TV: La sposa.

In questi giorni di forzato ritiro, mi fa molta compagnia RaiPlay e ieri ho visto una miniserie, “La sposa” che non avevo seguito a suo tempo.  Racconta di una ragazza calabrese, Maria, che per salvare la famiglia dai debiti accetta di sposarsi per procura; mediatore del ” contratto” è lo zio dello sposo. Viene così a ritrovarsi in una famiglia contadina del basso Veneto in cui il suo sposo è in piena crisi per la scomparsa della prima moglie. e non la accetta.

Maria però è determinata e si mette al lavoro senza farsi scoraggiare dalla fatica e dalla mancanza di accoglienza. La sua costanza e il suo coraggio riusciranno nel miracolo di far tornare serenità e prosperità in quella famiglia, ma quando tutto sembra andare per il meglio ecco comparire dal passato di Maria un suo compaesano nel frattempo diventato malavitoso e i guai allora sono inevitabili.

Ho letto che la proiezione della miniserie ha suscitato le proteste di alcuni politici veneti perchè lo sceneggiato, ambientato nei primi anni 60, ritrarrebbe la loro regione in condizioni di arretratezza.

Io ricordo bene tuttavia che anche al mio paese (non molto distante dalle zone in cui la storia è ambientata ) le case dei contadini in quegli anni, erano ancora prive di ogni comfort, spesso separate dalla stalla solo da un androne e col letamaio poco distante. Le ragazze del paese perciò non si adattavano a vivere in quelle condizioni e i giovani contadini faticavano a trovare moglie. Così arrivati a una certa età si affidavano a dei mediatori che combinavano i matrimoni con ragazze del centro o sud Italia.

Non so come si trovassero quelle donne catapultate in un ambiente di cui forse non capivano nemmeno il dialetto e ricordo che quando se ne parlava uscivano queste espressioni: Sì, è quello che ha sposato “una di giù” e sai com’è… – oppure-   Lei è una della bassa , però è una brava donna..

Tornando alla serie televisiva a me pare che ne sia uscito un bel ritratto di donna che, anzichè piangersi addosso per le sue  sventure, ha saputo prendere in mano la sua vita e diventare il perno attorno al quale si è ricostruita  una famiglia, prima allo sbando, basata sulla fiducia reciproca e su obiettivi condivisi.

 

 

 

Primo incontro. (resoconto di A. D’ Albis)

Ieri pomeriggio, 30 settembre 2022, alle ore 15 è stata celebrata, da Don Ivano Colombo, la Santa Messa a ricordo dei soci defunti, nella Chiesa di S. Maria Maddalena di Crevenna.

Prima della celebrazione, Don Ivano ha illustrato una breve biografia di San Girolamo, santo del giorno, che è stata molto interessante, e ci ha incitato a continuare il nostro cammino con l’UTE!

Questa celebrazione segna anche l’inizio del nuovo A.A.2022/2023 della nostra Università!

A seguire, ci siamo spostati presso Villa Ceriani, sempre a Crevenna, dove c’è stata una interessante visita programmata agli studi di Ezio Frigerio e di sua moglie, la costumista Franca Squarciapino, con la guida del professor Giorgio Mauri.

All’ingresso della villa, siamo stati accolti dal professor Mauri e dalla responsabile del Museo Civico di Erba, che ci hanno fatto accomodare nella Sala Consigliare dove hanno esposto una breve biografia dello scenografo erbese Ezio Frigerio (1930/2022) e di sua moglie, la costumista, premio Oscar, Franca Squarciapino, unita a una breve storia di Villa Ceriani!

Dopo questa presentazione, è stato proiettato un filmato sulla collaborazione tra lo scenografo Ezio Frigerio, la costumista Franca Squarciapino (sua moglie) e Giorgio Strehler, per l’allestimento di scene e costumi di alcune opere famose dell’altrettanto famoso regista teatrale e direttore artistico italiano.

Poi, il professor Mauri e la responsabile del museo ci hanno divisi in piccoli gruppi e ci hanno accompagnati a visitare gli studi dei due artisti (quello della costumista Squarciapino è ancora usato dall’artista), dove abbiamo ammirato le loro opere, le loro collezioni, i premi da loro vinti (tra cui l’Oscar) e alcuni mobili donati da loro al museo.

In modo particolare ci hanno colpito i cartamodelli (originali), disegnati da stilisti bravissimi, sotto la guida della costumista Franca Squarciapino, usati, poi, dalle sarte per realizzare i costumi di scena in tessuto!

Alla fine ci hanno detto che queste opere saranno trasferite al nuovo Museo che sarà ospitato negli spazi di Villa Candiani (vicino alla scalinata del Monumento ai Caduti) tra un paio d’anni.

Nell’attesa del nuovo museo, saranno organizzati eventi culturali aperti a tutti, che saranno regolarmente reclamizzati nella sede UTE!

Nonostante il tempo atmosferico freddo e piovoso, che sicuramente ha dimezzato le presenze, per i partecipanti è stato un bel pomeriggio!

 

Che bello cantare!!!

Venerdì pomeriggio, noi del nuovo coro UTE ci siamo ritrovati per la prima prova in Sala Isacchi. A guidarci, con infinita pazienza e altrettanta infinita bravura, il maestro Maria Rosaria Cannatà, che ci ha prospettato un allettante e divertente repertorio da preparare in vista dei prossimi concerti.

L’atmosfera era da compagni di scuola che si ritrovano dopo le vacanze: tutti un po’ indisciplinati e con tanta voglia di stare insieme in allegria. L’unico neo è che siamo ancora pochi per poterci definire “CORO” e perciò rivolgo un appello a tutti quelli che comprendono la bellezza di CANTARE INSIEME.

