Oggi si celebra la 44^ giornata delle Terra, un momento per riflettere su come abitare questa nostra grande Madre, per consentire a chi verrà dopo di noi di continuare a godere delle sue bellezze e dei suoi tesori.
160 anni fa un uomo ritenuto, dai bianchi civilizzati, un “selvaggio” scriveva la più bella dichiarazione d’ amore per questa nostra Terra ….e ne riporto qui solo poche righe..
” Noi siamo una parte della terra, e la terra fa parte di noi. I fiori profumati sono i nostri fratelli, il cavallo, la grande aquila sono i nostri fratelli, la cresta rocciosa, il verde dei prati, il calore dei pony e l’uomo appartengono tutti alla stessa famiglia …….. Sappiamo che l’uomo bianco non comprende i nostri costumi. Per lui una parte di terra e’ uguale all’altra, perche’ e’ come uno straniero che arriva di notte e alloggia nel posto che piu’ gli conviene. La terra non e’ suo fratello, anzi e’ suo nemico e quando l’ha conquistata va oltre, piu’ lontano.
Tratta sua madre, la terra, e suo fratello, il cielo, come se fossero semplicemente delle cose da acquistare, prendere e vendere come si fa con i montoni o con le pietre preziose. Il suo appetito divorera’ tutta la terra e a lui non restera’ che il deserto……”
Chi volesse leggere l’ intera lettera del capo Seattle al Presidente degli USA, Franklin, può cliccare QUI . Il capo indiano è stato facile profeta e oggi la presenza dell’ uomo sta condizionando seriamente l’equilibrio ecologico del nostro Pianeta e solo se sapremo modificare i nostri comportamenti potremo consegnarla ai nostri figli senza vergognarci troppo.