Il mondo di prima.

La nostra comunità è rimasta colpita da un dolore improvviso, un fulmine inaspettato che ha stroncato una vita giovane e ha segnato la vita dei figli, della moglie, dei familiari tutti.

Ricordate quel detto famoso “Non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te”? … Ed è stato proprio così: tutti si sono mobilitati, tutti si sono sentiti coinvolti nel dolore di quella perdita, tutti hanno pianto a calde lacrime per quella vita che veniva tolta a ognuno di loro.

Veder morire un figlio sembra innaturale, troppo crudele e sembra impossibile che il mondo e la vita possano continuare …. proprio come dice questo poeta:

MORTE DI OFELIA

di Auro D’Alba (Umberto Bottone, 1888-1965)

M’hanno detto che fuori c’è il mondo

il mondo di prima.

Non l’ho creduto

e mi sono accostato al davanzale.

Ho visto passare gente

che non vestiva di nero,

l’erba negli orti, i giardini fioriti

il cielo d’un azzurro spietato.

Sono fuggito per non gridare.

Ma poi son tornato a guardare

se mi fossi ingannato.

No, non può essere vero

che tutto il mondo di prima

s’agiti ancora.

Forse non sanno

gli uomini

le cose

il sole

(ma il Cielo dovrebbe sapere)

che tu non cammini più

non cammini più sulla terra

dove ridendo imparasti il dolore.

Più tardi il Cielo si è messo a tremare.

Uomini, fermatevi un attimo,

spegnetevi, stelle,

è morta la mia creatura!

(da “Poesie”, Ceschina, Milano 1961, p. 109)

Clamori e silenzi.

Oggi sui media nostrani si fa un gran parlare della stucchevole sconfitta dell’Italia contro la Svizzera e della conseguente fine della nostra avventura calcistica europea. Non mi sorprende questo clamore: gli italiani amano il calcio; mi sorprende invece come non si sia fatto lo stesso “rumore” per altri avvenimenti dei giorni scorsi, ad esempio questo o questo.

Ma forse siamo ancora fermi a pensare che certe vite valgano meno delle altre, proprio come si è pensato per secoli nella storia dell’umanità, quando era normale considerare gli schiavi alla pari degli animali da soma o i poveri come persone senza diritti.

Credo che l’onore nazionale sia stato compromesso molto gravemente dalla morte di un operaio abbandonato senza cure dopo aver perso un braccio e dalla morte in fondo al mare di 26 bambini.

La perdita di una partita di calcio al confronto è certamente cosa da riderci su.

Nonni e nipoti: dono reciproco.

Ormai da parecchi anni, la ricorrenza della festa patronale vede il gruppo culturale della parrocchia impegnato nell’allestimento di una mostra. Abbiamo cercato di mettere a fuoco diversi temi: le vecchie foto di famiglia, gli hobbies di artisti e collezionisti, il modo della scuola, documenti della prima guerra mondiale, le attività dell’oratorio nel centenario della sua istituzione …. e quest’anno, in sintonia con i tanti interventi di Papa Francesco su questo tema, abbiamo raccolto foto che ritraggono nonni e nipoti insieme.

E’ stato difficile reperire il materiale, che poi abbiamo suddiviso in diversi gruppi tematici: tenerezza, gioia, orgoglio della nonnitudine, vacanze, insieme è bello fare… Una sezione a parte è stata dedicata alle foto più antiche, spesso talmente piccole da dover essere scansionate e ristampate.

Una cosa che balza immediatamente agli occhi confrontando foto vecchie e recenti è il grande cambiamento socio-culturale intervenuto negli ultimi decenni. Dalle foto più datate si percepisce una certa rigidità nei rapporti: le persone sono in posa, spesso con gli abiti della festa e con espressioni molto austere: nessun sorriso! Le foto più recenti ritraggono atteggiamenti spontanei, informali, che mettono in risalto le emozioni vissute nel momento fermato dalla macchina fotografica.

I visitatori hanno manifestato gradimento e apprezzamento e ora non resta che il lavoro di smantellamento di quanto è stato fatto in un mese di lavoro.

Istruzioni per vedere una partita di calcio.

Ecco come prepararsi per seguire una partita della nazionale nei campionati europei secondo Giovanni e Gioele:

1° procurarsi una bandiera tricolore grandissima con relativa asta – Dato il suo peso e le sue dimensioni sarà gestita dal papà;

2° procurarsi una bandierina piccola da agitare agevolmente (sarà Gioele ad occuparsene);

3° preparare uno striscione di due metri per 30 cm secondo le seguenti modalità: scrivere a caratteri cubitali “ALE’ ITALIA” e colorare la scritta in azzurro, cercare su internet le foto dei calciatori più importanti, stamparle , ritagliarle e incollarle sullo striscione (questo lavoro deve essere fatto in collaborazione: nonna e Giovanni al computer e stampante, Gioele con forbici e pennarelli);

4°munirsi di due fogli di carta A4 e scrivere sopra slogan di incoraggiamento (detti fogli dovranno essere agitati al momento opportuno dalla nonna);

5° al fischio di inizio partita ognuno dovrà prendere posto davanti alla TV e gridare “Forza Italia”agitando gli elementi sopra descritti.

E poi tutti insieme: incrociare le dita!!! E fare una gran cagnara ad eventuale segnatura di gol…

Nonni con licenza di viziare i nipoti.

