Il primo giorno in spiaggia si doveva prendere contatto con l’ elemento mare.
I bambini sul bagnasciuga immergevano i piedi nell’ acqua, scrutavano l’ arrivo delle onde di un mare un po’ imbronciato e al loro arrivo scappavano divertiti per non farsi investire.
Il gioco durava finchè non si abituavano alla temperatura dell’ acqua, poi si inoltravano un po’ di più dove l’ onda arrivava a coprirli e li vedevi riemergere sbuffando. Infine ingaggiavano una vera e propria lotta: prendevano a schiaffi la cresta spumosa dell’ onda , prima di lasciarsi travolgere in un gioco in cui anche il mare pareva divertirsi.
Dopo alcuni giorni, i preliminari avevano sempre meno spazio: ormai si era stabilita una certa confidenza e ci si poteva abbandonare a capriole , tuffi e tentativi di nuoto vero e proprio. L’ ultimo bagno dell’ ultima sera, in un mare caldo e placido è stato un tranquillo e un po’ malinconico saluto tra amici che si separano dopo un breve, ma intenso incontro.