Che programma!!!

Ho già avuto occasione di dire che l’Anno Accademico della UTE di Erba APS si è aperto in modo entusiasmante soprattutto per il numero di nuovi iscritti. Sono però certa che ci sia ancora qualcuno indeciso , che tentenna davanti al dilemma: mi iscrivo oppure no?

Ebbene credo che il programma di questa settimana sia tale da spazzare via ogni dubbio: domani la dottoressa Lucia Todaro, apprezzatissima e conosciutissima psicopedagogista ci parlerà di: NATURA E FUNZIONE DELLE EMOZIONI.

Venerdì, dopo la lezione del prof. Galli sull’ ETA’ DEI VISCONTI, avremo il privilegio di ospitare il violinista di fama internazionale MATTEO FEDELI, che ci intratterrà con una lezione-concerto durante la quale potremo deliziarci ascoltando la voce celestiale del suo violino GUARNERI. Non è cosa di tutti i giorni poter assistere ai virtuosismi di un tale maestro….

Un programma così basta a fugare ogni incertezza e ogni dubbio: vi aspettiamo in Sala Isacchi.

 

Che tristezza!

Se penso a quante risate mi ha fatto fare Montesano con le sue gag e i suoi personaggi, mi viene una gran malinconia nel constatare come si sia ridotto in questi ultimi anni….

Non avendo più probabilmente occasioni per occupare le prime pagine con le sue performances da comico, cerca di attirare l’attenzione su di sé con atteggiamenti provocatori: l’avevamo già visto tra i no-vax e tra i complottisti più “penosi” in un passato recente e ora si è fatto espellere dalla trasmissione televisiva “Ballando con le stelle” per aver indossato una maglietta inneggiante al fascismo.

Certamente per un attore che ha conosciuto il successo invecchiare non è facile, ma lo si può fare senza perdere la dignità.

Per le sorelle iraniane.

Elezioni, prime mosse del nuovo governo, migranti, crisi energetica, guerra hanno eclissato dai nostri giornali stampati e radiotelevisivi la lotta delle donne iraniane.

donne in iran

 

 

 

 

 

 

Sono ormai quasi due mesi che in Iran le donne (e ora anche molti uomini) scendono in piazza per protestare contro la discriminazione di cui sono oggetto: discriminazione ottusa e violenta, che ha già portato alla morte 200 donne che chiedono dignità , rispetto e libertà.

Le proteste sono cominciate per l’arresto di una giovane che con il velo non copriva tutti i suoi riccioli, per questo è stata picchiata in carcere fino a causarne la morte. Dopo di lei altre donne coraggiose hanno subito la stessa sorte e credo che noi che viviamo fortunatamente in paesi non certo perfetti, ma meno oppressivi dovremmo anche noi scendere in piazza ogni giorno perchè il mondo non dimentichi la loro lotta.

Mi sale dal cuore una preghiera: Signore Gesù, tu che hai onorato la tua Mamma terrena, che hai perdonato ed amato l’adultera, Maddalena e Marta, che hai compreso e consolato il dolore della vedova di Naim e della emorroissa, proteggi e dai forza alle nostre sorelle in Iran  e fa’ comprendere a chi governa quel paese che nessun Dio può mai condannare a una vita senza dignità le sue creature che da sempre custodiscono in sè la vita stessa.

Letture: Violeta.

violetaVioleta era nata, in una città del Cile, durante l’epidemia della “spagnola” e morirà durante la pandemia da COVID.

Era l’unica figlia femmina dopo cinque figli maschi e pertanto era stata viziatissima da tutti fino a farne una piccola tiranna. Esplodeva in crisi terribili ogni volta che le veniva opposto il minimo rifiuto, per questo venne assunta dalla famiglia una baby-sitter di origine irlandese, che a poco a poco ne smussò le angolosità. Il padre aveva assicurato un certo benessere alla famiglia, ma con la crisi del ’29 si trovò completamente rovinato e si suicidò.

La famiglia, costretta a lasciare la propria casa,  si trasferì nell’estremo sud del Paese, ospite di amici. La zona era abitata solo da poche anime e lì Violeta si applicò all’insegnamento nelle piccole comunità locali.

