Alla faccia della compattezza

Mancavano ancora alcuni giorni alle votazioni e  la Meloni affermava di avere già pronta la lista dei ministri e che, data la compattezza della coalizione, il nuovo governo sarebbe nato in un baleno ….

Sono passati 15 giorni e ancora non c’è nulla di fatto, anzi trapelano ogni giorno nuovi motivi di contrasto nella corsa alle poltrone più prestigiose. Due bugie preelettorali non sono di buon auspicio per il governo che sta per nascere tra spasmi e contorsioni dolorosi

UTE: Gli SCRITTI CORSARI di P. P. Pasolini – Il significato del Giubileo

Il prof. Porro, facendo seguito a una sua precedente lezione, ha continuato a parlarci di uno degli intellettuali italiani più significativi del secolo scorso: Pier Paolo Pasolini.

Poeta, romanziere, giornalista, regista, Pasolini ebbe una vita difficile, segnata dalla sua omosessualità, in un momento storico in cui questa condizione costituiva  un marchio disonorevole per la società.

Per questo infatti , perdette il lavoro e fu costretto a lasciare il Friuli per stabilirsi a Roma, insieme alla madre, che per i primi tempi fu costretta a lavorare come donna delle pulizie.

Iscritto al Partito Comunista, se ne allontanò e nel ’68 si schierò al fianco dei poliziotti contro gli universitari in rivolta, ritenuti dal Pasolini solo strumenti in mano al potere del consumismo che voleva distruggere la società arcaica e i suoi valori, per avere una società omologata dai consumi.

Il BOOM economico della fine degli anni ’50 fu visto da Pasolini come una tragedia perché aveva portato solo sviluppo economico, ma non Progresso.

Fu autore e regista di molti soggetti cinematografici ambientati nella periferia romana più abbandonata, suscitando spesso polemiche e scandalo

Nel 1973 fu assunto dal Corriere della Sera e due anni dopo raccolse gli articoli scritti per quella testata in un libro intitolato “Gli scritti Corsari” .

Sono note le sue posizioni contro l’aborto   in difesa della sacralità della vita, e la sua “lettura” della scelta dei giovani  di portare i capelli lunghi: per i primi è stata una scelta di libertà e di trasgressione, ma in seguito è diventata solo una moda cui tutti o quasi si sono omologati.

Fu ucciso nel 1995 sul litorale di Ostia, ma le circostanze non furono mai del tutto chiarite.

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SIGNIFICATO DEL GIUBILEO. (Prof. Cossi)

IL termine “GIUBILEO” deriva da un termine ebraico e stava ad indicare una legge bblica (forse mai applicata) che prevedeva che ogni cinquantesimo anno si dovessero condonare i debiti, liberare gli schiavi, ridare ai primitivi proprietari le terre. Tale norma pertanto riguardava solo “questioni” terrene.

I Cristiani invece adottarono questo termine  per indicare la liberazione dalle pene che restano da scontare dopo aver ottenuto il perdono della colpa con la Confessione.

Già nei primi secoli erano state previste condizioni particolari per ottenere le “indulgenze” (ad esempio per chi moriva nelle Crociate in Terra Santa o contro gli eretici), ma solo nel 1300 il Papa Bonifacio VIII istituì il Giubileo che, inizialmente, doveva celebrarsi ogni cento anni, ma poi fu più volte modificata la sua cadenza fino agli attuali 25 anni.

La decisione di Papa Bonifacio si può dire sia stata indotta dall’ondata riformatrice del Francescanesimo e dalla predicazione di frate Gioacchino da Fiore che affermava come imminente la fine del mondo.

Anche oggi abbiamo trascorso un piacevolissimo pomeriggio, grazie ai nostri bravissimi docenti.

 

UTE: Inaugurazione, lectio magistralis e la Rus’ di Kiev

Come ampiamente annunciato, oggi si è inaugurato l’Anno Accademico 2022/23 alla presenza del nostro Presidente, dr. Filippi, dell’assessore alle politiche sociali, del nuovo direttore della fondazione Casa Prina  e con il dr. Rigamonti in collegamento telefonico.

Dopo gli auguri e i saluti rituali, don Ivano ha improvvisato una “lectio magistralis” sulla forma e sull’origine di alcune lettere dell’alfabeto: la A (se capovolta) richiama la testa del Bue Api adorato in Egitto, mentre la D richiama la forma del delta del Nilo, anch’esso ritenuto una divinità perchè dalle sue acque dipendeva la stessa esistenza dell’Egitto. E la stessa lettera, la D, non a caso dà inizio alle parole DIO e DARE; l’avere in comune la stessa radice suggerisce che la natura essenziale di Dio è nel DARE, nel generare e se noi siamo stati creati a Sua immagine anche per noi il primo imperativo dovrebbe essere “dare, donare” non “avere e possedere”

LA RUS’ DI KIEV

La triste concomitanza della guerra in Ucraina, ha indotto don Ivano e altri docenti a scegliere come filo conduttore di un buon numero di lezioni la storia della Russia. Oggi ce ne ha illustrato le origini, che, secondo l’antico documento noto sotto il nome di “Cronaca di Nestore” sono da far risalire al 988 d.c.

