Assistenza agli anziani e terremoto.

L' assistenza agli anziani nelle aree terremotate.

C’ è un sito (perlungavita.it), curato dall’ amica e conterranea Lidia, che si occupa dei problemi connessi all’ allungamento della vita, all’ assistenza degli anziani malati e al miglioramento delle condizioni di vita degli anziani sani.

Nell’ articolo linkato sopra sono descritte le peripezie degli anziani bisognosi di assistenza nelle terre colpite da terremoto ; il tutto è raccontato con la dovizia di particolari e di dati che viene dall’ aver riscontrato direttamente i fatti e le situazioni.

Ora si parla meno del terremoto, ma questo non vuol dire che i problemi siano risolti, anzi…..

Col caldo , stirare è un incubo, ma una volta era anche peggio..

L’ altra notte il caldo mi ha fatto risvegliare nel cuore della notte (erano le due) con la sensazione precisa che non sarei riuscita a riaddormentarmi tanto facilmente e così dopo un po’ mi sono alzata, sono scesa al piano terra notevolmente più fresco e ho notato che una montagna di panni da stirare cercava insistentemente di attirare la mia attenzione.
Stirare di questi tempi, col caldo che fa, è proprio un brutto mestiere, perciò cosa c’ è di meglio che stirare di notte….
Ho riempito la caldaietta del ferro e in un paio d’ ore ho rimesso in ordine tutto quanto c’ era in giro. Mentre stiravo pensavo che ora tutto è così semplice: basta inserire una spina ….in altri tempi non era così.

Mia madre, quando ero piccola io, usava un ferro a carbone proprio come quello della foto.

Prendeva delle braci dalla stufa, accesa anche d’ estate per poter cucinare, aggiungeva della carbonella fino a riempire il ferro e lo agitava a mo’ di pendolo affinchè la ventilazione che si produceva all’ interno dell’ attrezzo facesse avvampare tutta la carbonella e a quel punto si poteva cominciare a stirare. Anch’ io mi cimentavo a volte in questo lavoro e mi dedicavo alla stiratura dei fazzoletti da naso che la mamma aveva già ben sistemato l’ uno sull’ altro :stirando il primo, anche quello sottostante era già pronto per essere ripiegato .
Le cose più complicate naturalmente venivano stirate dalla mamma, che utilizzava anche uno spruzzatore per inumidire le pieghe più persistenti. Non era raro però che la carbonella sprizzasse scintille dai fori del ferro e allora poteva anche capitare che si verificasse qualche piccola bruciatura sul tessuto sottostante. A volte anche la cenere cadeva sui vestiti da stirare e se non si stava attente si rischiava di dover rilavare l’ indumento.

Quando la carbonella si esauriva, bisognava rifornire di nuovo il ferro e ripetere l’ operazione di accensione della carbonella stessa. Il tutto richiedeva tempo e fatica….

Pensavo a tutto questo nel silenzio della notte e ringraziavo la tecnologia moderna che ha reso meno pesante anche questa parte del lavoro delle casalinghe.

La mattina dopo , appena ho aperto gli occhi, ho pensato con grande soddisfazione che poteva anche far caldo , caldissimo , tanto non dovevo più pensare a stirare.

Auguri!!

Caro Davide, stai compiendo il tuo sesto anno in un momento problematico per la tua famiglia, ma molto proficuo per te …. Continua a sperimentare sempre cose nuove per scoprire tutti i tuoi talenti

BUON COMPLEANNO, DAVIDE !

La spigolatura.

E’ uno dei primi post che ho scritto su Eldas e che ora riporto anche qui per ricordare un tempo che ormai pare così lontano, ma ancora così vivo nella memoria.

La mattina ci alzavamo alle prime luci dell’alba, ci portavamo un po’ di pane e un po’ d’acqua e andavamo sui campi appena mietuti, dopo aver chiesto il permesso al padrone, che mai si sarebbe sognato di negarcelo.
Arrivavamo sul campo coi piedi bagnati di rugiada e l’aria ancora fresca rendeva meno pesante la fatica. Ricordo mia madre ,col capo avvolto in un fazzolettone, china sulle stoppie taglienti che ci ferivano le caviglie, scrutare il terreno per individuare le spighe dimenticate o cadute durante la mietitura. Io e mia sorella la imitavamo e facevamo a gara per fare le mannelle più grosse, che poi riponevamo in un sacco, ben legate con la stessa paglia delle spighe.

