Mi piace-ma non c’e’ il bottone su cui cliccare…

Vivere in una grande citta’ cosmopolita e multietnica non facilita i rapporti tra le persone, anche se le opportunita’ di incontro sono infinite.

I nuovi mezzi di comunicazione pero’ offrono una nuova opportunita’ e le amicizie virtuali diventano amicizie reali, quando si incontrano persone con la stessa voglia di condividere esperienze e interessi.

E’ tramite internet che stamattina quattro giovani mamme si son potute dare appuntamento in un parco di Londra, tutte desiderose di contatti con connazionali con cui stabilire un rapporto di amicizia e solidarieta’: con le mamme inglesi e’ difficile scambiare qualcosa di piu’ di un saluto o un sorriso.

Il parco era molto bello, con angoli attrezzati per il gioco; fatto il percorso tra piccoli stagni e boschetti profumati si arrivava alla zona pic-nic e li’ una piccola band allietava gli astanti con ritmi jazz molto piacevoli.  Le quattro mamme hanno potuto chiacchierare tranquille dandosi il cambio a sorvegliare i bambini che hanno fatto presto amicizia.  E’ stata una mattina piacevole…. vorrei cliccare su “mi piace” ma il bottone non c’e’.

Ricordando L. ….

La chiamerò con la sola iniziale : L.

L. ci ha lasciato poco più di un anno fa: era ancora molto giovane, ma ha dimostrato tanta forza , tanto coraggio nella sofferenza e ha donato tanta dolcezza e tanto amore a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di incontrarla, che oggi quei semi di speranza sparsi a piene mani nel silenzio, stanno germogliando dove non ci si potrebbe immaginare.

Era solo una piccola, minuta, giovane donna che aveva per tutti un sorriso e una parola buona e che sapeva trovare i modi per essere generosa coi più bisognosi : ora in Ruanda sorgerà una scuola e un’ aula. porterà il suo nome.

L. sei sempre con noi!

Aquilegia vulgaris.

Questo fiore, l’ aquilegia vulgaris, fa parte della particolare flora tipica del Triangolo Lariano, il triangolo montuoso che ha la sua base sulla linea ideale che congiunge Como-Erba – Lecco e che ha il suo vertice nel punto in cui il Lario si divarica nei suoi due rami.

Ieri  ho visto tante aquilegiae, nel sottobosco e sul ciglio della strada che da Valbrona conduce ai Corni di CanzoAquilegia vulgaris1.jpg.                                                       

Avrei voluto coglierne qualcuna, ma credo sia proibito : è flora protetta .

L’ ambiente attorno era incredibile: i fianchi dei monti che sorgono tutt’ attorno sono coperti da boschi immensi , ininterrotti e a tratti la visuale si allarga sul sottostante ramo di Lecco  , consentendo di ammirare gran parte del tratto settentrionale del Lario, che si inoltra nelle Prealpi e, dietro queste, ieri data la giornata ventosa, si vedevano biancheggiare le cime innevate delle Alpi  .

Un vero spettacolo!

A Onno.

Molti conoscono Onno, come spiaggia lacustre molto frequentata nella stagione estiva, ma forse pochi si sono addentrati nelle sue viuzze nascoste alla ricerca del suo volto più antico.

Stavamo passeggiando sul bel lungolago ; tra due palazzi abbiamo visto snodarsi un vicolo strettissimo, un budello sassoso che pareva esaurirsi in poche decine di metri. Abbiamo deciso di seguirlo e ci siamo ritrovate nel bel mezzo di un borgo medievale, con le case costruite in pietra, appiccicate le une alle altre (il paese è stretto tra le pareti rocciose a picco e il lago, quindi lo spazio andava sfruttato al massimo) . Le stradine che percorrono l’ abitato si inerpicano in fretta e diventano sempre più ripide.  Alcune case sono evidentemente state ristrutturate all’ interno, pur senza modificare troppo l’ esterno e poichè per quei vicoli non può transitare nessun veicolo, ci si sente sprofondati in un silenzio e in un’ atmosfera irreale.

I nostri passi hanno attirato la curiosità di qualcuno: da dietro una porta protetta da una tenda verde, si affaccia silenziosa una figura di donna anziana: magrissima, i capelli bianchi racchiusi in crocchia dietro la nuca, gli occhi chiari curiosi e vivacissimi.  Le rivolgiamo alcune domande e , prima un po’ incerta e poi , una volta rassicurata, sempre più e a suo agio, ci racconta di lei e di quel paesino che si sta spegnendo a poco a poco.

Anna, questo è il suo nome, ha 85 anni, ma col suo linguaggio appropriato e sciolto , ci racconta di come molti abbiano lasciato il paese che in breve ha visto dimezzare la sua popolazione; l’ ufficio postale funziona solo due mattine alla settimana, il prete deve badare anche alla parrocchia del paese vicino, non funzionano più autobus e da poco è stato chiuso l’ ultimo negozio alimentare .

Il mio primo pensiero è stato: e come fate se vi sentite male? Anna dice che il comune ha predisposto un servizio di auto per trasportare chi ne ha bisogno all’ ospedale di Lecco , ma il problema più grosso è fare la spesa: – Può capitare di star male una volta ogni tanto, ma di mangiare si mangia tutti i giorni….!!!

Ci racconta che non si è mai sposata ,che adora scrivere, che  fa la perpetua e ci mostra la foto di un antichissimo crocifisso (1300/1400) che adorna la chiesetta.

