Duello nell’ etere.

Scontro nell' etere.

Erba, piccola città della Brianza , o più precisamente Arcellasco, una sua frazione, ha visto nascere due radio cattoliche molto conosciute ad opera di un sacerdote appassionato di media. Le due emittenti radiofoniche sono RADIO MARIA e RADIO MATER.
La prima è certamente la più conosciuta in Italia e nel mondo e ora ha vinto una causa per sfrattare la seconda da alcuni locali di sua proprietà e Radio Mater ora rischia la chiusura.

Sono due radio che hanno il merito di far compagnia a tanti malati e anziani con programmi a loro dedicati e che si mantengono con le donazioni degli ascoltatori e sostenitori; sono entrambe nate per diffondere il messaggio evangelico, ma non sono riuscite a dirimere evangelicamente le loro controversie e son dovute ricorrere alle carte bollate e ai giudici.

Preghiera per la morte di un’ amica…

È facile, Signore, pensare alla tua croce
e commuoverci appena,
guardando un film il venerdì santo.
È la tua morte, Signore.
È facile pregare Maria, tua madre,
immaginandola anche sotto la croce.
Era il suo dolore.
È facile, Signore, esultare di gioia
nella notte di Pasqua.
Quella è la tua resurrezione.
Ma quando si tratta di un figlio,
un fratello, un amico,
tutto, improvvisamente, diventa difficile
e cerchiamo un senso ed una risposta
che non possiamo trovare.
Quanto è piccola e fragile la nostra fede!
Questa è la nostra preghiera oggi:
rendi vera e forte la nostra fede;
aiutaci ad accogliere con serenità i tuoi progetti,
anche quando sono umanamente incomprensibili,
con la certezza che ogni cosa in te
ha un significato.
Aiutaci a piangere, ma con speranza,
e a cantare la tua resurrezione
non con le parole,
ma con la nostra vita. (Valentino Castriota dal sito: aforismi sulla morte)

Sposa -bambina prigioniera…

Venezia: tredicenne comprata per 3000 euro …

E’ solo l’ ultimo caso di violenza su una donna, ma la particolarità è che la donna in questione ha solo 13 anni e quindi è solo una bambina . Altra circostanza da considerare è che la bambina , macedone, è stata venduta come sposa a una famiglia , pure macedone, residente a Marghera.
La bambina però si è ribellata e allora sono cominciate le violenze (inaudite ) con la complicità della madre dello “sposo compratore”.

Premettendo che il fenomeno della violenza sulle donne si verifica in tutti i paesi, in tutte le culture, in tutte le classi sociali, senza distinzione di religione e di censo, qui si affaccia anche il problema delle usanze disumane ancora in uso in certi paesi e della necessità di impedire che esse continuino a perpetrarsi qui da noi.

Si fa abbastanza per informare i cittadini stranieri che certe pratiche da noi sono reati punibili dalla legge, che le donne non sono “oggetti” da comprare e vendere, e che (udite! udite!) hanno gli stessi diritti degli uomini? Si fa abbastanza per inculcare l’ idea che ogni donna ha diritto a scegliere liberamente il compagno della sua vita, senza dover sottostare alle scelte dei suoi genitori?

In questo campo dovrebbero impegnarsi le istituzioni locali e centrali per informare a dovere i “nuovi italiani” , attraverso opuscoli da distribuire nelle case scritti in varie lingue, ma penso che anche la TV potrebbe fare molto, mettendo in onda programmi di informazione ad hoc o, ancora meglio, programmando fictions e films che riproducano queste problematiche e stigmatizzino certi comportamenti .

Battiam , battiam le mani….

Quando eravamo piccini
la nostra maestrina
con la più gran disciplina
tutti faceva filar
lei ci metteva in riga
gridando “fate attenzion”
“adesso marcerete cantando questa canzon”.

Battiam battiam le mani
arriva il direttor
battiam battiam le mani
all’uomo di valor …….

Questo è l’ inizio di una canzone di uno dei primi festival di Sanremo , il che testimonia che anche allora il livello artistico non era sempre elevatissimo, ma le parole dicono bene cosa succedeva nella mia classe quando si aspettava la visita del direttore didattico. Questo evento capitava regolarmente una volta all’ anno e veniva preannunciato.

Ora bisogna sapere che ai miei tempi c’ erano ancora i banchi di legno a due posti col leggio mobile, per consentire di alzarsi e sedersi agevolmente e bisogna anche sapere che quando entravano in classe degli insegnanti o delle autorità si doveva scattare in piedi , mentre i legggii sbattuti di colpo facevano un gran fracasso. Per evitare questo inconveniente , qualcuno in vena di riforme modernizzatrici [:-)] deve aver suggerito di abolire quel saluto un po’ militaresco che ricordava un infausto recentissimo passato ed ecco così che le maestre presero a designare tra gli alunni o le alunne(tra l’ altro vigeva ancora la differenziazione tra classi femminili e maschili) quello che aveva la voce più squillante e stentorea per assegnargli l’ incarico di gridare ” Attenti! “. A quel punto tutti noi dovevamo protendere le braccia fino a toccare con la punta delle dita l’ estremità anteriore del banco , dove c’ era la scanalatura per contenere le cannucce e le matite e atteggiare in modo composto il busto e le gambe (!!!) . In quella posizione si restava fino al comando di “Riposo!” della maestra. Era certo un bel passo avanti: niente sbattimenti di leggii, niente rumore!!!