Ci facevano compagnia gli uccellini che a quell’ora riempivano l’aria coi loro cinguettii e che forse non erano troppo contenti di vedersi sottrarre quel ben di Dio. Qualche lontano muggito ci diceva che alla fattoria era l’ora della mungitura.

Percorrevamo il campo in lungo e in largo con lo sguardo fisso a terra e quando si trovava un mucchietto di spighe sfuggito ai mietitori era una festa, potevamo ingrossare le nostre mannelle in fretta.

Col passare delle ore il sole picchiava sempre di più sulle nostre teste e la fatica era sempre più evidente sulle nostre facce arrossate e sudate, ma ormai il sacco era pieno; il mio papà arrivava in bicicletta, lo  caricava sulla canna e noi   potevamo tornarcene a casa.

Al giorno d’ oggi, la cultura dello spreco ci ha contaminato così a fondo che sembra incredibile che non troppo tempo fa si facesse concorrenza agli uccellini per procurarsi la farina per l’inverno.

Vita sui tetti.

Ricevo altre foto da nonna mimma. Esse documentano la crescita dei piccoli gabbiani nati sul tetto del palazzo di fronte a casa sua.
Sono deliziosi momenti di vita familiare .
1) Tutti all’ erta!!
2) Prove di decollo.
3) La fame è sempre tanta!

Orgoglio italico in rimonta…

Poco più di un anno fa toccavamo con mano il discredito da cui l’ Italia era circondata , infatti dopo molti episodi analoghi , l’Italia fu esclusa dal summit che decideva le sorti della libia.

Oggi l’ atmosfera è cambiata e Monti non solo partecipa con autorevolezza ad ogni summit , ma è in grado di portare avanti un discorso di unità europea che pareva messo in grave crisi.

Spero che un giorno non leggeremo sui libri di storia del momento in cui il premier italiano faceva “CUCU'” alla Merkel o di quando faceva le corna sulle foto ufficiali di gruppo : i nostri nipoti non potrebbero capire come la nostra gente avesse scelto un tale “giullare” per rappresentarla nel mondo

Spero però che leggeranno come dall’ abisso di una crisi morale ancor prima che economica, l’ Italia abbia saputo riguadagnarsi il rispetto e la considerazione di tutti i capi di governo stranieri, arrivando a farsi promotrice di un orgoglioso recupero di quello spirito unitario dell’ Europa tutta ,che ha garantito la pace nei decenni scorsi e che ora potrà garantire all’ Europa stessa di continuare a contare nel consesso internazionale dei nuovi grandi.

Don Puglisi martire

Don Puglisi sarà beato.
don-pino-puglisi-beato.aspx

Il coraggioso prete che sfidò la mafia sul suo territorio e che per questo venne ucciso davanti a casa , è stato dichiarato martire e questo accelererà la causa della sua beatificazione.

Questa mossa di Papa Benedetto mi conforta : i santi che fanno miracoli richiamano le folle e fanno rumore, ma io preferisco i santi che “vanno all’ inferno”( come diceva il titolo di un libro di Gilbert Cesbron che ho letto in gioventù) , quei santi cioè che condividono la sorte degli ultimi della terra e tra questi ci sono anche coloro che devono sottostare giorno per giorno alle prepotenze della mafia , che sa trasformare in un inferno i luoghi che domina.

Don Puglisi ha voluto scendere in quell’ inferno per dare speranza di riscatto ai suoi parrocchiani ben sapendo di mettere a rischio la propria vita: ha accettato la possibilità del martirio ( cioè della testimonianza fino alle sue estreme conseguenze), che puntualmente è arrivato il giorno del suo 56° compleanno.

In attesa della semifinale….

Pubblico come beneaugurante, una foto di Samuele di due anni fa: è vestito da calciatore della nazionale: stasera farà il tifo per l’ Italia da Londra e qui da me Elisa e davide faranno altrettanto.

Forza Italia! (per fortuna si può di nuovo gridare così senza essere presi per berlusconiani)