Ero andata a letto presto quella sera per far addormentare Davide che aveva voluto venire nel lettone con me. A un certo punto mi sono svegliata era ancora buio pesto e doveva essere ancora notte, ma non avevo modo di consultare l’ ora… Rimasi lì a rigirarmi un po’, quando sentii un rumore assordante e tutto intorno a me cominciò a sbattere fortemente, mentre tutta la stanza ondeggiava come se d’ improvviso i pavimenti fossero diventati fluidi . Mi pareva di essere non su di un letto al secondo piano, ma su una barca in balia dei marosi.
Dopo un tempo che parve interminabile tornò per un attimo il silenzio che fu presto riempito dalle grida di mia figlia, che diceva a tutti di scappare giù in strada. Io ero convinta che il pericolo fosse finito e mi spiaceva svegliare Davide che continuava a dormire, ma giustamente mi dissero di mettergli addosso una coperta e di farlo scendere.
La strada era piena di gente spaventata che, sotto la pioggia che cadeva fine fine, chiedeva cosa si dovesse fare, ma nessuno aveva la risposta . Siamo rimasti forse un’ ora in strada, poi visto che tutto pareva tranquillo, siamo risaliti nelle camere e lì, dopo pochi minuti abbiamo sentito un’ altra scossa, però meno forte della prima e abbiamo atteso col cuore in gola le prime luci del giorno…
Così due anni fa è cominciata la stagione dei terremoti in Emilia e chi ha vissuto quell’ esperienza, lunga un’ intera estate, ancora sente salire il cuore in gola a ogni piccolo rumore non ben identificato.