Oggi all’ UTE si è parlato di Grande Guerra dal punto di vista storico , con la solita magistrale lezione del prof. Porro, e dal punto di vista degli scrittori-soldato tedeschi illustrati mirabilmente dalla prof. Alberta Chiesa.
Ho potuto seguire solo la parte finale della lezione di storia, quando il docente parlava delle manifestazioni studentesche che hanno preceduto lo scoppio della guerra, manifestazioni che hanno interessato tutti i principali paesi europei. Gli studenti rappresentavano la minoranza rumorosa di quel momento, erano imbevuti di nazionalismo e di pseudo-ideali cavallereschi, che li spingevano a ricercare onore e gloria sui campi di battaglia in contrasto con la presunta mediocrità della loro vita di borghesi pasciuti. Certamente i contadini erano del tutto estranei a queste rivendicazioni, ma furono costretti a lasciare le loro case e ad affrontare la vita di trincea senza nemmeno sapere perchè . Molti intellettuali partirono volontari , ma presto si dovettero accorgere di quanto fosse assurda e stupidamente crudele quella guerra che avevano invocato e che alla fine conterà tredici milioni di morti.
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Perfettamente in tema con la lezione precedente ecco la sintesi del più famoso romanzo tedesco sul tema della Grande Guerra : “NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE” di Erich Maria Remarque di cui abbiamo ascoltato alcuni brani veramente emozionanti (la sintesi è presa da Wikipedia)
“Facendo leva sugli ideali della nazione, onore e orgoglio, gli insegnanti di una scuola tedesca persuadono i propri allievi ad arruolarsi come volontari per difendere la loro patria. Il protagonista Paul Bäumer si arruola insieme ad alcuni suoi compagni di classe. Hanno tutti diciannove anni e sono convinti di vivere una bella avventura. I ragazzi si accorgono con il passare del tempo di come la guerra sia inutile e si chiedono senza avere delle risposte ben precise chi volesse fare la guerra e per quale motivo, ma si accorgono anche che giorno dopo giorno l’avventura si trasforma in una tragedia dove i vincoli di sostegno e cameratismo che servivano a superare le atrocità e le difficoltà quotidiane spariscono man mano che muoiono i compagni di Bäumer, ed anche quest’ultimo non farà una fine diversa dalla loro rimanendo ucciso in una tranquilla giornata al finire della guerra, poco prima della capitolazione dell’ormai stremato esercito tedesco.”