Anna conosce tanta gente e la storia di molte famiglie della zona, che in passato venivano ad Onno per passare l’ estate o i fine settimana.

Quando ci salutiamo , ci accompagna per un breve tratto e poi ritorna alla sua piccola casa di pietra.

In attesa che si accenda la luce…

Ho trovato tra gli articoli di Gramellini su “La Stampa” questa riflessione, che prende spunto dalla risposta che il Papa ha dato a una bambina giapponese che gli chiedeva il perchè della sofferenza di tanti bambini come lei: Il Papa le ha detto semplicemente che non c’ è risposta a questa domanda, ma che un giorno capiremo. E Gramellini scrive :”

 “Mi sono sempre immaginato la vita come un film di Woody Allen, dove gli attori recitano le scene senza che il regista mostri loro l’intero copione. Solo al termine delle riprese vengono ammessi in sala montaggio e finalmente comprendono il motivo per cui si erano baciati o presi a schiaffi.

“Per tutta la vita ci sentiamo sballottare da eventi che non afferriamo e siamo pervasi da un senso di inadeguatezza, come se ogni cosa sfuggisse al nostro controllo e il cinismo rappresentasse l’unico antidoto allo smarrimento. Ma appena diamo tregua al cervello e inneschiamo il cuore, sentiamo che tutto ciò che d’incomprensibile ci succede contiene un significato. E il fatto di trovarci al buio non significa che la stanza sia vuota, ma solo che bisogna aspettare che si accenda la luce.” (da La Stampa del 13/4/2011)

Mi viene in mente anche il discorso del sassolino nel film “La strada” : il matto spiega a una Gelsomina  sfiduciata e senza speranza che ogni cosa ha un suo senso , un significato, un valore; noi non sempre riusciamo a capire , ma ciò non toglie che anche la vita più umile e disgraziata e il sasso apparentemente più inutile ricoprano un ruolo unico e insostituibile nell’ economia della Vita.

(Avvertenza: l’ uso dei vari caratteri non rispecchia un’ intenzione precisa, ma solo una casualità che sfugge al mio controllo!!)

Cartoline brianzole.

Le mete delle mie ultime passeggiate nella Brianza nascosta.

Quello che vedete è uno scorcio panoramico di Bosisio Parini sul lago di Pusiano

   Qui su questo tratto della passeggiata sul lago sono passata proprio oggi in compagnia della mia amica-guidaturistica

E’ un angolo poco conosciuto, perchè fuori dalle vie di comunicazione più importanti, ma vi si può godere la vista di gran parte del lago di Pusiano , abbracciato tutto attorno dalle colline moreniche originate dagli antichi ghiacciai.

Qualche giorno fa invece siamo state al santuario di Monguzzo che ha la particolarità  di essere stato costruito inglobando una grotta naturale

Questo è la vista della facciata esterna.

Ecco l’ interno : l’ abside è costituita dalla grotta nella quale è stata ricostruita l’ apparizione di Lourdes.

E li chiamano bamboccioni…..

http://www.corriere.it/economia/11_maggio_05/Trovato-avvocati-architetti-lavoro-gratis_ca895b16-76eb-11e0-a006-4d571262b3cd.shtml

Giovani che lavorano negli studi professionali come stagisti o praticanti, a tempo pieno senza essere pagati o con rimborsi spese ridicoli ; giovani che pur lavorando sono costretti a trent’anni a ricorrere ancora ai genitori per mantenersi…  è giusto chiamarli bamboccioni o sarebbe meglio chiamare sanguisughe chi li sfrutta in modo così becero?

E’ una situazione che mortifica i giovani e le loro famiglie: sarebbe ora di ridare dignità al lavoro e ai lavoratori… e sarebbe anche ora di smetterla di scaricare le responsabilità di chi ci sgoverna  su chi  ne subisce le conseguenze…

Giornata mondiale della libertà di stampa.

Copio e incollo da: http://www.unimondo.org/Notizie/Giornata-mondiale-della-liberta-di-stampa-protagonisti-i-popoli-arabi

“Il Comitato per la tutela dei giornalisti con sede a New York riporta una dettagliata analisi dei dieci strumenti dell’oppressione online, cioè delle dieci tattiche più usate per il controllo e l’oppressione da parte di diversi regimi: si va dal blocco del web perpetrato dall’Iran – dove il blogger Hossein Ronaghi Maleki è stato condannato a 15 di carcere per aver sviluppato un software anti-filtering software e aver ospitato altri blogger iraniani –, ai sistemi di “filtraggio mirato” adottati in Bielorussia, all’impedimento di accedere alla rete a Cuba, al controllo delle infrastrutture in Etiopia, agli attacchi informatici da parte delle autorità cinesi, ai “crimini cibernetici” nella Tunisia di Ben Ali, al blocco di internet adottato in Egitto durante le rivolte contro il regime di Mubarak, all’imprigionamento dei blogger da parte della Siria fino alle violenze esplicite sui cyber-giornalisti in Russia.”

Nell’ articolo da cui ho tratto questo brano, si possono leggere dati impressionanti circa il numero di giornalisti uccisi, imprigionati o rapiti.  Dovunque i diritti sono negati , i giornalisti (sia della carta stampata che quelli online), che intendono compiere il loro dovere, sono i primi a cadere sotto i colpi dei despoti.

Che la libertà di stampa sia fondamentale oggi più che mai, lo dimostrano le rivolte arabe di questi tempi: non sarebbero mai avvenute senza i nuovi mezzi di comunicazione che travalicano le frontiere e mettono a nudo i misfatti dei potenti.