Il rapporto nonni-nipoti da un po’ di tempo è oggetto di riflessioni e di attenzione grazie anche ai numerosi interventi di Papa Francesco su questo tema a lui particolarmente caro.

E proprio su questo tema si è tenuto venerdì sera ad Arcellasco un interessante incontro con lo psicologo dr. Aceti, che ha iniziato ponendo l’attenzione su quanto sia cambiato il mondo in questi ultimi decenni: negli ultimi 40 anni infatti si sono verificati più cambiamenti che nei 1980 anni precedenti. Tutto questo non può essere ignorato e non ci si può accontentare di dire:- Era meglio prima ….- o anche – Ai miei tempi … – o ancora: – Ma come andremo a finire –

Bisogna prendere atto che i nostri nipoti vivono in una realtà diversa da quella in cui siamo cresciuti noi e che quindi anche loro sono necessariamente diversi; dopo aver preso coscienza di questo i nonni non devono mai mostrarsi pessimisti sul futuro e devono mettersi al servizio dei loro nipotini, che fino a 6/7 anni vedono nei nonni i giganti buoni cui affidarsi con fiducia. Da parte loro i nonni devono rappresentare un porto sicuro per i propri nipoti, non perdere mai l’occasione per stimolare la loro autostima e per coccolarli e viziarli anche un po’.

Dopo i 7/8 anni i nonni sono visti come amici, che hanno le loro fragilità, ma che sanno tante cose e con i quali ci si può confidare.

Sempre e comunque i nonni devono trasmettere i propri valori, sapendo che potranno essere vissuti in modo diverso dai nipoti: è compito dei nonni far vivere Dio ai nipoti, dicendo loro che siamo fatti a sua immagine perchè come Dio noi:

-siamo esseri relazionali – siamo programmati per l’amore – la verità genera in noi la gioia (il falso genera tristezza) – si può sbagliare, ma ci si può sempre rialzarsi per ricominciare- abbiamo tutti un orecchio interiore che sa cogliere anche ciò che non è detto apertamente.

La fragilità dei bambini e quella dei nonni si attraggono e rendono possibile un rapporto prezioso e insostituibile per la crescita di un bambino; sarà un rapporto improntato alla compassione e alla misericordia, un rapporto senza pregiudizi nel quale si è consapevoli che torto e ragione non sono mai così nettamente distinti e nel quale non c’è mai posto per lo scoraggiamento: ce la faremo perchè siamo figli di Dio

Tema: una disavventura.

Giovanni è a scuola e la maestra legge un racconto, nel quale il protagonista vive una disavventura e poi suggerisce ai bambini di scrivere loro stessi una disavventura vissuta in prima persona.

Giovanni non ha dubbi e comincia a scrivere: TEMA: Racconta una tua disavventura. – SVOLGIMENTO.

“Ogni volta che la mamma va via per lavoro è tutta una disavventura perché il papà combina un sacco di pasticci….””

Teatro: La bayadère.

Ieri , serata di gran gala (!!) al teatro LA Scala: era in scena il balletto “La Bayadère”.

La trama del balletto contiene tutti gli elementi cari al romanticismo ottocentesco: ambientazione esotica, storia romantica, tradimenti, esoterismo…

I due protagonisti principali sono la ballerina del tempio (la bayadère) e il guerriero Solor, che le giura amore eterno, salvo poi accettare di sposare la figlia del Rajah (mai fidarsi dei giuramenti degli uomini!!!). Le due donne si affrontano, ma a soccombere è la ballerina che viene morsa da un serpente velenoso nascosto in un mazzo di fiori. Solor allora fuma un veleno particolare che lo fa entrare nel mondo delle ombre dove ritrova la sua amata ballerina.

Qui finisce il terzo atto e qui è finito lo spettacolo di ieri sera, ma la versione originale del balletto prevede un quarto atto in cui, durante le nozze di Solor con la figlia del Rajah, il tempio crolla seppellendo tutti i protagonisti della storia.

Stare nel teatro della Scala è per me sempre un’emozione grande perchè non posso fare a meno di pensare a quanti grandi personaggi della nostra storia vi si sono soffermati, a quanti grandi artisti vi si sono esibiti ed è per me un grande privilegio poter sedere su quelle poltrone.

Il teatro era affollatissimo e lo spettacolo davvero splendido: ballerini che parevano non avere nulla di umano: parevano non sentire la forza di gravità tanto le loro movenze erano aggraziate e “leggere”. I costumi poi erano bellissimi e di grande eleganza e la musica veramente molto bella.

Che magia sa creare il balletto!!

Quale Europa?

Sto seguendo i risultati delle elezioni europee e mi rattrista molto l’avanzata dei partiti “sovranisti” ed estremisti.

La gente ha paura: paura che le migrazioni modifichino la composizione e la cultura delle nostre società? Può essere ….

Ma riflettiamo: la popolazione mondiale sta crescendo a ritmi vertiginosi (quella africana sta addirittura esplodendo: si prevede che possa raddoppiare entro il 2050!!!), mentre quella italiana ed europea sta invecchiando e diminuendo a vista d’occhio…

Qual è l’unica previsione possibile? Lascio a chi legge questa pagina le conclusioni…

Cosa fare? Regolare i flussi migratori e pretendere da chi viene nei nostri paesi il rispetto delle regole che ci siamo dati nel corso dei secoli, nel rispetto di usi e costumi non collidenti coi diritti delle persone