Divenuta adulta sposò, quasi come fosse evento inevitabile, un veterinario di origine tedesca, ma dopo poco tempo i due divorziarono perchè Violeta si era innamorata di un avventuriero tanto affascinante quanto inaffidabile. I due ebbero due figli: un maschio costretto alla latitanza durante la dittatura di Pinochet e una figlia geniale e ribelle che muore, debilitata dalla droga, mentre partorisce  Camilo, il nipotino che Violeta crescerà con dedizione e amore.

Col tempo Violeta, prima tutta presa dal lavoro e dalle sue tempestose relazioni, trova una profonda saggezza che la porta a impegnare il suo patrimonio per difendere i diritti delle donne.

Isabel Allende racconta questa storia sotto forma di lettera: Violeta, giunta alla fine della sua vita, racconta a Camilo, il suo nipote prima turbolento e poi diventato missionario in Africa, la storia della sua famiglia.

Ho letto con piacere questo romanzo, che fa ripercorrere la storia dell’ultimo secolo mettendo a fuoco avvenimenti che hanno segnato la storia del Cile e del mondo.

La poesia del giorno: Canto di auspicio per un neonato

Su! Voi, sole, luna, stelle,
– voi tutti che vi muovete nei cieli,
vi prego, ascoltatemi!

In mezzo a voi è entrata una nuova vita.
Siate d’accordo, vi imploro!
Rendete piano il suo sentiero,
ché essa possa raggiungere la cima della prima collina.

Sul Voi, venti, nuvole, pioggia, nebbia,
– voi tutti che vi muovete nell’aria,
vi prego, ascoltatemi!

In mezzo a voi è entrata una nuova vita.
Siate d’accordo, vi imploro!
Rendete piano il suo sentiero,
ché essa possa raggiungere la cima della seconda collina.

Sul Voi colli, valli, fiumi, laghi, alberi, erbe,
– voi tutti sulla terra (…)
Su! Voi animali, piccoli e grandi, che abitate nel bosco (…)
Su! Voi tutti nei cieli, – voi tutti nell’aria, -voi tutti sulla terra,
vi prego tutti, ascoltatemi!

In mezzo a voi è entrata una nuova vita.
Siate d’accordo, siate tutti d’accordo, vi imploro!
Rendete piano il suo sentiero, e allora essa camminerà oltre le quattro colline.

Molto suggestivo questo canto, che testimonia quanto preziosa fosse ogni nuova vita per i “selvaggi” Omaha, indiani dell’America del Nord oggi ridotti a vivere in squallide riserve.

Da loro dovremmo imparare a valorizzare ogni elemento della natura.

Mi viene il sospetto che Jovanotti si sia ispirato a questa poesia quando ha scritto la sua canzone per la figlia Teresa : “Per te” che trovate a questo link:

 

 

Ute : Come leggere l’etichetta di un alimento – Il cibo come piacere esistenziale.

Come è ormai consuetudine Romantini legge una poesia degli indiani d’America  dedicata a un neonato. (la pubblicherò a parte).

Il dr. Frigerio inizia la sua esposizione dalla distinzione tra alimenti deperibili, semi-deperibili e stabili. Sono le scadenze a indicarci il periodo in cui l’alimento è nelle sue condizioni migliori.

Purtroppo è enorme lo spreco di alimenti, soprattutto nel nord Europa. Un regolamento europeo del 2011 determina cosa deve comparire sulle etichette  degli alimenti, che sono come la carta di identità dell’alimento in questione: da esse possiamo capire quali siano gli ingredienti, quali siano gli allergeni e i contaminanti e le condizioni di conservazione. Gli allergeni vengono scritti in grassetto.

Numerosissimi sono gli additivi alimentari che servono a migliorare l’aspetto o il sapore dell’alimento o la sua durata.

Bisognerebbe fare attenzione alle diciture  che esaltano la salubrità dell’alimento (meno grassi, farine integrali, multicereali) che a volte non corrispondono a un effettivo beneficio.

