Ute: Filosofia e poesia.

Ore15: Filosofia:  Bergson e il fluire del tempo. (prof. M. Porro).

Il secolo 19° era stato dominato dalla filosofia positivista (Comte ne fu uno dei maggiori esponenti) che poneva al centro della sua indagine la materia e tutto quanto poteva essere oggetto di conoscenza scientifica: nel progresso della scienza e della tecnica sono riposte le speranze di uno sviluppo immancabile della società umana.

Bergson (1859 – 1941) incentra la sua ricerca filosofica , come per reazione al positivismo, sull’uomo, che non è fatto di sola materia: ha anche una coscienza che lo rende consapevole di sè, ha cioè una dimensione spirituale che non è indagabile dalla scienza. La sua corrente di pensiero prende perciò il nome di Spiritualismo.

Uno dei temi da lui affrontati è quello del TEMPO; i positivisti non sanno spiegare il tempo. E’ questo un tema già affrontato dai filosofi greci e da S. Agostino con risposte diametralmente opposte (tempo ciclico /tempo lineare). Bergson afferma che il tempo dell’ orologio è solo una rappresentazione spaziale del tempo che passa, ma non è il tempo, che è invece DURATA. Il tempo fluisce come un fiume ed è irreversibile.

Ciò che è proprio dell’ uomo è la creatività: lo spirito è forza creatrice, energia. Egli accoglie anche le teorie evoluzioniste di Darwin: evolversi vuol dire differenziarsi, creare esseri diversi.

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ore 16: Poesia: Il Canzoniere di Saba (prof. E. Galli)

Una poesia “onesta” , sincera, che vuole rappresentare la vita quotidiana senza ricorrere al linguaggio ricercato , aulico dei poeti del suo tempo: questa è la poesia di Saba di cui riporto qui la seguente composizione:

Dopo una passeggiata.

Quando fino ad un colle o lungo il mare
noi pure usciamo nelle belle sere
a passeggiare,
vedo che a tutti appare
cosa fraterna l’alleanza nostra.
Noi cui la vita tanto sangue costa
e tanta inusitata gioia rende,
nulla abbiamo che in vista il volgo offende;
siamo a tutti due buoni, due tranquilli
cittadini, a cui mèta è un buon bicchiere.
Solo nei cuori rispondono squilli,
si spiegano al vento bandiere.E nei giorni di festa, se pur tanto
v’ha di strano, che cerco il più deserto
dei sobborghi, chi mai vedrebbe in noi
altro che due che cenano all’aperto?
Un marito che già ostenta un rimpianto
di libertà, la sua moglie gelosa;
non v’ha, dico, una cosa
che dai molti distingua, amica, noi,noi che rechiamo in cuore
i nostri due avversi destini
d’arte e d’amore.