Copio dal nostro libro: LA NOSTRA STORIA:

Cantare insieme rende parte di un tutto che crea armonia e bellezza”.

V.1- Cantare insieme.

La frase che introduce questo capitolo, compare nella home di un sito dedicato al canto corale e riassume in poche parole il fascino di questa espressione artistica. Uniformare la propria voce a quella degli altri cantori, esprimere la stessa emozione, creare insieme un’ armonia che ti avvolge e ti penetra nel cuore crea spirito di gruppo  e senso di appartenenza: in definitiva ti dà gioia e sicurezza. Proprio per questo il canto corale è sempre raccomandato come attività educativa nelle scuole, ma è altrettanto benefico per chi non è più tanto giovane e trova nel cantare un appagante momento di superamento della solitudine.

Che strano nome.

Non è sempre facile per un bambino di sei anni capire la mania della gente di storpiare i nomi delle persone o di tagliarli …

Ed è così che quando la mamma è tornata a casa, tutta bella, dicendo che era andata da MINO, il parrucchiere, forse Gioele non è riuscito a chiarirsi bene tutti i termini della frase e avrà pensato che forse la mamma non aveva pronunciato bene quel nome così strano.

Infatti quando due giorni dopo la mamma gli ha detto che doveva portarlo a tagliare a capelli, lui subito ha ribattuto: – Andiamo dall’OMINO?

Tanto tuonò che piovve….

I sondaggi ce lo stavano dicendo da mesi: avremmo avuto un governo di destra ed ecco che la facile profezia si è avverata-

Siamo in democrazia e quindi dobbiamo rispettare il voto degli Italiani, ma mi chiedo: fino a due mesi fa eravamo tutti innamorati di Draghi, i sondaggi lo davano al vertice delle preferenze , come mai ora vengono premiati i partiti che lo hanno affossato?

Siamo un popolo instabile e poco coerente? forse…

Ora non ci resta che sperare che il governo che verrà sappia superare la difformità di proposte manifestate dai vari leaders in campagna elettorale e sappia portare avanti un programma tale da non meritare le sanzioni dell’Europa e la cancellazione dei fondi promessi…

Io incrocio le dita…

Donne in Iran

Da alcuni giorni arrivano da Teheran notizie di piazze occupate da donne che protestano contro l’imposizione del velo (Hijab) e contro la morte di una giovane arrestata dalla polizia morale non perché andasse in giro a capo scoperto, ma perché  indossava  il velo in modo scorretto.

Coraggiose le donne che scendono in piazza e bruciano i veli! Accanto a loro ci sono anche molti mariti e fidanzati, ma in altre piazze (notizia di stamane) sfilano uomini che difendono le posizioni del governo e della polizia morale.  Il solo pensiero che esista una POLIZIA MORALE mi fa venire i brividi .

Il motivo ufficiale dell’istituzione di tale corpo di polizia è quello di proteggere le donne: se sono tutte coperte e infagottate come mummie non possono provocare reazioni aggressive degli uomini (gli uomini iraniani sarebbero così “bestiali” da non controllare le proprie pulsioni sessuali? Non dovrebbero sentirsi umiliati di così bassa considerazione?) Può anche darsi che in pubblico in Iran non avvengano aggressioni e stupri, ma quanta violenza tra le pareti domestiche se si impone un certo tipo di abbigliamento, se si toglie la libertà di uscire di casa da sole, se la donna non può decidere chi sposare e se non è ritenuta soggetto di diritti alla pari con gli uomini?

Intanto nel mondo si stanno moltiplicando le iniziative di solidarietà per le donne dell’Iran e io spero che questa volta possano riuscire a farsi ascoltare.

Con le spalle al muro.

Ricordate la storia di Sansone?

La riassumo brevemente per chi ha poco tempo: Sansone era il campione degli Ebrei: aveva una forza straordinaria che lo rendeva invincibile.  Per sua disgrazia si innamorò di Dalila (agente segreto al soldo del nemico) e incautamente le rivelò che la sua forza risiedeva nei suoi capelli che lui non aveva mai tagliato. Dalila aspettò che lui si addormentasse e gli tagliò la sua chioma portentosa e quando Sansone fu assalito dai nemici, dovette soccombere. Fatto prigioniero e accecato, i suoi capelli col tempo ricrebbero e quando fu portato alla presenza dei capi dei Filistei che volevano dileggiarlo, si attaccò alle colonne del palazzo, provocandone il crollo  e morì insieme ai suoi nemici  gridando: Muoia Sansone con tutti i Filistei!!!

Mi è venuta in mente questa storia della Bibbia, leggendo le minacce di Putin:  è con le spalle al muro  e non vede altra via d’uscita che parlare di mosse estreme come quella di usare le armi nucleari …. minaccia talmente terribile che forse non attuerà, visto che ciò comporterebbe risposte altrettanto terribili con conseguenze inimmaginabili sul mondo intero.

Poesia: Il mio amico. (E. HEARN)

Il mio amico è come la corteccia
intorno all’albero,
mi riscalda come il sole
in una giornata invernale,
mi rinfresca come l’acqua
in un caldo pomeriggio,
la sua voce è vivace come
il canto di un uccello a primavera,
lui è il mio amico,
e io il suo.

Semplice, ma tocca il cuore questa poesia sull’amicizia: davvero la consapevolezza di avere un amico o un’amica ti aiuta a superare momenti difficili, anche se si è lontani.