Gli alimenti a Km zero possono arrivare anche da molto lontano; i prodotti biologici non sono sempre garantiti come tali; gli alimenti sostenibili sono quelli che dovrebbero poter garantire la possibilità di nutrirsi a tutta l’umanità. La carne bovina è l’alimento meno sostenibile per l’impatto che gli allevamenti intensivi  hanno sull’ambiente.  E’ importante consumare prodotti di stagione (gli altri vengono obbligatoriamente da molto lontano con notevole inquinamento da mezzi di trasporto)

In futuro sarà inevitabile arrivare a consumare alimenti a base di insetti, ma sono già presenti farine di insetti in alimenti già in commercio. Ad esempio il colorante rosso è ottenuto dalle coccinelle.

La carne finta à a base vegetale, ma conserva il sapore della carne. La carne coltivata parte da cellule di animali, che vengono fatte riprodurre fino ad ottenere hamburger o bistecche  di carne.

Gli alimenti senza glutine sono contraddistinti da una spiga sbarrata.

__________________________________________

IL CIBO COME PIACERE ESISTENZIALE.

Il cibo stimola il cervello che produce una risposta chimico-ormonale. L’ appagamento fisico avviene attraverso i sensi (principalmente il gusto, la vista, a volte il tatto e l’olfatto). Il piacere o il dispiacere dipendono anche dalle esperienze pregresse .

L’appagamento intellettuale avviene quando nutriamo la nostra conoscenza (visitare una mostra).

Bisogna costruire un nuovo modo di sentire, nuove competenze sensoriali e in questo ci viene in soccorso la fisica quantistica, che ci porta a percepire le vibrazioni prodotte dall’energia insita nelle cose. Potremmo arrivare a sentire se un cibo ci fa bene o meno nel momento in cui lo assumiamo.

La degustazione diventa ascolto e meditazione e per provare questa sua affermazione, la dr.ssa Sartori  propone un esperimento ai presenti: degusteranno due dolcetti molto simili e le persone dovranno concentrarsi per rilevare quale dei due contenga ingredienti di sintesi e quale invece sia fatto interamente di ingredienti naturali.

L’esperimento ha coinvolto intensamente tutti i presenti e ha suscitato un vivace dibattito.

 

 

 

Davvero è novembre?

Oggi un sole sfolgorante illumina cielo e terra tanto che non pare proprio un giorno di novembre; è vero, c’è sempre stata l’estate di S. Martino, ma non era così.

Il sole  si affacciava a dare ancora qualche raggio  tiepido  e malinconico, ma tutto intorno vedevi alberi ormai spogli, prati arati o  tappezzati di foglie multicolori: sentivi che era l’ultimo saluto  del sole prima dell’arrivo del freddo.

IMG20221110105658IMG_20221110_111744Stamattina invece vedi prati ancora verdissimi e alberi ancora carichi delle foglie che li hanno abbelliti per tanti mesi; l’aria è quasi calda e si vedono fiorire piante disorientate che dovrebbero fiorire a primavera.

Tutto questo ci fa toccare con mano quanto sia impellente contrastare i cambiamenti climatici prima che si arrivi al punto di non ritorno.

Un’unica consolazione: possiamo tenere spenti i riscaldamenti e IMG20221110105604risparmiare sul gas ( che costa un occhio della testa).

Ute: Il cielo stellato (Diana) – I primi CZAR (Angela D’Albis)

Il prof. Sassi ci  ha proposto oggi un argomento molto interessante e insolito per lui che è un famoso entomologo, infatti ci ha parlato di come individuare la posizione di una stella sulla volta celeste-

Ci ha parlato di Zenit, di orizzonte terrestre proiettato sulla volta celeste, di come determinare l’altezza e la distanza di una stella, di Polo Nord celeste e di equatore celeste e di come è possibile vedere stelle diverse nelle diverse stagioni. Un discorso molto affascinante che però è difficile riferire senza l’aiuto di immagini esplicative. Io ne propongo una tra le tante che il nostro bravo docente ci ha mostrato

