Oggi la città era in festa. La Sagra del Masigott ha attirato molta gente nell’ antica piazza del mercato dove sono stati allestiti una tenda- ristorante, un palco per l’ esibizione di complessi musicali, bancarelle che esponevano dolciumi , frittelle, zucchero filato e caldarroste.
In un angolo della piazza c’ era l’ albero della cuccagna , che aspettava di essere scalato da squadre di baldi giovani che si sfidano ogni anno in questa impresa assai difficoltosa e spettacolare; la gente stava aspettando questo momento e intanto si godeva la bella giornata accalcandosi tra le bancarelle.
Io però ero interessata allo spettacolo dei burattini, che figurava nella locandina.
Proprio davanti all’ antica chiesa plebana di S. Eufemia (risalente all’ XI sec.) c’ era la baracca tutta drappeggiata di velluto rosso e davanti ad essa erano seduti molti bambini e molti genitori.
Il burattinaio puntava a coinvolgere i bambini nella rappresentazione e nonostante l’ estrema semplicità delle situazioni, o forse proprio grazie a questa semplicità, riusciva perfettamente nel suo intento . Anche i bambini di oggi, abituati ai videogiochi, al computer, a manovrare con naturalezza DVD , telecomandi, registratori, davanti alla magia di una semplice baracca e di due burattini dialogano con Arlecchino e con Rosaura con la stessa naturalezza di quando ero bimba io e si lasciano incantare esattamente come quelli di ieri e di sempre.
Nell’angolo opposto della piazza c’ era l’ albero della cuccagna , che aspettava di essere scalato da squadre di baldi giovani che si sfidano ogni anno in questa impresa assai difficoltosa e spettacolare.; la gente stava aspettando questo momento e intanto si godeva la bella giornata accalcandosi tra le bancarelle.