Non posso credere che un un figlio arrivi a progettare di uccidere il padre e la madre senza aver dato prima segnali di grave turbamento.
E’ vero che l’adolescenza è l’età più difficile nel corso della vita, è vero anche che spesso i ragazzi si chiudono a questa età e che diventa arduo capire i loro sentimenti, le loro paure, le loro angosce, ma se le parole diventano inutili, credo che sia sempre possibile “leggere” altri segnali di disagio….i segnali che vengono dal comportamento, dagli atteggiamenti, dalle compagnie frequentate …..E una volta colti questi segnali , possibile che non si possa fare nulla?
Ma forse un genitore sottovaluta il disagio del figlio (o della figlia) perchè lo vede sempre frapponendo fra sé e la persona che gli sta davanti , l’immagine di quel bimbo fragile e dolce che ha tenuto tra le braccia tante volte…..o forse, peggio, i genitori troppo presi dal “tirare avanti la baracca” non riescono a capire la muta richiesta di aiuto che a un certo punto i figli rivolgono loro, magari mascherata da atti di ribellione aperta ….
Quello dei genitori è sempre stato il mestiere più difficile e si sbaglia comunque agli occhi dei propri figli, ma se con umiltà ci si mette in ascolto, qualche errore si può evitare o almeno si può sperare di rimediare a quelli eventualmente commessi.