Così quando si veniva a sapere che sarebbe arrivato il direttore, la maestra ci faceva fare le prove di come dovevamo comportarci per salutarlo . Una di noi (era una classe femminile) usciva dalla porta, aspettava un po’ e bussava. La maestra rispondeva “Avanti” e la bambina che interpretava l’ ambito ruolo del direttore entrava , trattenendo a stento un sorriso di soddisfazione e in quel momento l’ Alda, che aveva la voce più squillante, gridava il suo comando.La maestra allora passava tra i banchi a controllare che tutti avessero assunto la posizione più corretta. Non mancava poi di raccomandarci una particolare igiene delle unghie e una cura più attenta della pulizia del grembiule e dei nastrini bianchi che dovevamo avere tra i capelli. Quando arrivava il giorno fatidico, c’ era sempre la maestra della classe accanto che veniva ad avvisare, facendo un cenno dalla porta appena socchiusa.

La mia insegnante cominciava ad agitarsi visibilmente e noi restavamo in attesa in perfetto silenzio finchè arrivava il “toc toc” che faceva esplodere l’ “Attenti!!” dell’ Alda e tutte le nostre braccia scattavanoo all’ unisono; io ricordo ancora che al vedere quell’ uomo non troppo alto, ma con grossi baffi ispidi e capelli crespi e grigi, mi sentivo un certo tremolio allo stomaco e notavo che le guance della mia maestra diventavano rosse rosse, come succedeva sempre quando c’ era in visita un’ autorità.

P.S. Quel direttore di cui non ricordo il nome, sembrava uscito da uno di dei disegni che illustrano il “Giornalino di Gian Burrasca”

S. Chiara.

E’ la foto della chiesa di S. Chiara ad Assisi. Qui è sepolta la santa , che fu conquistata dall’ esempio di S. Francesco.
Oggi il calendario ce la ricorda e io faccio gli auguri a tutte le Clarisse e a tutti gli operatori e a tutti gli utenti delle telecomunicazioni di cui è patrona.

Mater semper certa est….

Mater semper certa est…

Un proverbio molto maschilista dei Latini recitava: la madre è sempre certa, il padre mai…

E’ un proverbio da cui si evince una profonda disistima verso le donne,che non condivido certamente, ma il fatto accaduto a Palermo purtroppo ne è una conferma lampante …
Una giovane donna non sposata partorisce una bambina; in altri tempi sarebbe bastato questo per gettare nella disperazione la giovane mamma e tutto il suo parentado, con conseguenze anche tragiche… Anche oggi spesso accade che il padre rifugga da ogni responsabilità e diventi uccel di bosco…. invece in questo caso si sono presi a male parole ben tre giovanotti; ognuno dei quali pretendeva di essere il padre !!!

Questo fatto, oltre a testimoniare uno stravolgimento dei costumi, mi fa sorgere un paio di interrogativi: ma c’ era proprio bisogno di arrivare al momento del parto per rivelare la vera paternità? Nei nove mesi di gravidanza non c’ è stato modo di chiarire la situazione? Mah !!!

Concerto per l’ Emilia.

Sono tanti i musicisti e i cantanti che hanno assicurato la loro presenza al concerto del 22 Settembre al Campovolo di Reggio Emilia e sono già 80.000 i biglietti venduti.

I fondi raccolti verranno devoluti per la ricostruzione delle scuole in Emilia.
I miei nipotini inizieranno il nuovo anno scolastico in aule ricavate da containers e chi conosce il clima dell’ Emilia sa che non sarà una sistemazione molto confortevole….. perciò dico un grosso ” grazie ” agli artisti che accettano di esibirsi perché i disagi dei bambini emiliani si protraggano per il minor tempo possibile.

Il Texas giustizia i disabili…

Giustiziare un disabile mentale….
Proprio pochi giorni fa parlavo di pena di morte e di come essa sia in vigore anche in stati ritenuti unanimemente democratici e moderni, ma forse proprio per questo è un argomento poco “praticato” dai nostri media.
Così ha avuto anche pochissima eco l’ esecuzione di un disabile mentale avvenuta in Texas: Marvin Wilson, 54 anni, colpevole di un omicidio avvenuto nel 1994 era risultato disabile mentale a tutti i test, ma questo non ha fermato l’ ansia di vendetta dei giudici texani.
Uccidere un uomo è sempre un crimine, sia che a compierlo sia un singolo individuo sia che venga autorizzato dallo Stato, ma uccidere un essere forse inconsapevole del male compiuto mi pare un orrore non degno di una comunità civile.
Forse nel Texas si è così ansiosi di eseguire condanne a morte (saranno in tutto 16 entro la fine dell’ anno)per questioni economiche? Forse costa meno uccidere un detenuto che mantenerlo in carcere vita natural durante….e la cosa messa su questo piano mi parrebbe doppiamente abominevole.