Fu in quell’anno che il principe Vladimir riuscì a far convivere un consistente numero di tribù  nomadi che popolavano le  immense praterie circostanti. Per riuscire nel suo intento aveva puntato  sulla fede religiosa come elemento unificante, con riferimento alla Chiesa di Bisanzio, che aveva una liturgia molto suggestiva.

Quella prima entità territoriale fu chiamata “Rus’ di Kiev” dal nome del centro più importante, in cui Vladimir si stabilì con la sua numerosissima famiglia  (si parla di alcune mogli e di 800 concubine). Naturalmente tra i suoi innumerevoli eredi scoppiarono Faide feroci per assicurarsi il comando delle città più importanti.

La Rus’ di Kiev prosperò per circa due secoli, ma fu poi distrutta completamente dalla terribile invasione di una popolazione nomade tataro-mongola. Solo Novgorod, la città più ricca per i suoi commerci con le città baltiche, riuscì a resistere conservando il patrimonio culturale della Rus’ di Kiev , patrimonio che tramandò alla futura Russia.

 

La Sala Isacchi era quasi al completo e, con grande piacere. ho notato moltisimi visi nuovi e tra questi tante persone ancora giovani e questa è un’ottima notizia per la nostra UTE.

4 Ottobre: San Francesco.

Per onorare il Poverello di Assisi, il cui messaggio di pace “integrale” (con la natura e con i popoli) è attuale più che mai oggi, credo che non ci sia nulla di meglio che lasciare a lui la parola riportando qui la sua

PREGHIERA SEMPLICE.

Signore,
fa’ di me uno strumento della tua pace.

Dove c’è odio, io porti amore.
Dove c’è discordia, io porti l’unione.
Dove c’è errore, io porti la verità.
Dove c’è dubbio, io porti la fede.
Dove c’è disperazione, io porti la speranza.

O Divino Maestro,
che io non cerchi tanto
di essere consolato,
quanto a consolare;
di essere compreso,
quanto di comprendere;
di essere amato,
quanto di amare.

Infatti: donando si riceve,
dimenticandosi, si trova comprensione,
perdonando si è perdonati,
morendo si resuscita alla vera vita.

 

Se tutti insieme  cercheremo di attuarne lo spirito e i moniti di San Francesco potremo sperare di superare indenni questo momento in cui  ritorna il fantasma diabolico della distruzione dell’umanità stessa attraverso le armi nucleari.

San Francesco intercedi per noi!!!

TV: La sposa.

In questi giorni di forzato ritiro, mi fa molta compagnia RaiPlay e ieri ho visto una miniserie, “La sposa” che non avevo seguito a suo tempo.  Racconta di una ragazza calabrese, Maria, che per salvare la famiglia dai debiti accetta di sposarsi per procura; mediatore del ” contratto” è lo zio dello sposo. Viene così a ritrovarsi in una famiglia contadina del basso Veneto in cui il suo sposo è in piena crisi per la scomparsa della prima moglie. e non la accetta.

Maria però è determinata e si mette al lavoro senza farsi scoraggiare dalla fatica e dalla mancanza di accoglienza. La sua costanza e il suo coraggio riusciranno nel miracolo di far tornare serenità e prosperità in quella famiglia, ma quando tutto sembra andare per il meglio ecco comparire dal passato di Maria un suo compaesano nel frattempo diventato malavitoso e i guai allora sono inevitabili.

Ho letto che la proiezione della miniserie ha suscitato le proteste di alcuni politici veneti perchè lo sceneggiato, ambientato nei primi anni 60, ritrarrebbe la loro regione in condizioni di arretratezza.

Io ricordo bene tuttavia che anche al mio paese (non molto distante dalle zone in cui la storia è ambientata ) le case dei contadini in quegli anni, erano ancora prive di ogni comfort, spesso separate dalla stalla solo da un androne e col letamaio poco distante. Le ragazze del paese perciò non si adattavano a vivere in quelle condizioni e i giovani contadini faticavano a trovare moglie. Così arrivati a una certa età si affidavano a dei mediatori che combinavano i matrimoni con ragazze del centro o sud Italia.

Non so come si trovassero quelle donne catapultate in un ambiente di cui forse non capivano nemmeno il dialetto e ricordo che quando se ne parlava uscivano queste espressioni: Sì, è quello che ha sposato “una di giù” e sai com’è… – oppure-   Lei è una della bassa , però è una brava donna..

Tornando alla serie televisiva a me pare che ne sia uscito un bel ritratto di donna che, anzichè piangersi addosso per le sue  sventure, ha saputo prendere in mano la sua vita e diventare il perno attorno al quale si è ricostruita  una famiglia, prima allo sbando, basata sulla fiducia reciproca e su obiettivi condivisi.

