratto in metropolitana) il treno per Erba, che per fare 40 Km. ci impiega più di un’ ora…!! In tutto ci abbiamo impiegato 7 ore, abbiamo speso 175 Euro (+ 92 di andata) e siamo arrivati a Erba che pioveva a dirotto e non avevamo ombrelli.: mi sono infilata un vecchio impermeabilino e sono corsa a casa a prendere l’ auto per caricare figlia, nipote e bagagli….. La prima cosa che ho fatto rientrando in casa è stata quella di buttare via il vecchio impermeabilino: non era servito a niente!!!
In tutto questo, Samuele, abituato ai lunghi viaggi, si è comportato da vero ometto e ha sopportato pazientemente tutti i disagi.

Cronache da Cucciolandia…

Martedì sera son tornati qui Elisa e Davide perchè la baby sitter era ancora in ferie per questa settimana. Sono stati bravissimi come al solito e ieri hanno trasformato prima i due divanetti in navi corsare poi la cucina è diventata il supermercato dove vendevano ai clienti ( la sottoscritta) una miriade di merci varie raccolte nei più remoti angoli della casa.

Davide nel primo gioco era Capitan Volpe Rossa , dato che avevano trovato un vecchio collo di pelliccia che lui si infilava nell’ elastico dei pantaloni a mo’ di coda . Doveva sembrargli un travestimento eccezionale perchè per tutto il giorno non ha più mollato quel collo di pelo e non so quante volte ho dovuto aiutarlo a risistemarlo. In testa avevano tutti e due due magliette mie allacciate intorno alla fronte.

Quando dalla nave corsara si è passati al supermercato, Elisa ha avuto un gran da fare a preparare le merci da esporre, la cassa, ricavandola da uno scatolone, i cartellini dei prezzi e le fotocopie delle banconote. Elisa ha attrezzato il reparto alimentari e generi vari, Davide , che ora si faceva chiamare sig. Volpe,( sempre per via della coda) gestiva il reparto cartoleria,

In questo modo hanno trascorso buona parte della giornata ed è stato un bene visto che col caldo che c’ era non era molto consigliabile stare all’ aperto.

Ora sono ripartiti, ma sta arrivando Samuele, anzi tra poco partirò per andare all’ aeroporto a prenderlo, poi lunedì andremo insieme al mare per una decina di giorni
E’ stata un’ estate movimentata , ma a me il trambusto non dà fastidio, anzi….

In riva al mare…

Sulla riva del mare si svolge un’ intensa attività , come le bellissime foto di Nonna Mimma testimoniano…

Addestramento di cuccioli d’ uomo alla vela….

Addestramento di cuccioli di gabbiano alla pesca.

Grazie , Nonna Mimma!

Una città delle donne…

La città delle donne…
Stando all’ articolista parrebbe che l’ idea sia venuta alle donne per offrire a tutte un’ opportunità di occupazione e di indipendenza economica, aggirando tutti (proprio tutti non credo) i divieti che accompagnano la vita delle saudite.
L’ Arabia Saudita è come un unico grande harem con mariti, fratelli e padri come emuli degli antichi Sultani.
Forse la proposta è stata accolta solo perchè ci si è resi conto che rinunciare alla produttività di metà della popolazione è un assurdo sperpero di risorse e di energie, ma spero che il fatto di lavorare e guadagnare possa dare alle donne una qual “coscienza di classe”, le renda più consapevoli dei propri diritti e delle proprie capacità e le incoraggi a pretendere il rispetto dei diritti riconosciuti nel resto del mondo ad ogni essere umano…

Tutti al mare….

Spiagge attrezzate per disabili.

C’ era un tempo in cui ai disabili non era consentito il piacere di un bagno in mare o di una sosta sulla spiaggia per prendere un po’ di sole e spesso non venivano nemmeno accettati negli hotel.
Ora , ed è la Francia a dare il buon esempio,anche in Italia ci sono spiagge attrezzate per consentire l’ accesso al mare anche a chi è in carrozzina e questa è una buona notizia, cui bisogna dare risalto, visto che di questi tempi le buone notizie sono una rarità…