In questa intervista di Famiglia Cristiana uno specialista spiega come possa accadere a un bravo genitore di dimenticare il proprio figlio in auto, provocandone così la morte.
A questo proposito ricordo un episodio che è capitato a me più di trenta anni fa. Mi ero appena trasferita in una scuola nuova per me e mi era stata affidata una classe quinta con vari bambini problematici, non tanto per l’ apprendimento, quanto per il comportamento e la gestione del gruppo e delle attività scolastiche erano particolarmente stressanti.
Un giorno, uscita da scuola, mi sono diretta nel punto in cui ero solita incontrare i miei due figli più piccoli (uno di 6 e l’ altra di 10 anni) per portarli a casa con me in automobile. Quella volta però i due bambini non c’ erano….allora andai fino alla loro scuola a pochi metri da lì, pensando si fossero fermati a chiacchierare o a giocare con i compagni, ma anche lì non c’ erano. Cominciai ad andare in ansia, ma provai a percorrere un tragitto diverso: forse avevano cambiato strada…e girai attorno a tutto il quartiere senza risultato. Col cuore che mi scoppiava dalla paura mi diressi verso casa sperando che per qualche strana ragione mi avessero preceduta….e quando fui davanti al cancello mi ricordai all’ improvviso : loro erano a casa, perchè quella mattina non li avevo portati a scuola, erano malati!!!!
Questo pensiero fece sciogliere in un attimo la paura, ma poi continuai a chiedermi a lungo come avessi potuto cancellare dalla mente i miei figli ….
Nell’ articolo linkato sopra c’ è la spiegazione di come questo possa accadere e come non si debbano condannare i genitori cui accadono queste cose. Io non giudicherò certamente quel papà di Piacenza: io sono stata solo più fortunata di lui.