Grazie a una segnalazione di UNIMONDO, sono arrivata a questo sito http://www.beati.org/component/content/article/110-commemorazione-di-hiroshima-nagasaki-pace-in-bici-2011?start=1 che sta organizzando , come da alcuni anni a questa parte, una manifestazione per commemorare le vittime di Hiroshima e Nagasaki, intitolata “Pace in bici” . Si prevede dal 5 al 9 agosto un itinerario tra diverse città del Veneto con tappa finale ad Aviano dove sono tutt’ ora custodite alcune bombe termonucleari.
Credo che questa manifestazione sia quest’ anno, dopo Fukushima, ancora più attuale e opportuna, per tenere alta l’ attenzione su ciò che può accadere privilegiando gli investimenti sull’ energia nucleare, che le tecnologie attuali non sono ancora in grado di controllare.
Visto il tema di oggi, voglio qui copiare la parte finale di una bella poesia di Eugen Jebeleanu: PERDONO, HIROSHIMA.
……..
Voler piangere e non poter stringere fra le braccia
nemmeno un’urna, una tomba almeno.
Dove sono i tuoi bambini, Hiroshima? Forse
nell’oceano
d’argento indifferente.
Forse nel mausoleo infinito
del cielo.
O forse, proprio su questa terra
che io calpesto.
Ogni passo io lo traccio con timore.
Ogni pezzo di terra
nasconde una bara.
Mi sembra che la terra
da me calpestata gridi: – Mamma.
Ahi, aria di smalto, dammi le ali,
che io mi innalzi leggero
per non urtare col passo delle ferite,
che l’ala mia tagli l’aria, come d’angelo.
Ma sfavillando dalle migliaia di lesioni,
si avvicina Hiroshima a me,
si avvicina e si china piano
e mi fa segno:
vieni, amico
e vedi ciò che è stato,
ciò che è.
E narra.