Quand’ero ragazzina girava tra noi una battuta: Come si chiama la prima ballerina del Bolscioi? E la risposta era: Ciolanca Sbilenca.
Quanto ridevamo allora!!! Ora però non mi fa più tanto ridere….
Da tempo avevo dolori alla gamba destra e mi ero per questo iscritta a un corso di ginnastica in acqua, ma dopo due lezioni la piscina è stata chiusa per la pandemia.
Ne è seguito un lungo periodo in cui non si poteva uscire e camminavo solo in cortile, intorno all’aiuola grande e mi sentivo come deve sentirsi un criceto nella sua ruota. In quei momenti sentivo ogni tanto fitte lancinanti e quando rientravo in casa non potevo sedermi sul divano, che era troppo basso e l’ho sostituito.
Quando siamo tornati a ritmi normali di vita, il dolore alla gamba destra è diventato sempre più forte e ho cominciato a prendere qualche medicinale, per averne un momentaneo sollievo.
Ultimamente mi son vista costretta a ricorrere a ortopedici, TAC, Radiografie, Risonanza magnetica e il verdetto è stato inequivocabilmente sempre lo stesso: artrosi grave.
Mentre però due ortopedici prevedevano intervento+degenza di una settimana+ riabilitazione in clinica specializzata, il terzo mi ha proposto una chirurgia mini-invasiva che prevede 3/4 gg. di degenza ospedaliera e poi dimissioni senza bisogno di particolare riabilitazione.
Mi sono informata e ho visto che tale tecnica è già in uso presso alcune strutture, ma io allora mi chiedo perchè non è praticata ovunque e perchè non è divulgata: e’ evidente che consente un grande risparmio per il servizio Sanitario Nazionale e una drastica diminuzione del disagio per il paziente e per i suoi familiari.
Ne scrivo qui, proprio perchè forse qualcuno, leggendo questo post, potrebbe trarne un’informazione utile ad alleviare l’angoscia che ti assale al pensiero di dover dipendere per mesi dall’aiuto dei tuoi cari