 

 

 

Primo incontro. (resoconto di A. D’ Albis)

Ieri pomeriggio, 30 settembre 2022, alle ore 15 è stata celebrata, da Don Ivano Colombo, la Santa Messa a ricordo dei soci defunti, nella Chiesa di S. Maria Maddalena di Crevenna.

Prima della celebrazione, Don Ivano ha illustrato una breve biografia di San Girolamo, santo del giorno, che è stata molto interessante, e ci ha incitato a continuare il nostro cammino con l’UTE!

Questa celebrazione segna anche l’inizio del nuovo A.A.2022/2023 della nostra Università!

A seguire, ci siamo spostati presso Villa Ceriani, sempre a Crevenna, dove c’è stata una interessante visita programmata agli studi di Ezio Frigerio e di sua moglie, la costumista Franca Squarciapino, con la guida del professor Giorgio Mauri.

All’ingresso della villa, siamo stati accolti dal professor Mauri e dalla responsabile del Museo Civico di Erba, che ci hanno fatto accomodare nella Sala Consigliare dove hanno esposto una breve biografia dello scenografo erbese Ezio Frigerio (1930/2022) e di sua moglie, la costumista, premio Oscar, Franca Squarciapino, unita a una breve storia di Villa Ceriani!

Dopo questa presentazione, è stato proiettato un filmato sulla collaborazione tra lo scenografo Ezio Frigerio, la costumista Franca Squarciapino (sua moglie) e Giorgio Strehler, per l’allestimento di scene e costumi di alcune opere famose dell’altrettanto famoso regista teatrale e direttore artistico italiano.

Poi, il professor Mauri e la responsabile del museo ci hanno divisi in piccoli gruppi e ci hanno accompagnati a visitare gli studi dei due artisti (quello della costumista Squarciapino è ancora usato dall’artista), dove abbiamo ammirato le loro opere, le loro collezioni, i premi da loro vinti (tra cui l’Oscar) e alcuni mobili donati da loro al museo.

In modo particolare ci hanno colpito i cartamodelli (originali), disegnati da stilisti bravissimi, sotto la guida della costumista Franca Squarciapino, usati, poi, dalle sarte per realizzare i costumi di scena in tessuto!

Alla fine ci hanno detto che queste opere saranno trasferite al nuovo Museo che sarà ospitato negli spazi di Villa Candiani (vicino alla scalinata del Monumento ai Caduti) tra un paio d’anni.

Nell’attesa del nuovo museo, saranno organizzati eventi culturali aperti a tutti, che saranno regolarmente reclamizzati nella sede UTE!

Nonostante il tempo atmosferico freddo e piovoso, che sicuramente ha dimezzato le presenze, per i partecipanti è stato un bel pomeriggio!

 

Che bello cantare!!!

Venerdì pomeriggio, noi del nuovo coro UTE ci siamo ritrovati per la prima prova in Sala Isacchi. A guidarci, con infinita pazienza e altrettanta infinita bravura, il maestro Maria Rosaria Cannatà, che ci ha prospettato un allettante e divertente repertorio da preparare in vista dei prossimi concerti.

L’atmosfera era da compagni di scuola che si ritrovano dopo le vacanze: tutti un po’ indisciplinati e con tanta voglia di stare insieme in allegria. L’unico neo è che siamo ancora pochi per poterci definire “CORO” e perciò rivolgo un appello a tutti quelli che comprendono la bellezza di CANTARE INSIEME.

Copio dal nostro libro: LA NOSTRA STORIA:

Cantare insieme rende parte di un tutto che crea armonia e bellezza”.

V.1- Cantare insieme.

La frase che introduce questo capitolo, compare nella home di un sito dedicato al canto corale e riassume in poche parole il fascino di questa espressione artistica. Uniformare la propria voce a quella degli altri cantori, esprimere la stessa emozione, creare insieme un’ armonia che ti avvolge e ti penetra nel cuore crea spirito di gruppo  e senso di appartenenza: in definitiva ti dà gioia e sicurezza. Proprio per questo il canto corale è sempre raccomandato come attività educativa nelle scuole, ma è altrettanto benefico per chi non è più tanto giovane e trova nel cantare un appagante momento di superamento della solitudine.

Che strano nome.

Non è sempre facile per un bambino di sei anni capire la mania della gente di storpiare i nomi delle persone o di tagliarli …

Ed è così che quando la mamma è tornata a casa, tutta bella, dicendo che era andata da MINO, il parrucchiere, forse Gioele non è riuscito a chiarirsi bene tutti i termini della frase e avrà pensato che forse la mamma non aveva pronunciato bene quel nome così strano.

Infatti quando due giorni dopo la mamma gli ha detto che doveva portarlo a tagliare a capelli, lui subito ha ribattuto: – Andiamo dall’OMINO?