volta celeste

_________________________________________

I PRIMI CZAR

Continuando le sue lezioni sulla storia russa, il nostro docente Don Ivano usa volutamente toni forti per farci entrare nella mentalità, molto diversa dalla nostra, del popolo russo perché solo così riusciremo a capire anche la sua storia.
Come sempre, ci consiglia di approfondire gli argomenti con la lettura dei testi che ci propone nella bibliografia.
L’argomento di questa lezione è la nascita dello “zarismo” e la vicenda dei due personaggi che hanno dato origine a questo fenomeno: Ivan III e Ivan IV detto il terribile.
Don Ivano ci spiega che la traduzione dell’aggettivo russo con il nostro “terribile” è ambigua. La traduzione più esatta sarebbe “il tonante” o “il temibile”. Quest’ultimo aggettivo, “temibile” era usato dal popolo in modo tutt’altro che negativo, dato che il sovrano combatteva i Boiari, che il
popolo considerava nemici.
Passando allo “zarismo”, Don Ivano ci dice che è un fenomeno tipico del mondo russo, ma non solo del periodo monarchico. Il termine è stato coniato al tramonto dell’impero bizantino, quando il granduca di Mosca viene riconosciuto “zar”. Il potere dello zar non si basa più solo sul possesso di un esercito fedele, ma è insito in colui che lo detiene e deriva da Dio stesso. La cerimonia religiosa dell’Incoronazione sancisce questo passaggio del potere da Dio allo Zar e il prete ne è solo l’intermediario. Quindi, alla base del potere dello Zar ci deve essere un esercito ben strutturato e fedele e una gerarchia ecclesiastica asservita.
L’impianto dello “zarismo”, inoltre, non rimane solo nell’età monarchica, ma viene usato anche durante la rivoluzione bolscevica e nel periodo successivo, che noi chiamiamo “repubblicano”. Chi comanda oggi, infatti, pur essendo stato eletto dal popolo, esercita un potere “assoluto” e si
comporta come un nuovo zar, anche se non ne porta ufficialmente il titolo.
Nello stesso periodo in cui si afferma l’ “autocrazia” (potere assoluto) in Russia, anche nel mondo occidentale si fa strada una forma assolutista del potere che si incarna nella figura ideale del “Principe” di Macchiavelli e che si instaura in vari paesi europei ( Spagna, Francia, Inghilterra),
grazie anche alla conquista delle colonie.
Il primo “zar” della Russia è Ivan III. Egli sposa l’erede degli imperatori bizantini Zoe Paleologa e per questo si ritiene “zar”, anche se il titolo sarà usato in epoche successive.
Ivan III diventa capo di uno stato molto esteso, che contribuisce a rendere unito riportando dominanti la lingua russa e la religione ortodossa. Questo è un periodo anche di crescita economica.
Dopo di lui salgono al trono il figlio Vasiliy (Basilio) III e, infine, il nipote Ivan IV detto il “terribile”. Ivan IV diventa erede di un enorme impero da piccolissimo e trascorre l’infanzia circondato da persone che vorrebbero ucciderlo. Per anni cova nel suo animo sentimenti di rabbia e di vendetta e
insegue una visione alta del potere che, una volta diventato Zar, cerca di esercitare senza freni.
Commette stragi e nefandezze orribili, a volte commesse da lui personalmente, a volte commesse da  altri a nome suo. Egli, oltre ad essere un sovrano sanguinario, soprattutto nei confronti della famiglia dei “Boiari” e della popolazione dei Tartari, soffre anche di “follia”.
Alla sua morte, nonostante la crudeltà e la follia, lascia una fama positiva presso il popolo russo; è addirittura amato.

Seguendo le vicende su Ivan il terribile raccontate nel film omonimo del regista sovietico Eisenstein, già citato nella scorsa lezione, Don Ivano traccia la complessa e sanguinaria biografia del primo zar della Russia che unisce la forza e la tirannia al fragile equilibrio psicologico.
Il film di Eisenstein, che fu prodotto nel 1944, vuole ritrarre, attraverso la figura di Ivan il terribile, quella di Stalin e, per questo, non ritrae i lati oscuri e negativi del personaggio.
In questo film viene, inoltre, ritratta una Russia virtuosa e sempre più dominatrice, come la si vorrebbe nei secoli.
E così la si vuole anche oggi.