Di questi tempi si sente spesso parlare di nuove schiavitù, di poveri in fuga dalla povertà per ritrovarsi poi più poveri , più disperati e più sfruttati di prima.
Spesso riflettendo su questo stato di cose, mi sovviene di un libro che ho letto in gioventù e che non ho più dimenticato : FURORE di John Steinbeck. Vi si narrano le peripezie di una famiglia di contadini, che , insieme a una miriade di altre, è costretta dalle banche ad abbandonare la propria terra . …. le banche non hanno un’ anima……le banche hanno come solo e unico criterio operativo il dividendo da distribuire agli azionisti e allora non conta la sofferenza della gente che perde tutto e che si vede sostituita dai trattori…..E quando i poveri sono tanti, c’è sempre chi può speculare sulla loro fame e sulla loro miseria……
Questa storia è ambientata negli USA quasi un secolo fa, è però molto attuale;vi sono molti punti di contatto con ciò che accade oggi su scala mondiale: oggi a non avere un’anima non sono solo le banche , ma anche le multinazionali, i fondi di investimento, i grandi capitali…che si spostano là dove è più facile sfruttare la fame di lavoro ;che si appropriano di immense estensioni di terreno cacciandone chi da esso ha sempre tratto i mezzi della propria sussistenza; che non esitano a licenziare la gente e a sostituirla con computer e robot e provocando così guerre e “deportazioni” di milioni e milioni di disperati.
….Ma le multinazionali non hanno un’anima….e nessuno ritirando il suo dividendo sentirà l’odore del sangue che gronda da quel danaro…
Chi volesse rinfrescarsi la memoria e ricordare meglio il bel libro di Steinbeck può cliccare Qui